Se si potesse tenere traccia di un solo indicatore economico per monitorare l'economia, l'andamento delle buste paga sarebbe una scelta solida. Pensate che è il carburante che alimenta il motore della spesa dei consumatori, che rappresenta quasi il 70% dell'attività economica. La buona notizia è che il mercato del lavoro sembra ancora solido, in base a diversi indicatori convenzionali. Ma un indicatore alternativo che il vostro editore sta osservando introduce un certo grado di dubbio su ciò che potrebbe essere in serbo per il 2025.
L'andamento anno su anno di buste paga private meno il totale di buste paga non agricole è solitamente positivo, il che significa che le assunzioni nel settore privato tendono a dominare. In effetti, il settore privato rappresenta circa l'85% delle retribuzioni totali. Le assunzioni e i licenziamenti da parte delle aziende, in breve, sono il fattore critico dal punto di vista del ciclo economico, rispetto al ruolo minore dei salari statali. Di conseguenza, si può imparare molto confrontando l'andamento di un anno delle retribuzioni private rispetto a quelle totali, come suggerisce il grafico sottostante.
La chiave di lettura: quando il differenziale tra le retribuzioni private e quelle totali diventa negativo, il cambiamento tende a coincidere con condizioni economiche deboli che spesso equivalgono a una recessione. L'eccezione alla regola è l'attuale serie di letture negative.
Lo spread privato/totale è negativo da 19 mesi consecutivi. La storia suggerisce che l'economia dovrebbe essere in recessione, secondo questo parametro. Ma l'economia si sta ancora espandendo a un ritmo sostenuto, che sembra destinato a continuare nel quarto trimestre.
In effetti, altri indicatori del mercato del lavoro hanno segnalato un rischio elevato - la regola Sahm, ad esempio.
La domanda è: perché alcuni indicatori del mercato del lavoro segnalano problemi mentre l'economia in generale continua a ronzare?
La risposta è che lo sconvolgimento macroeconomico dovuto alla pandemia ha introdotto un maggior grado di rumore in alcuni indicatori e nell'analisi del ciclo economico in generale. Un motivo in più per modellare il rischio di recessione con un'ampia serie di indicatori, una metodologia che è si è dimostrato relativamente affidabile, anche nel periodo post-pandemia.
Allo stesso tempo, il debole spread privato/totale ci dice che il mercato del lavoro appare vulnerabile. Vulnerabile a cosa e quando? Non è chiaro, ma è ovvio che la ripresa sfavillante delle buste paga che ha prevalso da circa metà del 2021 fino al primo trimestre del 2023 si è affievolita in un trend relativamente debole. Finora, ciò ha avuto un impatto limitato sull'economia in generale e non si prevede che cambierà molto nell'immediato futuro.
Liquidare lo spread privato/totale negativo come irrilevante è un passo troppo lungo. Se lo spread non tornerà presto in terreno positivo, potrebbe essere un segnale d'allarme per il 2025. La tempistica è aperta al dibattito, ma è difficile immaginare che una tendenza relativamente debole nelle assunzioni nel settore privato possa persistere senza un contraccolpo significativo.
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