- Il divieto imposto dall’Europa occidentale sul petrolio russo ha comportato dei cambiamenti per il mercato, con la Russia diventata il principale fornitore petrolifero di India e Cina
- L’Arabia Saudita ha aumentato le esportazioni verso l’Europa ma scommette ancora sulla Cina per la domanda futura
- Gli accordi di Aramco prevedono più petrolio saudita nei contratti a lungo termine in Asia, riducendo l’influenza statunitense
Il divieto imposto dall’Europa occidentale sulle importazioni via mare di petrolio russo ha ridisegnato il mercato del petrolio. Ad esempio, la Russia ha aperto un nuovo mercato in India e ne è rapidamente diventato il maggiore fornitore petrolifero. La Russia era già il secondo principale fornitore di greggio della Cina ma, a gennaio e febbraio, ha superato l’Arabia Saudita piazzandosi al primo posto. Ma ci sono segnali che la supremazia petrolifera russa in Asia potrebbe non durare.
L’Arabia Saudita ha incrementato le sue esportazioni di petrolio e gasolio verso l’Europa, ma i recenti sviluppi nella relazione fra sauditi e cinesi hanno reso chiaro che l’Arabia Saudita scommette ancora sulla Cina come sua più importante fonte di domanda futura.
Ci sono numerose potenziali implicazioni per i trader derivanti da tutto questo. La prima è che Aramco (TADAWUL:2222) chiaramente non considera l’Europa un cliente affidabile sul medio-lungo termine. L’Europa potrebbe tornare a comprare greggio russo per facilità di trasporto e di recente ha approvato leggi finalizzate a rendere impossibile alle case automobilistiche vendere veicoli a benzina o gasolio.
La seconda è che i trader dovrebbero aspettarsi che la domanda industriale cinese di greggio aumenti nei prossimi mesi e anni. Sebbene molta dell’attenzione per la domanda a breve termine sia rivolta ai consumatori cinesi, bisognerebbe aspettarsi una crescita della domanda industriale nel medio-lungo periodo.
All’inizio della settimana, Saudi Aramco ha annunciato numerosi nuovi accordi petroliferi con le compagnie energetiche cinesi che garantiranno un mercato per altri 690.000 bpd di greggio saudita. Aramco ha acquisito una partecipazione del 10% in Rongsheng Petrochemical Co Ltd (SZ:002493), e l’accordo prevede che Aramco fornirà 480.000 bpd di greggio alla Zhejiang Petrochemical Corp (SZ:002648) per i prossimi 20 anni.
Inoltre, Aramco e una JV in cui è coinvolta insieme a due compagnie cinesi, HAPCO, hanno deciso di sviluppare un complesso petrolchimico nel nordest della Cina, al quale Aramco fornirà 210.000 bpd di greggio. A gennaio, Aramco ha esportato circa 1,2 milioni di bpd di greggio in Cina, secondo TankerTrackers.com. Questi accordi rappresentano un significativo aumento delle esportazioni petrolifere in Cina, anche se la raffineria petrolchimica non sarà completata prima del 2026.
Dal punto di vista geopolitico, le implicazioni sono importanti per gli Stati Uniti. Con più petrolio saudita ora legato a contratti a lungo termine in Asia, i desideri degli USA rispetto ai prezzi del petrolio e alle forniture diventeranno sempre meno importanti.
L’Arabia Saudita e, per estensione, l’OPEC, agiranno nel loro migliore interesse, un interesse sempre più legato alla Cina. Per quanto mantenere un buon rapporto esportatore/importatore tra Arabia Saudita e Stati Uniti fosse importantissimo, i rapporti dei sauditi come fornitori petroliferi della Cina sono ora più importanti.
Dovremmo aspettarci che l’OPEC e l’Arabia Saudita siano sempre più in sintonia con i segnali economici e diplomatici che arrivano dalla Cina, piuttosto che dagli Stati Uniti.
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Nota: L’autrice al momento non possiede nessuno degli asset menzionati nell’articolo.