L’indice Reuters/Jefferies CRB, dopo essere precipitato il 9 gennaio a 272,036, praticamente sui minimi toccati lo scorso novembre a 272,357, ha recuperato lentamente terreno andando a terminare la settimana scorsa a 278,40 punti, sul 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo di fine dicembre. Il livello successivo nella scala di Fibonacci si pone a 280 punti, prima resistenza di breve da superare per dare un seguito al rimbalzo.
Per il momento la reazione vista nelle ultime sedute non ha quindi certo negato il trend ribassista che l'indice delle materie prime subisce dai massimi di settembre 2012, formalmente lo scenario di fondo si conferma ribassista. E' tuttavia possibile ipotizzare che quello in costruzione da novembre sia un potenziale doppio minimo, figura che potrebbe fornire la base per un tentativo di rimbalzo ben piu' deciso di quello visto da area 272.
Solo se le quotazioni riuscissero ad oltrepassare prima la resistenza offerta in area 284 dalla trend line che scende dai top del 2011, coincidente in questa fase con la media mobile a 200 giorni, poi la linea che unisce il top di settembre 2012 con quello di agosto 2013, in transito a 285, il doppio minimo troverebbe conferma. In quel caso le prospettive potrebbero migliorare e l'indice avrebbe la possibilita' di salire in area 297,5/298,0, obiettivo ottenuto proiettanto verso l'alto l'ampiezza della figura a doppio minimo dall'ipotetico punto di rottura, praticamente coincidente con i massimi di agosto 2013. Resistenze intermedie a 289,50 e 292,50 euro.
La mancata rottura di 280 o di 284/85 e la violazione di 272 negherebbero che quella in preparazione sia la base per un tentativo di rimbalzo e farebbero risorgere il rischio di assistere ad ulteriori approfondimenti in direzione di 267 punti, riferimento strategico in ottica di medio lungo termine coincidente con il 61,8% di ritracciamento, percentuale ricavata dalla successione di Fibonacci, del rialzo dai bottom del 2009.
Gli investitori piu' aggressivi potrebbero comunque, nonostante la mancanza di segnali chiari di ripresa, ipotizzare di intervenire in acquisti su strumenti legati all'indice, come ad esempio alcuni Etf, mantenendo uno stop subito al di sotto di area 272 ed incrementando le posizioni oltre 285, resistenza che potrebbe fungere anche da area di take profit per le posizioni piu' speculative.
Di norma fasi di ripresa dell'indice delle merci sono favorite da flessioni del dollaro. Il dollar index sta disegnando una fase laterale dal picco di novembre, compresa tra gli 81,50 ed i 79,70 punti, fase che potrebbe anche dimostrarsi un doppio massimo. Perche' questo si concretizzi i prezzi dovranno rispettare la resistenza di 81,50, area dove transita anche la media mobile a 200 sedute, e violare il supporto di 79,70. In quel caso attesi cali non solo sui minimi di febbraio ed ottobre 2013, in area 78,90/79,00, ma anche la violazione di questo supporto in favore del test di area 77,30. La rottura di 81,50 renderebbe invece probabile il proseguimento del rimbalzo in atto dallo scorso ottobre con target verso 83,50, rendendo poco probabile la realizzazione della fase di crescita ipotizzata per il Crb.