Mercoledì, durante la seduta asiatica, l’USD è precipitato, cedendo terreno contro tutte le valute G10, perché in tutto il mondo gli investitori si preparano al secondo rialzo del tasso d’interesse USA da quando, esattamente un anno fa, la Federal Reserve ha iniziato il suo processo di normalizzazione.
Stamattina l’euro si è distinto per aver fatto registrare l’andamento migliore, con un rialzo dello 0,32% contro il biglietto verde, mentre il dollaro neozelandese ha guadagnato lo 0,30%. Le borse asiatiche si sono mosse per lo più in territorio negativo, le azioni cinesi sono scivolate dello 0,78%, il Topix giapponese ha ceduto lo 0,10%.
I listini europei non hanno fatto eccezione, l’Euro Stoxx 600 ha ceduto lo 0,40%, il DAX lo 0,30% e il CAC lo 0,39%. La reazione del mercato è piuttosto normale, perché solitamente gli investitori preferiscono ridimensionare il rischio nei loro portafogli in vista di una decisione sul tasso del FOMC.
Sebbene il rialzo di oggi sembri cosa fatta, e per quanto non vi siano praticamente dubbi sul fatto che la Fed spingerà il bottone e aumenterà il tasso di riferimento di 25 punti base, portando la fascia obiettivo fra lo 0,50% e lo 0,75%, in realtà la posta in gioco è molto più alta.
L’unica cosa che interesserà il mercato sarà il cosiddetto dots plot (il grafico con le proiezioni sui tassi futuri dei membri del FOMC), oltre ad eventuali dettagli sul pensiero di Janet Yellen durante la conferenza stampa.
Non crediamo che Yellen farà accenno all’imminente presidenza di Trump, considerando che la Fed ha detto più volte che il Comitato non parla di politica durante le sue riunioni.
Ciò nonostante, potrebbe indicare che recentemente sono aumentati i rischi al rialzo per l’inflazione, ma molto probabilmente non dirà che essi sono dovuti all’aumento delle aspettative d’inflazione sull’onda del piano di stimoli fiscali di Trump.
A nostro avviso, il mercato è troppo ottimista sui potenziali effetti positivi della presidenza Trump.
Molte delle sue promesse richiederanno tempo per essere attuate e alcune saranno difficilmente approvate dal Congresso.
Ci aspettiamo, quindi, una correzione dell’USD perché, secondo noi, l’attuale forza è eccessiva.