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L’ostacolo al sogno di 1.800 dollari dei fan dell’oro: quelle fastidiose azioni

Pubblicato 05.06.2020, 15:19

I fan dell’oro hanno ricevuto lo stesso avvertimento di tutti: “Non mettersi contro la Fed”. Quello che nessuno aveva detto loro è che avrebbero dovuto fare a gara con le azioni per lo stesso denaro che la Federal Reserve stava lanciando per impedire ai mercati di paralizzarsi per il coronavirus.

Le migliaia di miliardi di dollari che Fed, Tesoro e Congresso hanno approvato (ed approveranno) da sborsare come prestiti, garanzie e veri e propri aiuti per proteggere persone ed aziende dal peggior downturn della storia americana sono, senza dubbio, una cosa straordinaria per quell’asset rifugio chiamato oro.

Tuttavia, i tori dell’oro che avevano visto la pandemia come una possibilità per entrare in quel territorio da tempo sfuggente dei 1.800 dollari l’oncia (e persino arrivare a 1.900 dollari, dove segnare nuovi massimi storici), non si aspettavano di ritrovarsi in un simile testa a testa con i titoli azionari per tutto quel denaro di stimolo ed i tassi USA vicini allo zero.

In una delle più straordinarie riprese da un collasso, l’indice S&P 500  segna ora un calo di meno del 4% sull’anno, dopo il tonfo di ben il 33% di marzo, all’apice delle serrate per il COVID-19. L’indice Dow Jones, crollato del 36% sull’anno solo tre mesi fa, segna una riduzione di meno dell’8% ora. Entrambi gli indici, per puro caso, hanno registrato i massimi di tre mesi questa settimana. E come se non bastasse, l’indice NASDAQ legato al settore tech è positivo sull’anno ormai da un paio di settimane, con un rialzo annuo del 7%.

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Oro contro S&P 500 nel 2020

Una corsa più accidentata di quella dei titoli azionari

L’ascesa dell’oro è stata meno semplice. A partire dal minimo di febbraio di poco più di 1.550 dollari, il prezzo ha rapidamente testato 1.700 dollari a marzo. Ad aprile, l’oro ha segnato il rialzo maggiore in otto mesi (+6,5%) che lo ha portato a meno di 12 dollari dall’ambito livello di 1.800 dollari.

I future dell’oro sono rimbalzati di quasi il 12% sull’anno, mentre il prezzo spot, che replica gli scambi dei lingotti fisici, è schizzato di quasi il 13%.

Ma, nel corso del rally, l’oro ha faticato a restare sopra i 1.700 dollari. Ad aprile è sceso al minimo di 1.576 dollari ad un certo punto. Questa settimana, lo scontro è risultato di nuovo evidente, con i future dell’oro che si aggiravano intorno ai 1.690 dollari prima di ribalzare a 1.725 dollari ieri.

Ogni oscillazione al ribasso dell’oro ha invariabilmente coinciso con un’oscillazione al rialzo a Wall Street, che spesso ha cavalcato ogni notizia di stimoli più rapidamente di quanto potesse fare l’oro, in quanto potenziale preoccupazione per l’inflazione.

E, prima che il pieno impatto della risposta fiscale USA alla pandemia arrivasse sui mercati, l’oro è stato ostacolato dalle borse in un altro modo. Nelle prime settimane della crisi, con i titoli azionari in caduta libera, anche l’oro è crollato, quando gli investitori hanno abbandonato le loro redditizie posizioni long per avere denaro sufficiente per le margin call sui titoli in difficoltà.

Il dollaro è stato il male minore per l’oro

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E tutto questo ha reso i titoli azionari un nemico peggiore per l’oro durante la pandemia rispetto al dollaro. Sebbene un biglietto verde forte solitamente tenda a pesare sull’oro, si è dimostrato un male minore stavolta, con un rialzo di solo il 5% sull’anno.

Jeffrey Halley, analista senior dei mercati per la newyorkese OANDA, spiega:

 “Nel complesso, la debolezza del dollaro USA sembra destinata a persistere con i mercati monetari che abbracciano la storia della ripresa globale post-COVID-19”.

Anche se “l’adesione al rally dei titoli azionari non è affatto vicina al 100%”, i cali, tuttavia, restano superficiali e l’azione di prezzo “consolidativa, non correttiva”, afferma.

E ciò rende l’oro vulnerabile ogni volta che supera i 1.750 dollari, e forte quando scende sotto i 1.700 dollari. “Il bilancio delle probabilità suggerisce ancora che resta altro dolore di ribasso per le posizioni long sull’oro, in modo probabilmente considerevole”.

Gold Correlations With SPX And DXY

Correlazione dell’oro con SPX e DXY

James Hyerczyk, analista tecnico per l’oro in Florida, concorda. “I future dell’oro di agosto non segnano un nuovo massimo sull’anno dal 14 aprile”, scrive.

 “Questo mi fa capire che gli investitori non hanno intenzione di rincorrere il mercato al rialzo stavolta. La loro unica alternativa è operare sul valore, che spiega perché secondo me i trader rialzisti consentiranno a questo mercato di tornare ad almeno 1621,90-1582,40 dollari”.

Problemi a livello tecnico forse, ma 1.800 dollari è ancora un obiettivo per l’oro

Anche a livello tecnico l’oro è in stallo, scrive Rajan Dhall, analista di FXStreet. “Se il livello di 1.750,00 dollari l’oncia sarà infranto, gli analisti possono aspettarsi di nuovo livelli più alti. Fino a quel momento, le estensioni di Fibonacci al ribasso potrebbero essere potenziali obiettivi”.

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Aggiunge:

 “Al momento, la media mobile semplice su 200 sta offrendo resistenza e il prezzo si trova inoltre sotto la media mobile esponenziale su 55. L’indice di forza relativa si è allontanato dalla zona di oversold consentendo di avere un maggiore spazio di manovra per un’ulteriore mossa al ribasso”.

Altri hanno opinioni più positive.

 “Sì, riconosco che ci troviamo nel bel mezzo di un “rally di propensione al rischio”, ma in fondo ci sono tantissimi aspetti che potrebbero causare problemi”, scrive il trader ed analista indipendente Christopher Lewis in un articolo di FXEmpire. “È incredibilmente difficile andare comodamente short sull’oro nell’immediato futuro e ovviamente abbiamo parecchi livelli di supporto alla base”.

George Gero, storico direttore di gestione dei metalli preziosi di RBC Wealth Management a New York, afferma che l’oro è l’unico asset multi-rifugio in grado di affrontare una raffica di sfide, dagli scontri geopolitici, alle svalutazioni monetarie, alle correzioni dei mercati azionari, all’inflazione.

Gero ha riferito in un’intervista al trader di lingotti Kitco:

 “Ritengo che si tratti di una buona ritirata temporanea proprio come lo è una ritirata … Sul lungo termine verso la fine dell’anno, mi aspetto ancora un prezzo dell’oro di 1.800 dollari”.

 

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