Alla Banca Nazionale Svizzera (BNS) ora non rimane che difendere il CHF contro la moneta unica in costante indebolimento. Questa settimana, i depositi a vista totali sono aumentati di 2,8 mld di CHF, per un totale di 486,4 mld, incremento simile a quello della scorsa settimana, quando si è registrato un brusco aumento, pari a 2,67 mld di CHF. Appare sempre più chiaro che la BNS deve combattere contro la sopravvalutazione del franco svizzero.
Le pressioni al ribasso sulla coppia EUR/CHF continueranno per effetto della politica monetaria della BCE, dei timori di Brexit e Grexit.
Anche se domenica scorsa Thomas Jordan ha detto che la BNS ha discreto spazio di manovra per “combattere significativamente il franco sopravvalutato”, noi riteniamo che la banca centrale sia in trappola e che non abbia altri strumenti efficaci per far indebolire il CHF.
I tassi d’interesse negativi non possono scendere ancora molto o ci sarà un rischio non trascurabile di una corsa agli sportelli e, a nostro avviso, un ancoraggio sarebbe troppo costoso da mantenere, perché il rischio di un crollo dell’euro potrebbe provocare perdite illimitate.
Per il momento, i banchieri svizzeri hanno un approccio attendista, combinato con interventi modesti. Si augurano il meglio e non sono preparati agli scenari peggiori. Noi rimaniamo ribassisti sull’EUR/CHF.