Oggi voglio cominciare con un nuovo appuntamento settimanale, su Deshgold.com lo chiamiamo il "barometro dell'oro".
Ci accompagnerà a lungo con lo scopo di mantenerci aggiornati con gli avvenimenti più importanti sul mondo del metallo giallo e su quello che lo circonda. Cominciamo!
L’oro ha violato al rialzo la resistenza posta a $1.200,00 sulla scia di un possibile default della Grecia entro il 30 giugno, vista l’impossibilità del paese ellenico di rimborsare, per la seconda volta in un mese (il 5 giugno non era stata in grado di pagare il micro importo di Euro 300 milioni), un’ulteriore rata di debito dovuta al Fondo Monetario Internazionale.
è possibile che oggi (o in settimana) i creditori internazionali della Grecia riescano a trovare un accordo-tampone con il Governo Tsipras, al fine di procrastinare il default di un mese o al massimo due ma, ormai, il dubbio che il Paese non sarà mai in grado di ripagare un debito estero enorme - 320 miliardi di Euro - si insinua sempre più.
L’attuale rapporto debito/PIL è sui livelli del 175% e, si avvia verso una percentuale del 200%.
Non è ancora chiaro se, con il default (cosiddetto Grexit), la Grecia uscirà dal circuito della moneta unica adottando una nuova Dracma e alcune valute collaterali, in parallelo alla circolazione dell’Euro, oppure se abbandonerà in via definitiva la valuta europea.
L’accettazione del rimborso del debito alla Troika (FMI, BCE ed ESM) sarebbe un suicidio politico per il Governo Tsipras e un disastro economico dalle proporzioni incalcolabili per la popolazione greca.
La Troika dovrebbe accettare una parziale cancellazione del debito e una ristrutturazione delle sue scadenze per il debito rimanente; quindi, la Grecia, dovrà tentare di rilanciare l’economia con una parziale svalutazione della nuova valuta ed eliminando gli sprechi e le inefficienze causate da decenni di clientelismo politico.
Un’eventuale uscita della Grecia dalla Zona Euro rimetterebbe in discussione gli equilibri geopolitici mondiali: essa potrebbe entrare a far parte dell’area d’influenza della Russia (quindi dei BRICS) che potrebbero finanziarne la ripresa economica tramite la nuova banca di sviluppo dei BRICS. Un prerequisito sarebbe la fuoriuscita della Grecia dalla NATO e vi garantisco che difficilmente lo vedremo: il mondo ha ancora paura dell'influenza russa e farà di tutto per minimizzarla.
La questione “Grexit” è quindi estremamente delicata, non solo dal punto di vista finanziario ma anche da quello geopolitico.
Nonostante a marzo sia iniziato il Quantitative Easing (programma di espansione monetaria della BCE), il rendimento del BTP italiano, con scadenza trentennale, ha registrato un aumento di 100 punti base tra il 9 marzo (data di inizio del QE) e gli ultimi giorni di trading, rialzo esteso anche ai BTP con durata tra i 2 e i 5 anni (tra i 20 e i 70 punti base).
Rialzi nei tassi si sono registrati anche in tutta l’area Euro: dai Bund tedeschi ai Bonos Spagnoli, passando per i titoli portoghesi e quelli irlandesi.
Il rischio reale è però che un rialzo dei rendimenti renda più gravoso il servizio del debito per i paesi deboli dell’Eurozona, penalizzando l’economia reale: il rialzo dei rendimenti si riflette nei tassi di prestito bancari a medio e lungo termine appesantendo gli oneri di imprese e famiglie.
Come anticipavo, l’oro ha violato al rialzo la resistenza in area $1.200,00; tuttavia i segnali complessivi del mercato non ci danno ancora una direzione certa per le prossime sessioni di trading.
In effetti solitamente gli indici azionari del settore metalli preziosi tendono ad anticipare una svolta primaria rialzista del metallo giallo (e non viceversa), guardate però cosa sta succedendo all'indice settoriale Hui Gold Bugs Index:
Esatto: è ancora in fase decrescente, suggerendo che il mercato dell'oro non è pronto per un rialzo massiccio.
A segnali di mercato contradditori se ne sommano altri, invece, prevedibilmente rialzisti.
È interessante analizzare l’andamento dell’indice Dow Jones Transportation, che anticipa l’andamento dell’economia reale e, di conseguenza, anche le quotazioni del maggiore indice azionario di Wall Street: il Dow Jones Industrial Average.
Date un’occhiata al grafico del DJ Transportation qui sotto.
La configurazione grafica del DJ Transportation è quella della “croce della morte” (Death Cross); ovvero l’incrocio tra la media mobile a 50 giorni (linea blu nel grafico) e la media mobile a 200 giorni (linea rossa nel grafico).
In analisi tecnica, quando si realizza questa configurazione grafica, abbiamo un'evidenza dell’inizio di un solido trend discendente; essa ci indica inoltre un possibile orientamento di lungo periodo al ribasso, sia per il DJ Transportation, sia per il più importante Dow Jones Industrial Average (che, invece è stabile da alcuni mesi in area $18.000,00, suo massimo storico).
Vediamo di stare attenti a questi segnali: potrebbero anticipare una corsa al rialzo del nostro metallo preferito.
Un'ultima nota.
La scorsa settimana una notizia mi ha fatto sobbalzare e l'ho subito condivisa con voi: parlo dell'ingresso della Bank of China nel fixing dell’oro a Londra.
La banca cinese, insieme ad altri sette istituti finanziari, ha iniziato a partecipare all’asta elettronica che fissa per due volte al giorno il prezzo per contanti dell’oro fisico.
Questo è un evento di portata storica, perchè la Cina, nonostante rappresenti il più grande mercato al mondo per il commercio di oro fisico, non ha mai avuto un ruolo nel determinarne il prezzo.
L’accesso di una banca cinese nel Tempio del Mercato dell’Oro di Londra segnala che la Cina sta aumentando il livello di influenza nel mercato del metallo giallo globale, con l'obiettivo di supportare al massimo lo Yuan. Lo scopo? Affiancare il dollaro americano come valuta di riserva mondiale.
Inoltre, tramite trattative dirette con il FMI, la Cina è in procinto di integrare lo Yuan all’interno del paniere dei Diritti Speciali di Prelievo. Avete ancora dubbi sul loro obiettivo?