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La debolezza delle borse europee non penalizza il Bund

Pubblicato 20.08.2013, 11:46

La debolezza delle borse europee penalizza anche i bond periferici, Btp italiani inclusi, mentre proprio le tensioni sull'azionario favoriscono un rimbalzo dei prezzi dei Bund tedeschi.
Il rendimento del decennale domestico e' in area 4,305 (4,284% la chiusura precedente).
Del resto il rimbalzo che il Btp future avviato alla fine di giugno mostrava gia' settimana scorsa segni di affaticamento.
Al termine della scorsa ottava le quotazioni hanno infatti messo sotto assedio la trendline tracciata da tali minimi, attualmente a 112,80 circa, minacciando discese verso il supporto successivo a 110,80 circa. La violazione in questo punto della media mobile a 100 giorni confermerebbe l’avvio di una nuova fase di debolezza che potrebbe con buona probabilità accompagnare le quotazioni ad un nuovo test della media mobile a 200 giorni, ora passante da 109,70 circa.
Sotto questo riferimento probabile estensione della correzione anche al di sotto dei minimi di giugno a 106,60 (quota pari al 38,2% di ritracciamento del rialzo dai bottom di luglio 2012). Nella direzione opposta, il superamento di area 114 permetterebbe di credere nel ritorno sui record assoluti toccati a maggio, in area 116,50.

Il rimbalzo dei prezzi messo a segno dai decennali tedeschi questa mattina non cambia invece molto le cose. I rendimenti sono ridiscesi all'1,86% dal massimo toccato ieri a 1,924%, ma l'impressione e' che si tratti di un rimbalzo tecnico in attesa di poter leggere le minute del meeting del Fomc della Fed di luglio.
I mercati sembrano ormai convinti che la Federal Reserve inizierà a rallentare gli acquisti di bond già a partire dal mese prossimo, con conseguenti effetti negativi (in parte gia' scontati) sui prezzi dell'obbligazionario.

Del resto dopo oltre tre settimane di stallo nella scorsa ottava il grafico del Bund tedesco ha inviato un segnale ribassista da non sottovalutare, ed e' poco probabile che queste indicazioni negative vengano invertite presto.
Dal 25 luglio i prezzi si muovevano in uno stretto range di oscillazione compreso tra la media mobile a 200 giorni, passante da area 143, ed area 141,70 circa. Il cedimento di questo sostegno di breve termine ha fatto precipitare i prezzi fino alla linea che unisce i minimi di gennaio e quelli di fine giugno, in area 139,50/140, "neckline" di un testa e spalle ribassista disegnato a partire dai massimi di dicembre 2012 e supporto critico in ottica di lungo periodo.
Se le quotazioni dovessero scivolare sotto questo riferimento, la figura troverebbe conferma favorendo un’accelerazione ribassista in direzione almeno dei supporti a 139,40 e 138,30 circa.
Per intravedere segnali di ripresa credibili i prezzi non solo dovranno riportarsi al di sopra di area 143, ma dovranno lanciare un attacco risolutivo ai picchi di luglio, resistenza definita a 144,37 dal 61,8% di ritracciamento del ribasso dai top di maggio.
Solo oltre questo livello derivato dalla successione di Fibonacci diverrebbe possibile rivedere i corsi sui record a 147,20 punti.


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