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La malconcia domanda cinese potrebbe far perdere al cotone i rialzi di quest’anno

Pubblicato 14.08.2018, 17:15
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Nel libro “A Frayed History: The Journey of Cotton in India”, le autrici Meena Menon e Uzramma scrivono sia delle enormi ricchezze che delle avversità che possono essere incontrate nella coltivazione e nel commercio della fibra. Pur ripercorrendo più di un secolo di storia, il libro potrebbe benissimo descrivere il mercato del cotone odierno, che si trova ad un punto di inflessione in cui potrebbe registrare nuovi massimi o perdere tutti i guadagni dell’anno.

Il cotone scambiato a New York è crollato di quasi il 14% dopo aver registrato il massimo di quattro anni di 96,49 centesimi la libbra sull’ICE Futures USA a giugno.

Negli scambi di ieri, il cotone ha registrato la quarta performance peggiore tra i 60 future macro e di materie prime seguiti da Barchart, con il contratto di dicembre sull’ICE che è crollato del 2,5% a 82,76 centesimi la libbra. Malgrado il brusco calo degli ultimi due mesi, il cotone USA continua a registrare un balzo del 6% sull’anno.

I segnali tecnici giornalieri di Investing.com indicano uno “Strong Sell” sul contratto di dicembre, con i pattern di Fibonacci che fissano un forte supporto a 80,22. Viene indicato “Buy” quando il contratto scenderà sotto la media mobile a 200 giorni di 81,52, a segnalare che una ripresa tecnica potrebbe essere imminente.

US Cotton Daily Chart

Ma alcuni osservatori a lungo termine del mercato come Shawn Hackett ritengono che il prezzo dovrà crollare di un altro 10% a circa 75 centesimi la libbra prima che si possa assistere ad una forte ripresa.

L’ultima volta che il cotone USA si è attestato al livello di 75 centesimi è stato a febbraio. Il mercato ha cominciato il mese di gennaio a 78,66 centesimi la libbra, il che significa che un tonfo a 75 cancellerebbe tutti i guadagni di quest’anno.

“La media mobile a 200 giorni è un’area in cui molte persone tracciano il potenziale pivot”, afferma Hackett, che segue i future del cotone e di altre coltivazioni presso la sua Hackett Financial Advisors a Boca Raton, in Florida.

“Direi che un importante supporto si trova a 75 centesimi, poiché il mercato tende sempre a reagire in modo eccessivo”, aggiunge Hackett. “Penso sempre che le cose siano peggiori di quanto dovrebbero. Anche se c’è stata una correzione, il nostro segnale smart money è ancora da neutrale a ribassista mentre entriamo nel periodo del raccolto”.

Primo semestre 2018: una storia di fortune alterne

La storia del mercato del cotone di quest’anno si può dividere in due capitoli: all’inizio, le difficoltà legate al clima negli Stati Uniti e in India (rispettivamente terzo e secondo principale coltivatore) hanno spinto i prezzi ai massimi dal 2014. Poi, lo stress del raccolto ridotto dalla pioggia e l’impatto del dollaro forte e dei dazi all’importazione dalla Cina (il principale produttore e consumatore di cotone) hanno portato ad una brusca riduzione della domanda.

Il Dipartimento per l’Agricoltura USA (USDA) ha sferrato un altro colpo ribassista al mercato venerdì, con l’aggiornamento delle previsioni sulla produzione 2018/19 che indica 19,24 milioni di balle, ben al di sopra delle aspettative medie di 18,39 milioni e del range di previsioni di 18-19 milioni.

L’USDA ha dichiarato che le scorte finali di cotone nazionali sono salite a 4,6 milioni di balle da 4,0 milioni di balle. Sebbene sia aumentata anche la domanda di esportazioni, non è stata sufficiente a compensare l’impennata delle scorte.

“I dati mondiali indicano che i principali esportatori avranno meno cotone, ma la variazione non è effettivamente grande”, spiega Jack Scoville, analista del Price Futures Group di Chicago. “Gli speculatori sono stati i principali venditori dopo la pubblicazione dei report e probabilmente avranno ancora molte vendite da fare questa settimana dal momento che hanno mantenuto importanti posizioni lunghe finora”.

Per quanto riguarda il clima, afferma che le condizioni sono favorevoli nelle regioni di coltivazione del Delta e del Sud-Est, mentre resterà caldo e asciutto dal Texas occidentale all’Ovest. In India, le piogge sono stati inferiori alla norma, ma in generale abbastanza buone da supportare il raccolto.

I mercati terranno inoltre d’occhio la domanda, afferma Scoville. “I report sulle vendite da esportazione USA finora sono stati buoni, ma la Cina è stata perlopiù assente. Si dice che la Cina troverà un modo per comprare il cotone USA dal momento che ha bisogno di questa qualità. Il mercato deve innanzitutto mettere in conto l’aumento maggiore del previsto della produzione e delle scorte generali, solo allora l’impennata avrà modo di ricominciare”.

Per il momento, la strada di una resistenza minore è in calo, si legge in una nota di ADM Investor Services sul cotone pubblicata ieri.

“Con le numerose notizie ribassiste e le nette lunghe dei trader di fondi cosiddetti “managed money” su 86.360 contratti, il mercato sembra destinato ad un’ulteriore liquidazione di long”, aggiunge.

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