Anche ieri le borse hanno superato di nuovo i massimi storici. L’S&P 500 ha archiviato la seduta sopra i 2.300 punti per la prima volta nella storia, dopo che Donald Trump ha rivelato che entro le prossime due o tre settimane farà un annuncio sulla tassazione delle imprese.
I mercati azionari hanno festeggiato la notizia e gli indici principali hanno fatto registrare guadagni colossali.
Il rally legato a Trump non è finito e il nuovo presidente USA è riuscito ancora una volta a iniettare ottimismo sul mercato.
Sul fronte valutario, il biglietto verde rimane forte e la deregolamentazione promessa dall’amministrazione Trump sta facendo salire il dollaro.
Inoltre, la Fed dovrebbe alzare i tassi, il che spingerà la domanda di dollaro, perché altri paesi importanti non dovrebbero farlo.
Sulla scia del commento di ieri, l’Oro ha subito un colpo, cedendo quasi l’1% nelle ultime 24 ore.
Ciò nonostante, riteniamo che nel medio termine le incertezze politiche ed economiche siano elevate e sfrutteremmo l’opportunità per ricaricare le posizioni rialziste.
EUR/USD
Le pressioni all'acquisto dell'EUR/USD continuano verso il robusto supporto orario a 1,0620. Una violazione di tale livello spianerebbe la strada a un'ulteriore supporto orario a 1,0581 (minimo 16/01/2016) e a 1,0454 (minimo 11/01/2017). Si prevede un ulteriore consolidamento. A lungo termine, la croce della morte di fine ottobre rivela un ulteriore orientamento ribassista. La coppia ha violato il supporto chiave a 1,0458 (minimo 16/03/2015). La resistenza chiave giace a 1,1714 (massimo 24/08/2015). Si prevede che viaggerà verso la parità.
GBP/USD
La coppia GBP/USD è negoziata ancora al di sotto della resistenza a 1,2771 (massimo 05/10/2016). La struttura tecnica lascia presagire che la coppia dovrebbe continuare a rimbalzare al ribasso verso il supporto a 1,2254 (minimo 19/01/2016). La struttura tecnica di lungo termine è ancor più negativa perché il voto sulla Brexit ha spianato la strada a un ulteriore declino. Il supporto di lungo termine a 1,0520 (01/03/85) costituisce un buon obiettivo. Una resistenza di lungo termine è costituita da 1,5018 (24/06/2015) e indicherebbe un capovolgimento a lungo termine nel trend negativo. Tuttavia, al momento ciò appare molto improbabile.
USD/JPY
La coppia USD/JPY spinge lentamente verso il supporto a 111,36 (minimo 28/11/2016). La resistenza oraria è data a 115,62 (massimo 19/01/2016). La violazione del supporto orario a 112,57 (minimo 17/01/2017) ha confermato ulteriori pressioni ribassiste. Siamo a favore di un’impostazione ribassista a lungo termine. Un supporto giace attualmente a 96,57 (minimo 10/08/2013). Appare assolutamente improbabile un graduale rialzo verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si prevede un’ulteriore flessione verso il supporto a 93,79 (minimo 13/06/2013).
USD/CHF
Il momentum dell'USD/CHF è chiaramente ribassista malgrado l'attuale rialzo. La resistenza oraria è data a una distanza di 1,0344 (massimo 15/12/2016). Riteniamo che la strada sia chiaramente spianata per un ulteriore declino se la coppia non riesce a violare la parità. Nel lungo periodo, la coppia scambia ancora nella fascia dal 2011, nonostante alcune turbolenze generate dalla rimozione dell’ancoraggio del CHF da parte della BNS. Il supporto chiave giace a 0,8986 (minimo 30/01/2015). Dalla rimozione dell’ancoraggio di gennaio 2015, la struttura tecnica favorisce tuttavia un’impostazione rialzista di lungo termine.