Rassegna giornaliera sul mercato forex, 18 marzo 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il dollaro USA è in salita contro le principali controparti questo giovedì e cancella gran parte delle perdite post-FOMC. La Federal Reserve non ha intenzione di alzare i tassi di interesse fino al 2023, ma la ripresa del dollaro USA e l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro ci dice che gli investitori continuano a farsi trascinare dalle previsioni economiche positive. Il forte aumento di oggi dell’indice della Fed di Philadelphia rafforza le proiezioni economiche della banca centrale. L’indice Philly Fed è schizzato da 23,3 a 51,8, il dato migliore degli ultimi 48 anni. Mese dopo mese, abbiamo visto il comparto manifatturiero che ha guidato la ripresa, e non ci vorrà molto prima che il settore dei servizi lo segua. La Fed non riesce a far scendere il dollaro perché la campagna vaccinale e gli assegni di stimolo spingono la forte ripresa del secondo trimestre e del secondo semestre.
Il cambio USD/JPY è a rischio di una correzione a breve termine, ma non ci aspettiamo che i ribassi possano durare. La Banca del Giappone annuncerà questa sera la decisione di politica monetaria ed è l’unica banca centrale che questa settimana può cambiare i tassi di interesse. Attualmente ai tassi di interesse è consentito di oscillare nel range dello 0,2%, ma il valore potrebbe essere rivisto allo 0,25%. La banca centrale potrebbe eliminare l’obiettivo numerico del programma di acquisti di bond. Un intervento del genere potrebbe rendere la banca più conservativamente cauta.
La ripresa del dollaro USA ha fatto salire il cambio USD/CAD per la prima volta in otto giorni. Le vendite al dettaglio canadesi saranno rilasciate domani e sebbene si preveda che la ripresa del mercato del lavoro possa sostenere la spesa, le vendite all’ingrosso sono state deboli. Il cambio USD/CAD è oversold, dunque se le vendite al dettaglio sorprenderanno al ribasso, potremmo assistere ad una forte ripresa.
La Banca d’Inghilterra ha votato all’unanimità per lasciare la politica monetaria invariata e come il dollaro USA, anche la sterlina ha visto un selloff dopo la decisione del tasso. Secondo la dichiarazione di politica, “la commissione non intende inasprire la politica monetaria a meno che non ci sia una chiara evidenza che si siano fatti dei progressi significativi per eliminare la capacità inutilizzata e per raggiungere la sostenibilità del target di inflazione del 2%”. Queste previsioni caute chiariscono che la banca centrale non sta nemmeno pensando di alzare i tassi di interesse. Nonostante il cambio GBP/USD sia in calo, la sterlina è salita al massimo di oltre un anno contro l’EURO.
Oltre al biglietto verde, la valuta con la migliore performance è stata il dollaro australiano. Il report di febbraio sull’occupazione è stato molto positivo. Più di 88.000 persone hanno trovato un nuovo impiego il mese scorso, quasi il triplo di quanto previsto dai mercati. Il tasso di disoccupazione è sceso a 5,8% da 6,4%. (Gli economisti avevano previsto un leggero miglioramento al 6,3%). Nonostante le previsioni caute della Reserve Bank è fuor di dubbio che l’economia australiana sta migliorando ed il dollaro australiano ha superato tutte le controparti. La peggiore valuta è stata il dollaro neozelandese. L’economia si è contratta dell’1% nel quarto trimestre dopo la crescita rivista al ribasso nel terzo trimestre. Sebbene l’economia stia andando bene in generale, c’è stato un rallentamento nel miglioramento delle condizioni economiche del paese.