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Con Wall Street al palo per il Martin Luther King Day, la seduta di lunedì ha in qualche modo arrestato la pressione di vendita nei confronti del Dollaro.
Non c’è di che stupirsi, visto che statisticamente le festività pubbliche americane coincidono con giornate di consolidamento.
I primi segnali in apertura odierna, lanciati dagli operatori europei, sembrano voler sostenere il biglietto verde ma di certo non si può parlare di inversione di trend.
I tori, pesantemente assediati, probabilmente stanno cercando di prendersi quel poco che il mercato sta offrendo approfittando anche del fatto che il calendario non propone dati macroeconomici americani rilevanti.
La tregua è stata in parte sostenuta anche dal dato del PPI giapponese, al 3,1% ovvero al di sotto del 3,2% atteso e del 3,5% del mese scorso. Ciò ha avuto chiaramente ripercussioni sullo yen, decisamente sottoperformante stamattina. Attenzione anche ai dati sull'inflazione del Regno Unito perché rappresenteranno sicuramente un fattore chiave nel determinare se il rimbalzo del biglietto verde potrà proseguire, almeno per oggi.
Nel frattempo il membro del Consiglio direttivo della BCE, Ardo Hansson, ha confermato i toni da falco già emersi nei verbali di settimana scorsa.
Commenti che hanno evidenziato come la BCE potrebbe chiudere il il rubinetto della liquidità addirittura in un solo colpo nel mese di settembre.
I mercati asiatici hanno ricevuto un impulso al rialzo proprio a causa dell’indebolimento della valuta nipponica, tant’è che il Nikkei ha avuto una performance positiva dell’1.0%. I mercati europei appaiono ancora piuttosto cauti, poiché la forza dell'euro e della sterlina rappresentano un elemento sfavorevole per DAX e FTSE 100.
Sul fronte materie prime il rally dell'Oro è in fase di stallo mentre prosegue il consolidamento del Future Petrolio Greggio WTI .
Dicevamo, pocanzi, dell'inflazione nel Regno Unito: alle 10:30 leggeremo il dato CPI per il quale ci si attende un ritorno al + 3,0% (da + 3,1%). Il CPI core dovrebbe attestarsi al + 2,6% (dal + 2,7%), ma sarà interessante osservare anche il PPI per il quale ci si attende un calo al +5,4% dal +7,3% precedente.
Sul fronte americano segnaliamo il dato sulla produzione della Fed di New York alle ore 14:30, per il quale non si prevedono variazioni dal +18 del mese scorso. Infine attenzione alle dichiarazioni di Thomas Jordan della BNS, che dovrebbe parlare alle ore 18.