Il titolo di Tilray (NASDAQ:TLRY) è crollato di quasi il 5% venerdì scorso, chiudendo la settimana a 10,49 dollari, ben lontano dal più recente massimo di febbraio di poco più di 29 dollari. Ed è sceso ancora ieri, chiudendo a 10,16 dollari.
Grafico prezzo settimanale TLRY
Le ultime pressioni ribassiste arrivano sulla scia del report sugli utili trimestrali del produttore di cannabis, pubblicato giovedì scorso, dal quale è emerso che le vendite nei tre mesi terminati il 31 agosto sono schizzate di ben il 38%.
Malgrado i dati positivi riportati, la pressione sul prezzo delle azioni della società è stata dovuta al fatto che i risultati non sono risultati in linea con le aspettative. Sono stati buoni, sì, ma non abbastanza buoni.
Tilray ha registrato ricavi del primo trimestre di 168 milioni di dollari, con un balzo del 43% dallo stesso periodo dell’anno prima. Questo incremento, in gran parte, è stato dovuto ai suoi tre principali settori: le vendite di cannabis da 70 milioni di dollari, i ricavi netti da bevande alcoliche da 15 milioni di dollari e quelli che la società chiama i ricavi da benessere, pari a 15 milioni di dollari, derivanti dalle vendite di Manitoba Harvest.
Ma non è stata l’unica buona notizia. Secondo il report finanziario, Tilray ha confermato il suo posto in classifica mantenendo la fetta maggiore del mercato canadese, che comprende l’offerta sia medica che ricreativa.
È anche la compagnia numero uno sul mercato della cannabis terapeutica in Germania.
Ma ha registrato una perdita netta sul trimestre di 34,6 milioni di dollari, un deficit molto più grande rispetto alla perdita netta di 21,7 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno prima. Gli EBITDA rivisti sono pari a 12,7 milioni di dollari sul trimestre.
Data la recente fusione della società con Aphria (NASDAQ:APHA), le sinergie che consentono di risparmiare stanno avendo un impatto. L’attuale risparmio sul trimestre è stimato a 20 milioni di dollari, e dovrebbe raggiungere complessivamente quota 80 milioni di dollari, secondo una dichiarazione della scorsa settimana.
Dopo la pubblicazione del report sugli utili, l’amministratore delegato di Tilray Irwin Simon ha rilasciato un’intervista a BNN Bloomberg. I suoi commenti sul settore della cannabis hanno attirato l’attenzione. Ha offerto una visione succinta di quella che è forse una delle principali sfide che si ritrovano ad affrontare i principali operatori del mercato della cannabis.
Sebbene Tilray abbia confermato il suo posto come leader sul mercato della cannabis canadese ed abbia fornito i dati a sostegno di questa idea, Simon ha spiegato che la posizione della società è minacciata da quelli che chiama “topolini”, i piccoli produttori che stanno rosicchiando la sua quota di mercato.
BNN Bloomberg scrive:
“Insieme ad Hexo (NASDAQ:HEXO), Canopy Growth (NASDAQ:CGC) ed Aurora (NASDAQ:ACB) rappresentiamo il 50% della partecipazione [di mercato]”, afferma Simon. “E sotto si trovano 450 produttori autorizzati che sono dei topolini e che stanno rosicchiando questa partecipazione. Ecco con chi dobbiamo vedercela e dobbiamo assicurarci di stare vendendo i nostri prodotti e di istruire i budtender”.
I commenti probabilmente non sono stati visti di buon occhio, ma rispecchiano una situazione sul campo che continuerà ad essere una sfida enorme: il riconoscimento del marchio e il marketing. Dal momento che esistono tantissimi prodotti commercializzati, è difficile per i consumatori sapere da che parte guardare e consentire ad un produttore di attirarli veramente.