Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
La debolezza del dollaro e gli enormi guadagni di Wall Street sono stati i due temi dominanti delle prime settimane del 2018, ma ora abbiamo alcuni segnali che potrebbero suggerire un’inversione a breve termine.
Interessante l’andamento delle borse americane, in riferimento alla giornata di ieri, perché dopo il brusco rialzo nelle prime ore di contrattazione abbiamo assistito la più intensa correzione intraday da oltre un anno.
Certo, una sessione ribassista non fa tendenza, ma l’entità della correzione lancia qualche segnale d’allarme.
Il rimbalzo del Dollaro, invece, è stato certamente meno violento ma dopo la grande pressione di vendita delle ultime settimane è certamente un segnale incoraggiante.
I rendimenti delle obbligazioni potrebbero aver supportato tale movimento, ma ci sarà poco da fare se non cambierà il sentiment degli investitori.
Attenzione, quindi, perché nonostante le correzioni sui principali cambi e sulle materie prime – XAU/USD e Future Petrolio Brent – potrebbe trattarsi di qualcosa di temporaneo. In tal senso sarà molto importante valutare l’andamento nella sessione odierna, che ci dirà se il movimento potrà proseguire oppure no.
L' inversione intraday di Wall Street è stata notevole, con l'indice SP 500 che ha chiuso a 10 tick al ribasso a 2776 punti (-0,4%), debolezza che ha trascinato giù anche i mercati asiatici ( Nikkei -0,4%) mentre gli europei stanno già reagendo (soprattutto il DAX), quindi sul Forex, segnaliamo un euro leggermente sotto performante, in attesa dei dati sull'inflazione.
Difatti sul calendario economico l’IPC finale dell'Eurozona (ore 11) sarà sicuramente il dato più atteso del mattino. La lettura finale, inerente il mese di dicembre, dovrebbe confermare la lettura flash di + 1,4%, che sarebbe inferiore rispetto al + 1,5% di novembre. L'IPC core finale dovrebbe essere confermato a + 0,9%. Nel pomeriggio spazio alla produzione industriale statunitense (15:15) attesa in rialzo dello 0,3% su base mensile (+ 0,2% il mese scorso). L’appuntamento chiave della giornata è la riunione di politica monetaria della Banca del Canada (ore 16) che potrebbe alzare i tassi di interesse di 25 punti base portando il costo del denaro a + 1,25% (da + 1,00%).