La volatilità è tornata per i mercati azionari globali, innescata dall'incertezza sui piani delle banche centrali per la politica monetaria e dall'aumento dei casi di Covid-19 in tutto il mondo.
L'indice di volatilità VIX, una misura in tempo reale delle aspettative di volatilità nei prossimi 30 giorni, è diminuito leggermente all'inizio di lunedì, ma si è mantenuto al di sopra di 20pti. Valore quest'ultimo visto come un separatore tra volatilità normale e alta.
La scorsa settimana, il VIX è salito di oltre il 16% al suo livello più alto da maggio, poiché i mercati hanno digerito la svolta sorprendentemente da falco dalla Federal Reserve statunitense.
Anche il Dow Jones Industrial ha registrato la sua settimana peggiore da ottobre e i contratti futures legati all'indice sono inizialmente scesi di oltre 200 punti nei primi scambi pre-mercato lunedì prima di invertire la rotta ed indicare un'apertura al rialzo all'opening bell.
Scambi instabili anche in Asia, dove il Nikkei 225 giapponese ha chiuso in ribasso del 3,3%, e in Europa, dove l'indice continentale Stoxx 600 è sceso dello 0,8% nei primi scambi, solo per recuperare le perdite e avanzare in territorio positivo, tornando alla linea piatta diversi volte.