Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
La recente impennata della volatilità e la fuga da asset più rischiosi è stata guidata principalmente dai timori legati all’inflazione. Il tutto ha preso piede dopo le linee guida della FED e dal successivo aumento dei salari, a quel punto i rendimenti obbligazionari sono cresciuti bruscamente e i mercati azionari sono crollati. In questo inizio settimana è subentrata una fase di calma apparente, verrebbe da dire la calma prima della tempesta visto e considerato che la giornata odierna proporrà gli importantissimi dati sull’inflazione. La domanda che gli investitori si stanno ponendo è semplice: i dati di oggi confermeranno le prospettive al rialzo dei prezzi al consumo?
Gli analisi in realtà si aspettano un lieve calo, ma qualsiasi sorpresa al rialzo potrebbe innescare una nuova ondata di vendite.
Lo yen è certamente la valuta che maggiormente ha tratto beneficio dai movimenti degli ultimi giorni ma anche il dollaro mostrato una rinnovata voglia rialzista.
Chiaro, quindi, che il fattore chiave anche sul valutario sarà la risposta dell’azionario delle prossime ore e la risposta potrebbe guidare le prossime mosse a medio termine.
Wall Street chiudeva la sessione di ieri in territorio positivo, con l'SP 500 + 0,3% a 2.663 punti.
I mercati asiatici sono stati contrastanti ( Nikkei -0,4% su un rafforzamento dello yen), mentre i mercati europei sembrerebbero voler recuperare terreno. In queste prime ore del mattino stiamo vedendo un dollaro sotto pressione, evidentemente in attesa dei dati pomeridiani, mentre lo yen si è nuovamente rafforzato nel corso della notte nonostante dati sul PIL del Q4 2017 inferiori alle aspettative (Q4 annualizzato a + 0,5% rivisto al ribasso da + 0,9%).
Anche il dollaro neozelandese, grazie a incoraggianti prospettive sull'inflazione, si è rafforzato.
Nelle materie prime , il dollaro più debole sta sostenendo un apprezzamento dell’XAU/USD , mentre il Future Petrolio Greggio WTI prova a stabilizzarsi dopo lo scivolone dell’ultima settimana.
Ma veniamo ai dati macro economici. Anzitutto il PIL dell'eurozona delle ore 11: la lettura flash dovrebbe mostrare un miglioramento con un +2,7% per l'anno in corso (in rialzo da + 2,5%). I dati sull'inflazione USA verranno rilasciato alle 14:30: l’IPC primario dovrebbe scendere a + 1,9% dal + 2,1% del mese scorso, mentre l'IPC core dovrebbe scendere al + 1,7% (da + 1,8% lo scorso mese). Occhio anche alle vendite al dettaglio, che dovrebbero crescere del + 0,4% su base mensile (+ 0,4% il mese scorso). Infine le scorte di petrolio, col greggio +2,7 milioni di barili (+ 1,9 milioni la scorsa settimana) distillati a -1,7m (+ 3,9m la scorsa settimana) e benzina + 1,5m (+ 3,4m la scorsa settimana) .