A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in territorio negativo. Il Dow Jones ha perso l'1,19%, l'S&P500 l'1,02% e il Nasdaq Composite l'1,14%.
La Federal Reserve, in linea con le attese, ha tagliato di 10 miliardi di dollari il piano di stimolo all'economia americana, portando gli acquisti sul mercato a 65 miliardi di dollari al mese. La Banca centrale ha anche confermato il costo del denaro nell'intervallo 0-0,25%.
Dei tre principali indici di Ws tuttavia per il momento solo il Dow Jones e' sceso al di sotto della media mobile a 100 giorni, indicatore che di norma identifica in modo efficace la direzione della tendenza di medio periodo in base al suo posizionamento rispetto alla serie storica (quando la media e' sotto i prezzi, quindi sostiene la crescita, si puo' parlare di uptrend, viceversa quando la media e' al di sopra dei prezzi), passante a 15780 (close ieri a 15738).
Nel caso del Nasdaq infatti la media transita a 3960 punti a fronte di una chiusura ieri a 4051, per lo S&P500 la media passa a 1767 a fronte di una chiusura a 1774. Difficile dire se il segnale negativo ricavato dalla violazione della media da parte del Dow Jones sia solo l'anticipo di quello che succedera' anche agli altri due indici oppure se la tenuta dei supporti di rilievo da parte di Nasdaq e S&P500, quest'ultimo e' anche al di sopra della base del canale crescente originato dai minimi di novembre 2012, sia un indizio che permette di considerare il recente ribasso come un semplice, anche se non ininfluente, episodio correttivo.
Segnali chiarificatori sul destino dell'andamento della borsa Usa nel medio termine verrebbero, con implicazioni negative, dalla violazione a 15480 sul grafico del Dow Jones Industrial della linea che sale dai minimi di novembre 2012, con implicazioni positive invece dal superamento di area 16000 sul grafico dell'Industrial e di 1800 su quello dello S&P500.