Ricevi uno sconto del 40%
⚠ Allerta sugli utili! Quali azioni sono pronte a salire?
Scoprite i titoli sul nostro radar ProPicks. Queste strategie hanno guadagnato il 19,7% da un anno all'altro.
Sblocca l'elenco completo

Il fenomeno delle terre virtuali ed il caso di Earth2

Pubblicato 14.01.2022, 12:56
Aggiornato 01.10.2021, 14:05

Negli ultimi mesi, soprattutto grazie alla spinta del trend metaverso, nel mondo crypto si è affermato un nuovo settore che ha attratto rapidamente capitali, e cioè quello delle terre virtuali. Gli attori principali sono stati Decentraland e The Sandbox, che grazie alla struttura delle rispettive piattaforme hanno messo in vendita migliaia di “land” sottoforma di NFT, acquistabili dagli utenti tramite criptovaluta. La corsa alle terre virtuali ha portato il prezzo di queste proprietà a salire rapidamente, tanto da aprire un dibattito nella comunità crypto sulla possibilità che questo fenomeno rappresenti una bolla, come accade spesso quando ci si trova davanti a crescite di valore di questo tipo.

Se da un lato le recenti compravendite in questo settore non fanno altro che avvalorare questa tesi (basti pensare alle recenti operazioni milionarie che hanno coinvolto gruppi di terre sulle citate piattaforme), dall’altro non si può negare l’ingresso di grandi società della finanza tradizionale, come Nike (NYSE:NKE) che ha di recente acquisito la startup Rtfkt che si occupa della creazione di scarpe virtuali da utilizzare sul proprio avatar all’interno di Decentraland. Ma Nike non è l’unica società ad aver investito in questo mondo, basti pensare ai grandi appezzamenti di terreno acquisiti in The Sandbox da parte della nota compagnia di videogiochi Atari, ma anche da Adidas e da Ultra. Insomma, non mancano nomi virtuosi nella partecipazione a questi progetti.

Oltre a Decentraland e The Sandbox sono poi apparse nel panorama digitale anche altre piattaforme a tema gaming che hanno sfruttato la vendita di terre virtuali per aumentare la propria capitalizzazione e la propria notorietà verso il grande pubblico, come Axie Infinity, Upland, Somnium Space e Bloktropia.

Tra queste, la nostra redazione si è particolarmente soffermata su un progetto ambiguo ma che di recente ha dato dimostrazione di buona tenuta sul mercato, e cioè Earth2. Earth2 nasce nel 2020 da un concept di Shane Isaac, programmatore australiano che ha iniziato a sviluppare un clone virtuale del nostro pianeta. Utilizzando la tecnologia di MapBox ha riprodotto un metaverso basato sulle caratteristiche reali della terra suddiviso a griglia, nel quale ogni utente ha potuto accaparrarsi un’unità di terreno per pochi centesimi di dollaro. Ad oggi, l’acquisto di terre su Earth2 appare particolarmente costoso, tanto che in alcuni Stati l’acquisto di un piccolo appezzamento di terreno può arrivare a costare decine di dollari.

In passato, il progetto è stato fortemente criticato per una serie di elementi poco chiari, nonché per l’inerzia del team di sviluppo nel rilascio di aggiornamenti significativi della piattaforma. In primo luogo, Earth2 (al contrario delle altre piattaforme citate) non è basato su blockchain, il che renderebbe l’intero sistema centralizzato, così come il controllo dei fondi degli utenti. Altro aspetto poco chiaro è stato l’obiettivo della piattaforma: fin dalle origini, il team ha spesso fatto riferimento ad un videogioco, senza però scendere nei dettagli e soprattutto senza mai smentire ipotesi differenti di use cases (c’è chi ha parlato di una piattaforma pubblicitaria, chi di una piattaforma d’intrattenimento, chi ancora di una piattaforma turistica, fino a chi ha individuato in Earth2 lo sviluppo di un vero e proprio metaverso basato su realtà aumentata). Infine, un altro aspetto che ha alimentato il dibattito è stato il contesto tecnico di sviluppo. Molti developers hanno infatti ritenuto che, con le tecnologie attuali, riprodurre fedelmente l’intero pianeta in 3D sarebbe un’impresa troppo costosa e troppo ambiziosa da realizzare per un progetto di tali dimensioni. Basti pensare a Google (NASDAQ:GOOGL) Earth dove, nonostante si stia parlando di un progetto della terza compagnia al mondo per capitalizzazione, ancora oggi non è possibile ottenere una riproduzione 3D in alta qualità dell’intero globo.

Nonostante la discussione abbia fatto perdere molta credibilità al progetto nel corso del 2021, negli ultimi mesi dell’anno Earth2 ha rilasciato delle notizie e degli aggiornamenti molto interessanti. Primo tra tutti, una nuova partnership con Polygon Studios (MATIC) per continuare a sviluppare il progetto su blockchain, aprendo quindi le porte alla decentralizzazione. Oltre a ciò, sono entrati a far parte del team Omar Rahim (ex Senior Director presso Binance) e Dillon Seo (co-founder di Oculus VR). Non solo però, perché durante il mese di dicembre la compagnia ha annunciato l’acquisizione di DRONE The Game, videogioco online 3D che, secondo quanto dichiarato da Earth2: “aiuterà ad accelerare lo sviluppo della piattaforma grazie ai propri sistemi avanzati di rendering e texturing”.

Il team non si è mosso solo all’esterno della piattaforma, ma anche all’interno: sono state rilasciate le prime risorse e presto sarà possibile per gli utenti estrarle dai propri possedimenti per utilizzarle o venderle sul marketplace; è stata lanciata una nuova tranche di acquisto, mettendo a disposizione nuovi terreni (Tier 2) sul pianeta acquistabili per pochi centesimi; è stato introdotto il KYC per l’autenticazione degli iscritti e la 2FA per implementare la sicurezza del sito; inoltre, è stata distribuita una nuova moneta agli utenti che possiedono terreni di livello 1 (Tier 1) che fa presumere un’imminente rilascio di un token nel mondo crypto del progetto (sulla scia delle più note Decentraland e The Sandbox), attualmente acquistabile solo sulla piattaforma di Earth2.

Questo nuovo slancio di Earth2 ci fa supporre la possibilità che un ingresso del progetto nel mondo crypto possa solo che aumentarne il valore e la credibilità, tenendo comunque in considerazione quelle che sono le critiche mosse dalla comunità digitale verso tale progetto. Ricordiamo, infine, che attualmente investire in terre virtuali è particolarmente rischioso, soprattutto per gli alti rendimenti che queste hanno avuto negli ultimi mesi, ma anche per il contesto macroeconomico delle criptovalute e in generale dei mercati finanziari globali, dove ad oggi risulta difficile individuare un titolo sottovalutato dal mercato.

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.