Sono rientrato operativo sui mercati dopo qualche giorno di vacanza, tra cui un paio di giorni a Santiago de Compostela, famosa per essere una delle parti finali del famoso cammino spirituale.
In particolare, i pellegrini ci arrivano dopo chilometri e chilometri fatti a piedi, oppure in bicicletta, e rappresenta una sorta di traguardo finale.
Mi ha colpito, passando per le vie della città, un messaggio molto particolare: “sin dolor, no hay gloria!”, con un’immagine rappresentante i piedi doloranti.
Lo sforzo infatti per fare il cammino non è indifferente, e arrivare al traguardo, immagino sia una sensazione incredibile.
Mi è subito venuto in mente (da fanatico degli investimenti quale sono) un paragone con i mercati degli ultimi anni.
Anche in queste settimane infatti, in particolare tra agosto e settembre, il mercato sembra essere ancora in fase di correzione (ne avevamo già parlato in analisi precedenti). Vuoi per la stagionalità, vuoi per una correzione più che normale dopo l’ottima corsa fino a fine luglio, molti investitori sono tornati ad essere insofferenti, per un calo del 7.15% dai massimi di luglio, con i mercati che sono ancora positivi (per l’S&P 500) di quasi il 12% da inizio anno.
Eppure sembra di nuovo che siamo tornati all’apocalisse, che tutto debba crollare, che i tassi, l’inflazione, le Banche Centrali, siano tutti lì a cospirare per un nuovo crollo (stile 2022 se non peggio).
Eppure, ancora una volta, la prospettiva giusta ci può aiutare a leggere tra le righe, e mantenere il controllo ricordandoci cosa conta davvero…
La prima cosa che dobbiamo ricordarci, è che i mercati, nella loro salita di lungo periodo, ogni anno, (è la loro natura) subìscono dei cali. Mediamente, il Drawdown dal 1928 ad oggi è nell’ordine del 20%, anche in anni positivi, tradotto: se vuoi guadagnare nel lungo termine, devi essere disposto a sopportare questi cali.
Altra cosa importante, giornate come quella di ieri (con cali superiori all’1%) sono anch’esse del tutto normali. Quest’anno (un anno positivo fino ad oggi) abbiamo avuto 22 cali superiori all’1%, sembrano tanti?
Nell’immagine sopra, vediamo che la media è di 30 cali all’anno di questa tipologia, e sono nel 2022, ne abbiamo avuti 63, che dite possiamo ridimensionare le nostre paure?
Ho sempre detto che non tutti sono fatti per investire, brutto ed antipatico, ma è così. Per molti si tratta di ludopatia, di mettere soldi sui mercati a caso, senza conoscere storia e natura dei mercati stessi.
E manca sempre l’aspetto comportamentale, quello più importante, perché anche chi conosce i numeri e la storia, poi davanti ai cali di mercato, ecco lì deve anche affidarsi alle pochissime certezze in nostro possesso, e non è facile, perché tanti vendono sui minimi o distruggono in pochi giorni strategie costruite per i prossimi 10 anni.
Sin dolor, no hay gloria, ci vediamo al traguardo!
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Alla prossima!
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore. L’autore non possiede le azioni menzionate nell’analisi"