Tra le incertezze di una possibile storica decisione odierna da parte della Bce e della riunione straordinaria dei ministri dell'energia europei di venerdì i mercati europei evidenziano le proprie preoccupazioni. Listini che scambiano per lo più in territorio negativo e che trovano nelle utilities, grazie al nuovo piano presentato dalla Commissioni Europea, il traino per chiudere la sessione con rialzi contenuti. Questo nonostante una revisione al rialzo sulle stime del Pil europeo per il secondo trimestre, salito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Dati che tuttavia portano in dote preoccupazioni per una possibile maggiore stretta da parte della Bce, la quale potrebbe sentirsi maggiormente confortata dal fatto che l'economia sia in grado di poter reggere un rialzo di 75 pb, il quale rappresenterebbe il maggior rialzo della Bce. Resta ovviamente una divisione interna ma l'approccio della presidente Christine Lagarde è molto politico e punta maggiormente sul compromesso tra falchi e colombe. I primi, questa volta, potrebbero prevalere, dopo il via libera concesso allo scudo anti-spread.
I mercati si aspettano, con una probabilità del 65%, decisamente in calo negli ultimi giorni, una risposta odierna energica da parte di Francoforte, anche alla luce dei decisi rialzi che molte banche centrali hanno intrapreso (ultima la Bank of Canada con un rialzo di 75 punti base). Le incertezze non riguardano la possibilità di un rialzo oppure meno, ma la quantità. 50 o 75 punti base queste le opzioni. I futures sul mercato monetario non credono che prevarrà la posizione “accomodante”, prezzando quello che sarebbe il più grande rialzo della BCE, insieme ad ulteriori aumenti fino al 2% entro febbraio.
A offrire ulteriore appoggio ai listini europei la buona performance oltreoceano, con il Nasdaq in grado di chiudere la seduta con un +2,07% e lo S&P 500 +1,83% La sessione è stata contraddistinta da vendite sul settore energetico, sulla scia dei forti cali del greggio (-5,69%) e del gas (-3,72%), da un calo dei rendimenti dei Treasury, con il decennale che oggi scambia sotto il 3,25%, da una decisa riduzione della paura, con il VIX che ha perso oltre otto punti percentuali e scambiato sotti i 25 punti nonché da un indebolimento dell'USD. Tutti fattori che hanno permesso ai titoli tecnologici e di crescita di sovraperformare.
Rimbalzo dello S&P 500 che trova nella ‘area dei 3900 il suo supporto. Zona che rappresenta il livello 61.8 di Fibonacci, nonché livelli psicologici. Sebbene vi possano sussistere possibilità di un proseguimento del rimbalzo, con i timori sull’inflazione in calo, vedi il calo dei prezzi della benzina (-46% dai massimi di giugno) o il rapporto in calo tra i TIPs rispetto ai Treasuries di pari scadenza, nonché con un rapporto tra argento su oro in salita (mostrando quindi una possibile maggiore propensione al rischio) l’invito resta ancora alla prudenza.
Mentre l’Europa monitorerà la decisione della BCE e soprattutto il tono e le parole della Lagarde nella successiva conferenza stampa, in America Powell terrà i riflettori puntati su di sé. Ad oggi diversi sono stati in questi giorni gli interventi di diversi membri della Fed i quali hanno ribadito tutti la determinazione a riportare l’inflazione sotto controllo. Se da una parte i mercati traballano sulla stretta della Fed, dall'altra trovano minore incertezza sul percorso che li attende.
Nella sessione di ieri protagonista il comparto dell’energia rinnovabile è salito grazie al rialzo del giudizio a overweight da parte di Morgan Stanley (NYSE:MS). SolarEdge Technologies +11,85%, tra i maggiori rialzi all’interno dello S&P 500. Bene anche Enphase Energy +8,02% (e su nuovi massimi storici) e 8% e NextEra Energy +3,28% per citarne alcuni. Mentre l’Europa cerca di applicare le imposte sugli extraprofitti il settore beneficia soprattutto dei rincari energetici e soprattutto di un’estate assai calda e solare.
Apple (NASDAQ:AAPL) dopo aver recentemente superato Android in America, con oltre la metà degli smartphone statunitensi appartenenti alla casa di Cupertino, la quota più alta dell'iPhone dal suo lancio nel 2007, ha ieri alzato il velo sui nuovi prodotti. Questo nel suo evento “Far Out” che ha visto oltre 2,5 milioni di persone seguire la presentazione su Youtube.
Infine, se non fosse per il +3,38% di Tesla (NASDAQ:TSLA) quella di ieri sarebbe stata certamente una giornata decisamente no per Elon Musk. Il magnate americano ha perso la richiesta di rinvio dell'inizio del processo che lo vede contro Twitter, previsto il prossimo mese. Inoltre, si allarga la causa che lo accusa di aver coscientemente manipolato il prezzo della criptovaluta Dogecoin.
Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
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