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Le vicende politiche Uk stanno tenendo banco, è notizia di questi minuti che sarebbe in corso una mozione di sfiducia nei confronti di Theresa May e se ciò venisse confermato potrebbe ribaltare quanto sinora ottenuto in termini di negoziati e accordo con l’Unione Europea. A questo punto, che la May riesca a portare a termine il lavoro sembra sempre più improbabile e le prospettive di una catastrofica uscita dall'UE crescono giorno dopo. La volatilità delle opzioni in sterline è aumentata su tutti i fronti (opzioni settimanali, mensili e trimestrali) a livelli che non si vedevano da giugno 2016 (referendum UE) e GBP è sottoposta a forti pressioni di vendita. Anche l’equity UK è sotto pressione in quanto la prospettiva di un “no deal” o di un governo di Jeremy Corbyn cresce di ora in ora.
Al di fuori della bolla politica del Regno Unito, il dollaro sta subendo I contraccolpi di un’inflazione inferiore alle attese e i rendimenti obbligazionari sono in calo . Nonostante le vendite al dettaglio statunitensi siano state superiori rispetto alle previsioni attenzione alla guerra commerciale che improvvisamente torna alla ribalta: è giunta notizia che gli Stati Uniti sarebbero pronti a sospendere il prossimo ciclo di tariffe. I trader non vedono l'ora che Trump incontri il presidente Xi al G20 di fine mese, ovviamente si spera che l’incontro possa risolversi in una bozza di accordo tra le parti. Per questo motive la propensione al rischio è leggermente migliorata, anche se vale la pena tenere d'occhio le dichiarazioni del segretario al Commercio di Trump, Wilbur Ross, che proprio ieri osservata come sia difficile raggiungere un accordo prima di gennaio ovvero quando dovrebbe scattare l’innalzamento al 25% delle tariffe.
Wall Street ha chiuso la giornata di ieri in forte rialzo, respirando un po’ dopo le perdite settimanali. L'indice S&P 500 ha chiuso a 2726 punti, ma con i futures che hanno restituito circa lo 0,3% togliendo un po’ di smalto al rimbalzo. I mercati asiatici hanno registrato una sessione mista (Nikkei -0,6%, Shanghai Composite + 0,5%), mentre i mercati europei appaiono comprensibilmente nervosi. Nel forex l'attenzione continuerà a essere focalizzata sulla sterlina, nuovamente in calo, mentre nelle materie prime la debolezza del dollaro sta nuovamente spingendo l'oro e l'argento così come il petrolio sta cercando di resistere alle pressioni di vendita che sarebbero potute scattare a seguito di un dato sulle scorte in forte aumento.
Sul fronte macro economico oggi si guarderà all'inflazione dell'Eurozona delle ore 11. È interessante notare che l'inflazione complessiva dovrebbe essere rivista al + 2,2% (da +2,1 la lettura flash e + 2,1% a settembre), mentre l'inflazione core dovrebbe essere confermata a +1,1 % (+ 1,1% flash, + 0,9% a settembre). I numeri della produzione industriale statunitense delle 15:15 prevedono una crescita del + 0,2% sul mensile, mentre la proiezione annuale dovrebbe mostrarci un ritorno nell’area al di sotto del 4%. Tenete d'occhio anche la produzione della Fed di Kansas City delle ore 16.