Spesso nella quotidianità perdiamo di vista ciò che conta davvero, e questo purtroppo causa per moltissimi investitori performance deludenti o nei peggiori casi perdite rilevanti.
Grazie a Brian Feroldi, autore, investitore ed educatore finanziario, ho raccolto alcune immagini tanto semplici quanto importanti, che ogni investitore dovrebbe sempre ricordare, in particolare ho scelto 5 lezioni chiave di cui voglio parlarvi:
- Cosa muove (davvero) i mercati
- Focalizzati su ciò che puoi controllare
- Investi con le probabilità a favore
- Investi nei business, non nelle azioni
- Ciò che è rischioso nel breve termine non lo è nel lungo (e viceversa)
Andiamo quindi ad approfondire quanto in elenco…
COSA MUOVE DAVVERO I MERCATI
John Bogle diceva sempre che “2” sono i veri motori delle nostre performance sui mercati: utili e dividendi, fine. A questi, si aggiunge un terzo fattore (rilevante solo nel breve termine) ovvero il fattore speculativo, cioè le valutazioni (rappresentate ad esempio dal multiplo P/E).
Come possiamo notare dall’immagine sopra, più passa il tempo, più i veri motori (earnings cioè gli utili) saranno rilevanti rispetto al fattore speculativo (o sentiment).
FOCALIZZATI SU CIO’ CHE PUOI CONTROLLARE
Purtroppo esistono ancora investitori che impostano le proprie strategie e (peggio ancora) tutta la vita finanziaria basandosi su quando la Fed potrebbe tagliare i tassi (proiezioni cambiate 10 volte negli ultimi 9 mesi), really?!
Guardate l’immagine sopra, cosa potete VERAMENTE controllare? Non certo i tassi di interesse, o l’inflazione, o i mercati stessi. No, quello che potete controllare è la capacità di risparmio mensile, la quota da destinare agli investimenti, la vostra asset allocation, i ribilanciamenti, i piani di accumulo, su questo avete il controllo, sul resto no. Quindi smettete di perdere tempo ed energie su ciò che non dipende da voi, e focalizzatevi su ciò che conta davvero!
INVESTI CON LE PROBABILITA’ A FAVORE
Nel corso della storia, da quando sono nati i mercati azionari, comprare un banale ETF che replica l’indice S&P 500, e tenerlo ameno 17 anni, ha SEMPRE dato rendimenti positivi, sempre, in ogni epoca, persino passando per pandemie, guerre, crisi finanziarie, fallimenti bancari, sempre.
Come potete vedere dalla foto sopra, il tempo è vostro amico, se ne avete a sufficienza. “Ok ma 17 anni sono troppi!” potreste dire (nemmeno troppo considerata l’aspettativa di vita oggi), ok, ma almeno 8-10 anni di orizzonte temporale dovrebbe essere il minimo sindacale per investire come si deve. Non è un caso che Warren Buffett, l’investitore migliore di sempre, mantenga in portafoglio azioni da oltre 20 anni (34 per le Coca cola (NYSE:KO)).
INVESTI NEL BUSINESS, NON NELLE AZIONI
Anche qui, mi dispiace citare sempre Buffett, ma lui ha sempre ragione. Tu non stai comprando un titolo di carta ad un certo prezzo sperando che salga, almeno non dovresti. Tu stai comprando un’azienda, fatta di persone, edifici, servizi, brevetti, clienti, che ogni giorno produce e vende beni o servizi. E questo business, genera flussi di cassa. Flussi di cassa presenti ma soprattutto futuri (ne parlerò il 30 Agosto nel webinar, puoi iscriverti gratis a QUESTO LINK).
Perciò tu stai comprando un business, che produce flussi di cassa, possibilmente ad un buon prezzo. Ecco quindi che anche le valutazioni iniziali nello scegliere un singolo titolo, miglioreranno una volta capito questo. Il prezzo di un titolo, può oscillare anche di molto, specie nel breve termine, ma se comprendi il business, e quest’ultimo continua a crescere, alla fine i risultati saranno a tuo favore.
CIO’ CHE E’ RISCHIOSO NEL BREVE TERMINE NON LO E’ NEL LUNGO (E VICEVERSA)
Le azioni sono rischiose, meglio comprare BTP!
Ne sei proprio sicuro, forse dovremmo ridefinire un attimo il concetto di rischio.
- Cosa il rischio NON è: oscillazioni tra alti e bassi nel corso del tempo
- Cosa il rischio è: non raggiungere i propri obiettivi finanziari, non coprire l’inflazione
Ecco quindi che vista così, le azioni sono l’unica asset class, su periodi di tempo medio-lunghi, in grado di coprire non solo l’inflazione, ma anche di generare ritorni importanti (e non venite a dire la solita scemenza del “guarda però le azioni italiane”, sapete ormai che l’Italia conta lo zero virgola come Market Cap globale, e tale dovrebbe quindi essere il peso nei portafogli largo circa).
Potremmo citarne altre 100 di lezioni così, ma già comprendere queste prime 5 vi porterà un passo più vicini al successo in questo mondo così semplice, ma ancora così incompreso.
Alla prossima!
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore"