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La riforma fiscale colpisce l'equity, ma le obbligazioni sostengono il Dollaro

Pubblicato 10.11.2017, 10:23
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

I timori degli investitori circa la prossima riforma fiscale americana si stanno riversando sui mercati.

Possiamo anche parlare di delusione, delusione che si è rivelata soprattutto sull’equity perché in mancanza di market movers capaci di dare un po’ di pepe i movimenti azionari sono stati guidati dalle vicende geopolitiche.

Proprio in riferimento alla riforma fiscale sta diventando evidente come i rappresentanti di Camera e Senato abbiano una visione diversa, in particolare i senatori repubblicani vorrebbero procrastinare il taglio delle imposte alle società di 12 mesi.

Questo fa si che Wall Street abbia perso terreno, allontanandosi dai massimi storici (pur con un tentativo di rimbalzo in chiusura), certificando preoccupazioni evidenti su tutti i mercati. Ovviamente non è mancato lo scivolone del Dollaro, in particolare segnaliamo un Indice del Dollaro che sta guardando da vicino l’importantissimo supporto collocato a quota 94,10.

Ma per il momento crediamo sia presto per poter parlare di trend ribassista, tant’è che i rendimenti del Bond a 10 anni stanno risalendo e ciò sta aiutando a sostenere il biglietto verde.

Sul fronte europeo tengono banco i negoziati Brexit, ma ci vorranno ancora due settimane per elaborare proposte ritenute significative dall’Unione Europea.

Da segnalare che sta crescendo la pressione circa la situazione dell’Irlanda del Nord e quella sui diritti dei cittadini dell'UE.

Occhio perché oggi i comunicati in tal senso potrebbero avere ricupercussioni importanti sull’andamento del Pound.

Dando uno sguardo alla chiusura precedente dei listini azionari, lato USA segnaliamo l’SP 500 -0,4% a 2585 punti mentre sui mercati asiatici abbiamo osservato movimenti contrastanti col Nikkei -0,8%. In Europa stiamo assistendo a un’apertura all’insegna della cautela, cautela evidente anche nel forex ma come detto gli incrementi dei rendimenti obbligazionari stanno aiutando a sostenere il Dollaro.

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Il Pound, visto che abbiamo parlato di Brexit, sta sottoperformando rispetto alle altre majors.

Il rimbalzo del dollaro sta bloccando la risalita dell’oro, infine il Petrolio WTI è tornato sopra i 57 dollari al barile.

Il calendario economico risentirà presumibilmente della festività statunitense dei veterani e ciò potrebbe dar luogo a volumi ridotti e volatilità potenzialmente anomala.

L’obbiettivo del mattino è focalizzato sulla Produzione Industriale del Regno Unito, attesa in crescita dello 0,3% su base mensile mentre su base annuale dovrebbe crescere del + 1,9% (+ 1,6% il mese scorso).

Interessante anche la stima del PIL NIESR sempre del Regno Unito, dato riferito al mese di ottobre che potrebbe avere un certo impatto sulla valuta di riferimento.

Nonostante la festività americana, nel pomeriggio vi sarà la lettura preliminare del Sentiment dell'Università del Michigan e secondo le previsioni dovrebbe raggiungere 100,8 punti (il mese scorso si attestò a 100,7).

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