Da tempo all'interno dei miei articoli anche qui su investing, mettevo in alert su statistiche chiare che avrebbero aumentato le probabilità di salita nei mercati, e di come acquistare supporti chiave su segnali con un corretto approccio al rischio avrebbe potuto pagare con grande probabilità, di certezze purtroppo non ne esitono.
L’inflazione è scesa al tasso annuo più basso in più di due anni nel mese di giugno, il prodotto sia di una certa decelerazione dei costi sia di facili confronti con un periodo in cui gli aumenti dei prezzi erano al massimo da oltre 40 anni.
L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 3% rispetto a un anno fa, il livello più basso da marzo 2021. Su base mensile, l’indice, che misura un’ampia fascia di prezzi di beni e servizi, è aumentato dello 0,2%.
Questo ha permesso ai mercati di accellerare la fase di salita delle utime ore, perchè? Perchè a questo punto il mercato sconta al massimo un ultimo rialzo dei tassi previsto nella prossima riunione in parte già scontato.. Non ci sono motivi per proseguire in modo iper aggressivo sul ciclo di rialzo dei tassi, a meno che prossimo mese non arrivano dati che sorprendono in negativo, proprio legate ad inflazione ed inflazione core.
Escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, l’IPC core è aumentato del 4,8% rispetto a un anno fa e dello 0,2% su base mensile. Le stime di consenso prevedono rispettivamente aumenti del 5% e dello 0,3%.In sintesi, i numeri potrebbero dare alla Federal Reserve un po’ di respiro mentre cerca di ridurre l’inflazione che si aggirava intorno a un tasso annuo del 9% in questo momento nel 2022, il più alto dal novembre 1981.
In diretta analizziamo scenari e grafici di indici quali: Ftse Mib, Dax, Eurostoxx, Nasdaq e S&P 500 oltre a petrolio, oro, EUR/USD, Bitcoin e titoli azionari come UniCredit (BIT:BIT:BIT:CRDI), Intesa Sanpaolo (BIT:BIT:BIT:ISP), Enel (BIT:BIT:BIT:ENEI) ed Eni (BIT:BIT:BIT:ENI)