Forex News and Events
Venerdì, gli importanti dati sui libri paga non-agricoli privati hanno riportato un valore ben al di sopra delle aspettative di 280.000 unità mentre i mercati si aspettavano che l'economia USA avesse creato 226.000 posti di lavoro a maggio. Non c'è di conseguenza voluto molto tempo per gli entusiasti USA di dichiarare che l'economia più grande del mondo è finalmente tornata in carreggiata e essere pronti a reiterare le forti performance del secondo e terzo trimestre 2014 con una crescita al di sopra del 4% su base trimestrale. I mercati ora si aspettano (ancora) che la Federal Reserve inizierà ad aumentare il tasso di sconto a settembre dopo aver precedentemente previsto un rinvio di tale decisione nei primi mesi del 2016. I tori del dollaro sono supportati da una forte crescita dei salari dato che la paga media oraria ha segnato un aumento dello 0,3% su base mensile a maggio rispetto al valore di consenso dello 0,2%. Secondo noi, la crescita dei salari è più importante dei buoni dati NFP registrati dato che contribuirebbe a spingere verso l'alto l'inflazione, aumentando in maniera significativa le possibilità di un aumento dei tassi con il muoversi dell'inflazione verso il target del 2%. L'unica nuvola all'orizzonte sarebbe il tasso di disoccupazione che è risalito al 5,5% rispetto al 5,4% di aprile.
Nonostante questi ottimi dati sul fronte del lavoro, il resto degli indicatori economici di maggio sono stati in gran parte misti, suggerendo che la temporanea debolezza economica sta durando più di quanto previsto dalla Fed e dal mercato. I dati non indicano che l'economia USA sia ben instradata verso una ripresa. Di conseguenza pensiamo che vi sia bisogno di ulteriori forti segnali di una ripresa in atto negli USA per svegliare i tori del dollaro. La coppia EUR/USD ha già cancellato parte delle perdite di venerdì e continua a muoversi leggermente al di sopra del livello di 1,11. Sfortunatamente, il calendario economico di questa settimana è leggero per quanto riguarda gli USA dato che è prevista la pubblicazione di pochi indicatori. Tuttavia, la settimana seguente (giugno 15 al 21) sarà molto più interessante e piena di dati quali: la riunione della FOMC, la produzione industriale di maggio, i dati sull'inflazione di maggio e la revisione finale dei dati relativi al PIL del primo quadrimestre.
L'OPEC difende la sua quota di mercato (di Yann Quelenn)
In seguito alla riunione OPEC che è stata tenuta a Vienna lo scorso venerdì, è stato deciso di mantenere invariato il livello di produzione (nonostante i timori di una sovrapproduzione da parte di qualche membro). La quota di produzione OPEC rimane al livello di 30 milioni di barili al giorno rispetto a una domanda di petrolio in diminuzione durante l'anno scorso. Sembra che l'OPEC sia ancora impegnata in una stratega per difendere la sua quota di mercato del 40% dell'offerta mondiale petrolio. Di conseguenza, il mantenere la sua produzione a un livello più alto mette sotto pressione la futura espansione delle tecniche di estrazione di petrolio shale oil negli USA. La strategia si basa sul presupposto che un alto costo di produzione rallenterà l'estrazione di petrolio USA con questa tecnica. Vi sono crescenti prove che la strategia di prezzo basso sta effettivamente funzionando dato che il numero di impianti di estrazione USA è diminuito di circa l'1% la scorsa settimana. L'anno passato sono stati chiusi il 50% degli impianti di estrazione USA.
A seguito della riunione OPEC, l'Iran ha ripetuto che venderà più petrolio. Per il momento, l'Iran si trova ancora sotto embargo. Tuttavia, in caso di accordi sul nucleare iraniano che annullino le sanzioni, l'Iran ha promesso di esportare una maggiore quantità di petrolio nonostante i prezzi in discesa. Come risultato, il prezzo del petrolio è stato spinto verso il basso e prevediamo che il Brent raggiunga $60 al barile nel medio termine.
L'AKP di Erdogan perde la maggioranza parlamentare (di Peter Rosenstreich)
Inaspettatamente, il partito AK non è riuscito a vincere una maggioranza assoluta dei seggi nelle elezioni generali del fine settimana. L'AKP ha ricevuto solo il 41% dei voti o 259 seggi parlamentari su un totale di 550 seggi necessari per formare un governo di maggioranza. Di conseguenza, l'AKP ha perso il controllo del parlamento. Inoltre, un altro colpo al dominio dell'AKP, è stato segnato dalla crescita del Partito Democratico del Popolo, o HDP, un partito liberale con una forte base in Turchia tra la minoranza curda che è riuscito a guadagnare più del 10% dei voti e la rappresentazione in parlamento. L'HDP ha fatto una campagna elettorale rivolta pesantemente contro Erdogan e l'AKP. Ciò significa che Erdogan dovrà trovare un partner di coalizione e che siano messi in discussione i progetti di riforma costituzionale. Tra i giornalisti e commentatori turchi vi è l'impressione che questa elezione sia stato un chiaro segnale ai politici sulla necessità di reinstaurare un processo più democratico e laico nel paese. Tuttavia, vi è una significativa incertezza su come verrà costituito il prossimo governo. La maggior parte dei partiti è stata molto critica nei confronti dello stile di gestione autoritaria dell'AKP ed è dubbio che concorrano a formare un nuovo governo di coalizione. Erdogan darà a Davutoglu 45 giorni per raggiungere un accordo. Per l'AKP i partner più probabili sembrano essere l' MHP o l'HDP (sebbene si dovranno fare molte concessioni).
L'incertezza politica ha evidentemente spaventato gli investitori. Il Presidente Erdogan e l'AKP sono diventati sempre più ostili agli investitori esteri cosa che suggerirebbe che le notizie di oggi dovrebbero essere positive per gli asset in TRY. Tuttavia, i risultati elettorali hanno iniettato un livello straordinario di incertezza e tutto è possibile. Quest'incertezza è stata e sarà il motore dell'azione de prezzi nel breve termine. La coppia USD/TRY ha aperto con un gap di quasi 10 punti da 2,66 a 2,75 ed è salita a 2,80. I rendimenti dei bond turchi a 10 anni sono saliti a 9,64% e con un buon livello di domanda. Gli indici azionari turchi hanno registrato un calo di oltre il -8,0% all'apertura. I commenti dei leader politici turchi manterranno volatili gli scambi in TRY. Prevediamo che data l'attuale incertezza politica in un paese con debole posizionamento macroeconomico (pesante disavanzo delle partite correnti) gli asset in TRY continueranno ad essere venduti. I trader dovrebbero prestare attenzione al fatto che la coppia USD/TRY provi a sfidare nel breve termine quota 2,90.
The Risk Today
Yann Quelenn
EURUSD L’EUR/USD viene scambiato attualmente tra il supporto a 1,1050 (minimo 05/06/2015) e la resistenza a 1,1178 (massimo intragiornaliero). Una violazione del supporto a 1,0868 (minimo 28/05/2015) fornirà alla coppia uno slancio ribassista. Un supporto più robusto è dato a 1,0820 (minimo 27/04/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico dal 2010 al 2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, riteniamo che il recente movimento laterale costituisca una pausa all’interno di un trend discendente di fondo. Supporti chiave possono essere trovati a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo darebbe adito a un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione 03/02/2015).
GBPUSD La coppia GBP/USD ha testato la resistenza a 1,5437 (massimo 27/05/2015) e rimbalza ora sul supporto orario a 1,5171 (01/06/2015), che potrebbe essere testato nei prossimi giorni. Il supporto più robusto è dato dal canale discendente a circa 1,5089 (minimo 05/05/2015). A più lungo termine, la struttura tecnica si presenta come un fondo di recupero il cui massimo potenziale di rialzo è dato dalla robusta resistenza a 1,6189 (Entrancement Fino al 61%).
USDJPY La coppia USD/JPY viene ancora scambiata al suo livello più alto degli ultimi 13 anni a circa 125,00. Puntiamo ancora alla resistenza a 125,69 (massimo 12/06/2002) e permaniamo rialzisti per la coppia in quanto restiamo ampiamente sopra la MM a 200 giorni. Tuttavia, la coppia sembra perdere slancio sul breve termine. Il supporto orario viene dato a 122,78 (minimo 27/05/2015). La resistenza chiave si trova a 135,15 (massimo su 14 anni). Viene favorita una propensione rialzista sul lungo termine finché reggerà il robusto supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 135,15 (massimo 01/02/2002). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015).
USDCHF L’USD/CHF viene adesso scambiato in direzione del supporto a 0,9278 (minimo 04/06/2015). La resistenza si trova a 0,9503 (massimo 05/06/2015). Una forte resistenza può essere trovata a 0,9573 (massimo 29/05/2015). Il supporto più robusto si trova a 0,9072 (minimo 07/05/2015). A breve termine, la coppia attualmente manca di slancio, ma nell’arco delle prossime settimane rimaniamo ribassisti. A lungo termine, non vi è alcun segnale che lasci intendere la fine dell’attuale tendenza ribassista. Dopo la mancata violazione oltre 0,9448, si ripristina il trend rialzista. Di conseguenza, l'attuale debolezza è vista come un movimento in controtendenza. Il supporto chiave si trova a 0,8986 (minimo 30/01/2015).