- Il palladio la scorsa settimana è sceso al minimo di 3 anni di 1.415 dollari l’oncia
- Sul metallo pesano le previsioni di una carenza di scorte minore, a dimostrazione di una domanda più debole
- Senza una ripresa della domanda, i grafici indicano un probabile calo a 1.250 dollari, poi a 1.095 dollari
È stato definito l’anno dei metalli speciali. Ma il palladio invece registra uno dei suoi peggiori bear market, grazie a tutta l’incertezza scatenata dall’eventualità che l’inflazione e gli aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali facciano cadere l’economia globale in recessione.
Il palladio, metallo usato principalmente per la riduzione delle emissioni delle auto a benzina, ha registrato un massimo record di 3440,76 dollari l’oncia per quanto riguarda gli scambi dei future a New York nel marzo 2022. Il rally ha seguito l’invasione russa dell’Ucraina (che ha sconvolto i flussi non solo del palladio ma anche di altre materie prime chiave) e la conseguente risposta dei governi occidentali, con pesanti sanzioni contro Mosca.
11 mesi dopo i future del palladio con consegna a marzo hanno segnato un minimo di 1.413,50 dollari sul COMEX a New York, il 15 febbraio. Si tratta del livello più basso sul COMEX dal marzo 2020, quando il contratto era crollato a 1.355,10 dollari.
Grafici di SKCharting.com con i dati di Investing.com
Il tonfo è arrivato quando la Norilsk Nickel, una compagnia russa nota per essere il principale produttore di palladio come azienda rispetto al Sud Africa come paese, ha abbassato il deficit globale che aveva previsto per le scorte di quest’anno. Norilsk alla fine dell’anno scorso aveva infatti stimato una carenza di 800.000 tonnellate di palladio per il 2023. Ma, in una revisione del 10 febbraio, ha previsto una carenza di appena circa 300.000 tonnellate.
Le previsioni aggiornate hanno sconvolto il mercato del palladio, implicando una domanda più debole in un contesto di previsto rallentamento dell’economia globale tra inflazione e tassi di interesse sempre più alti.
Sebbene non si sappia ancora come andrà l’industria automobilistica globale quest’anno, i grafici del palladio mostrano che, se non arriverà una ripresa su base fondamentale, allora la liquidazione basata sui grafici potrebbe portare il metallo ai minimi di quattro anni.
I future del palladio si avviano già al terzo mese consecutivo di perdite, con un tonfo dell’8% a febbraio, di circa il 9% a gennaio e del 3% a dicembre. Negli scambi di questo mercoledì, oscilla poco sotto i 1.500 dollari.
I prossimi livelli di allarme per il palladio saranno 1.305,20 dollari, segnati nel giugno 2019, e 1.256,50 dollari, raggiunti il mese prima.
Un calo sotto 1.400 dollari potrebbe rapidamente far degenerare la forza sul grafico del palladio, avverte Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di SKCharting.com. Spiega Dixit:
“Se non dovesse riuscire ad infrangere e restare sopra i 1.578 dollari, il palladio potrebbe essere esposto ad un primo test di 1.369 dollari, che potrebbe portare al ribasso a 1.256 dollari, seguito da un successivo calo a 1.095 dollari su un lungo periodo”.
Nonostante il potenziale bearish, ci sono probabilità di rialzo sia sul grafico giornaliero che settimanale, se la media mobile semplice su 100 mesi di 1.420 dollari continuerà a fare da misura di supporto. Aggiunge Dixit:
“Un ulteriore rialzo resterà soggetto al fatto che i prezzi restino sopra i 1.420 dollari al ribasso, mentre una sostenuta rottura sopra 1.578 dollari è essenziale per conferma del cambiamento del trend. Ciò cambierà le previsioni a medio termine a bullish e l’obiettivo di rialzo da lì sarà 1.650-1.710 dollari, e poi 1.780 dollari”.
L’uso del platino come sostituto del palladio, inoltre, probabilmente andrà ad aggiungersi ai problemi di domanda.
Tradizionalmente, le auto a benzina usavano il palladio come purificatore di emissioni, mentre i motori a gasolio utilizzavano il platino. Fino a due anni fa questo era lo standard del settore, con molti esperti che definivano il platino il sostituto povero del palladio.
Ma il prezzo basso del metallo da allora ha conquistato anche gli scettici, soprattutto dopo che il palladio ha raggiunto il massimo storico di quasi 3.500 dollari nel marzo dello scorso anno, contro il rivale scambiato a poco meno di 1.240 dollari.
Il platino è stato il metallo prezioso con la performance migliore nel corso del 2022, registrando +12,0%, rispetto a -1,7% del palladio e +4,8% e +1,3% di argento e oro, rispettivamente.
Al momento della scrittura, i future del platino con consegna ad aprile sul COMEX sono scambiati a poco più di 942 dollari l’oncia, circa il 37% più economici del palladio.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.