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Gli strascichi della decisione del Presidente Trump di imporre dazi sull’importazione di alcune materie prime ha avuto un impatto evidente sull’andamento dei mercati.
Canada, Cina, Europa, chi più chi meno, hanno mostrato indignazione verso quelle che vengono reputate misure inaccettabili, tant’è che l'UE ha già predisposto una lista di 100 prodotti americani da tariffare.
Poi, ieri notte, ecco la clamorosa notizia: Gary Cohn, consigliere economico del Presidente, non riuscendo a dissuadere il suo leader ha deciso di dare le dimissioni.
Dimissioni che, a detta degli esperti, aprono scenari preoccupanti dando spazio ai falchi tariffari che a questo punto avranno strada spianata nell’appoggiare Trump.
La risposta dei mercati non si è fatta attendere, con un Dollaro venduto su tutti i fronti tanto che l’Indice del Dollaro è tornato al di sotto di 89,50.
L’azionario sembra non gradire una guerra commerciale, tant’è che i futures di Wall Street hanno preso una batosta non da poco, mentre lo yen (valuta rifugio per antonomasia) ha beneficiato della situazione.
Sono calati, invece, i rendimenti obbligazionari.
Wall Street chiudeva la sessione di ieri in positivo, con l’SP 500 +0,3% a 2728 punti, mentre i mercati asiatici hanno chiuso in negativo (sulla scia delle dimissioni di Cohn) così come pure gli europei hanno aperto in gap down per poi recuperare quasi totalmente la perdita (anche se al momento sembra persistere una certa debolezza).
Nel forex si registra un po’ di difficoltà, l’australiano dopo il deludente dato sul PIL del 4 ° trimestre 2017, sceso a + 0,4% (+ 0,6% il dato atteso, + 0,7% nel terzo trimestre).
Nelle materie prime c'è un consolidamento sull'XAU/USD, mentre il prezzo del Future Petrolio Greggio WTI perde un punto percentuale sulle preoccupazioni di una possibile guerra commerciale.
L’appuntamento macro economico più importante di giornata sarà quello con la Banca del Canada delle ore 16: i tassi dovrebbe restare invariati a + 1,25%, soprattutto in considerazione del potenziale impatto destabilizzante della rinegoziazione del trattato NAFTA.