Gli investitori di tutto il mondo hanno iniziato a dare segnali di nervosismo, man mano che si avvicinano varie date cruciali.
Ieri quasi tutti gli indici azionari hanno chiuso in territorio negativo, con gli operatori che si sono buttati sui beni rifugio, spingendo la volatilità a livelli stellari.
Lunedì l’indice sulla volatilità (VIX) della CBOE è salito a più del 23%, dopo l’aumento del 16% di venerdì scorso, nello stesso arco di tempo l’S&P 500 ha ceduto l’1,70%.
Osservando il prezzo delle opzioni sullo S&P 500, sembra che gli investitori si stiano preparando a un calo dell’indice, infatti lunedì l’inversione di rischio delta 25 a un mese è scesa al -7,50%, mentre venerdì si attestava al -4,50%.
Ciò nonostante, alla luce dei considerevoli guadagni sul mercato azionario degli ultimi mesi, gli investitori sono meno riluttanti a spendere un po’ di soldi per acquistare protezione e mettere al riparo quei guadagni.
Sul mercato Forex, la sterlina britannica è sotto i riflettori perché si avvicina il voto del 23 giugno.
La sterlina ha ceduto lo 0,67% contro l’USD, a 1,4157.
Dall’inizio di maggio la valuta ha ceduto il 4,10% e ora testa il minimo di metà aprile, perché, stando ai sondaggi più recenti, sembra che negli ultimi giorni i voti a favore della Brexit abbiano acquisito slancio.
Le conseguenze di una Brexit sono difficili da valutare e il mercato sta monitorando con attenzione i sondaggi. Quindi, anche nel caso di Brexit, la sterlina potrebbe non scendere molto di più.
L’EUR/CHF si è parzialmente stabilizzato in Asia, ma il giudizio rimane ribassista. Giovedì la BNS renderà nota la sua decisione sul tasso d’interesse, e anche le sue previsioni aggiornate.
Il CHF dovrebbe continuare a essere oggetto di forti pressioni all’acquisto perché si avvicina il 23 giugno. Anche la crescente avversione al rischio ha accelerato l’ascesa del franco.
Crediamo che la BNS non rimarrà inerte troppo a lungo; Thomas Jordan ha, però, ancora un po’ di spazio prima di intervenire sul mercato per difendere il CHF.
Stanotte la coppia USD/JPY è scesa leggermente, perché le borse si apprestavano a chiudere la giornata in territorio negativo.
Al ribasso, tiene ancora la forte area di supporto a 105,23-55.
Tuttavia, vista la forte domanda di asset considerati beni rifugio, nei prossimi giorni gli investitori potrebbero voler testare ancora quel livello. A innescare questo movimento potrebbe essere, in caso di rilevamento deludente, il dato USA sulle vendite dettaglio in uscita nel pomeriggio.
Sul mercato azionario, quella di oggi non sarà la giornata del rimbalzo, perché gran parte degli indici azionari asiatici ha continuato a perdere terreno. Il Nikkei 225 ha ceduto l’1%, il più ampio indice Topix lo 0,98%.
Nella Cina continentale, l’indice CSI 300 ha perso il -0,10%; sulle piazze offshore, l’Hang Seng è scivolato dello 0,17%, invece il Taiex è rimbalzato del +0,47%. In Europa, i futures sul Footsie sono in calo, al -0,49%, quelli sul DAX al -0,91%. L’SMI mostra un calo del -0,95%.