Questa settimana è caratterizzata da dati economici non rilevanti da comunicare, mentre l'evento più significativo è la riunione di Jackson Hole prevista per venerdì. Il discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell è già in agenda.
È molto probabile che durante questo intervento Powell fornisca aggiornamenti sulla posizione della banca centrale riguardo a inflazione negli Stati Uniti e se continuerà ad aumentare i tassi di interesse nei prossimi mesi del 2023.
Negli anni passati, il meeting di Jackson Hole - che non è una riunione ufficiale del Federal Open Market Committee - è servito come palcoscenico per annunciare nuove politiche monetarie. Per questo motivo, l'incontro genera tanta attesa tra gli investitori.
Ad esempio, nel 2011 Ben Bernanke ha dato forti segnali di azioni future poco prima dell'inizio dell'Operazione Twist e nel 2016 anche Janet Yellen ha lasciato intendere che la Federal Reserve avrebbe iniziato ad aumentare i tassi di interesse.
Storicamente, questa è stata una riunione in cui i membri della Fed hanno fornito informazioni significative per il mercato. Questa volta sembrava che si sarebbe verificato uno scenario simile.
Tuttavia, a causa dei dati economici molto positivi delle ultime settimane che sembrano suggerire che stiamo vivendo un'attività economica superiore alla norma, che ha sollevato allarmi su una potenziale esplosione dell'inflazione nei prossimi mesi, la probabilità di un annuncio importante sulla fine dei rialzi dei tassi a Jackson Hole è diminuita.
Un altro fattore da considerare è che il rendimento delle obbligazioni 10-year si sta avvicinando ai livelli del 2006 e ha superato i livelli di marzo, che sono stati uno dei fattori scatenanti della piccola crisi bancaria di marzo.
Questa volta, molti operatori di mercato, tra cui probabilmente anche le banche, sono tornati a perdere denaro con le loro posizioni in titoli di Stato, per cui non si prevede che un approccio troppo aggressivo della Fed in questa riunione possa evitare di innescare un'altra crisi di questo tipo.
Inoltre, i pagamenti delle auto e dei mutui sono a livelli che non si vedevano da diversi decenni, il che significa che il settore bancario non sarebbe l'unico a trovarsi in difficoltà se la Federal Reserve decidesse di intraprendere un percorso più aggressivo per controllare l'inflazione, il che lo rende meno probabile.
Tutto ciò significa che J. Powell probabilmente sceglierà di comunicare il meno possibile e di dire ai mercati che dipende dai dati.
Vedremo come reagirà il mercato, ma sembra che si aspetti un Powell falco, quindi potrebbe riservare una sorpresa anche se sceglierà di dire poco.