Ricevi uno sconto del 40%
💎 WSM è in rialzo del +52,1% da quando la nostra AI l'ha scelta a dicembre! Scopri la nostra selezione di titoli premiumSblocca adesso

Il problema della Fed è diventato molto più grande

Pubblicato 20.03.2023, 11:24
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Combattere l’inflazione elevata è già abbastanza difficile, ma la Federal Reserve sta cercando di domare le pressioni sui prezzi proprio quando l’economia mostra segni di indebolimento, almeno in alcune aree. È una grande sfida, ma è un problema ancora più grosso sulla scia del trambusto bancario innescato dal collasso della Silicon Valley Bank (SVB).

La banca centrale normalmente allenta la politica monetaria e taglia i tassi di interesse quando il rischio economico è in aumento. Lo stesso vale nei periodi in cui è presente la minaccia di una crisi bancaria. Ma i soliti strumenti di politica non sono disponibili quando l’inflazione è alta. In breve, è una tempesta perfetta per la Fed, una che potrebbe peggiorare prima di migliorare.

Il problema principale è che gli strumenti che la Fed può utilizzare per domare l’inflazione minacciano di far aumentare il rischio economico ed esacerbare il trambusto bancario. La banca centrale, in breve, si ritrova tra l’incudine e il martello.

Non ci sono buone scelte disponibili. Si tratta piuttosto di scegliere il meno peggio e sperare per il meglio. La prospettiva attuale è che, sebbene la crisi innescata da SVB abbia ridotto la probabilità stimata di altri aumenti dei tassi, all’orizzonte sembrano esserci ulteriori inasprimenti, a causa del rischio di inflazione.

Il mercato dei fondi Fed stima una probabilità implicita dell’85% di un aumento da 25 punti base in occasione della prossima riunione del FOMC. Il sentiment dei mercati non vede più un aumento da 50 punti base, opinione prevalente prima della crisi di SVB. Ma i future mettono ancora in conto un altro aumento da un quarto di punto a maggio.

Implicando che la Fed continuerà a dare priorità alla lotta all’inflazione. Su questa base, decidere quanta pressione si prospetti per l’economia e il settore finanziario è strettamente legato ai prossimi dati sull’inflazione. E qui le prospettive sono miste.

Cominciamo dalla buona notizia: l’inflazione ha raggiunto il picco. I prezzi al consumo hanno continuato ad allentarsi su base annua a febbraio. Ma l’aumento del 6,0% per il dato IPC generale e del 5,5% per l’indice core sono ancora troppo alti perché la Fed possa dichiarare vittoria. In effetti, l’obiettivo di inflazione al 2% della banca centrale è lontanissimo sul breve periodo.

Consumer Price Inflation Chart

Il maggiore problema al momento è che la decelerazione dell’inflazione sta rallentando e quindi l’inasprimento della Fed sembra destinato a durare di più di quanto previsto. Negli ultimi giorni, si è pensato che la banca centrale potesse allentare la sua aggressività. Si tratta di una previsione ragionevole, ma l’ipotesi aggressiva sembra ancora valida, anche se in forma più leggera.

Il cammino all’orizzonte è molto più fluido sulla scia del collasso di SVB, ma resta il problema evidente: l’inflazione elevata. Osservando numerose misure alternative dei trend di inflazione, notiamo che lo scenario ottimistico è che la pressione sui prezzi scenderà a livelli tollerabili ad un certo punto in estate (per i dettagli del grafico sotto, qui potete consultare una copia campione del The US Inflation Trend Chartbook).

US Consumer Inflation Indexes

Il rischio è che l’inclinazione ribassista dell’inflazione continui ad indebolirsi, come successo di recente. Il grafico seguente mostra la differenza mensile delle variazioni su base annua del grafico a un anno riportato sopra.

US Consumer Inflation Bias Indexes

Ma ci sono ancora motivi per un cauto ottimismo. Il modello di previsione di CapitalSpectator.com continua ad indicare che il trend a un anno dell’indice IPC core si allenterà ulteriormente nei prossimi mesi.

Core CPI Chart

Intanto, le aspettative sull’inflazione tendono ancora al ribasso, il che rende più semplice alla Fed ridurre le pressioni sui prezzi (in base alle stime della Fed di Cleveland).

US Consumer Inflation Expectations Indexes

Alla fine, ad un certo punto potrebbe arrivare lo strumento più potente per la lotta all’inflazione: una recessione e/o una vera e propria crisi bancaria.

L’obiettivo della Fed, ovviamente, è domare l’inflazione minimizzando al contempo il contraccolpo per l’economia e il settore bancario. Sciogliere questo nodo è difficile anche nella migliore delle circostanze. La domanda è quanto rapidamente il problema si attenuerà o meno. La risposta la troveremo nei prossimi dati sull’inflazione, insieme a come si evolveranno i rischi per il ciclo economico e lo stress delle banche nelle prossime settimane.

Ultimi commenti

Per evitare il ritorno agli anni 70/80 l'unica strada è un forte aumento dei tassi e una recessione non è la fine del mondo con un così basso livello di disoccupazione.
L'abnorme rialzo di gennaio/febbraio ha costituito, almeno per me, una occasione unica per uscire dall'azionario e andare sui bond a breve. Ora tutto può succedere ed è meglio stare alla larga da un mercato sopravvalutato oltre ogni limite.
diciamo che il crash sta per arrivare..direi finalmente così si potrà ripartire dopo una recessione strong ma speriamo che duri poco...
Inseriamo anche notizie che la Legarde fa marcia indietro sull'inalzamento dei tassi. Non solo notizie catastrofiche. grazie.
Le banche centrali europee devono immettere triliardi di liquidità per riparare ai danno fatto dal rialzo dei tassi per combattere l'inflazione causata da triliardi di liquidità immessa. Fantastico.
C'è solo un modo per evitare la crisi bancaria ed è aumentare i tassi sui depositi che sono ridicolmente bassi. Questo influirà sui margini operativi delle banche, ma eviterà un bank run
bell'articolo
Concordo
Ci vorrà estremo equilibrio.
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.