Il mercato ha accolto la decisione di Sergio Mattarella di rifiutare l’euroscettico Paolo Savona come ministro delle Finanze.
Dopo aver ceduto fino allo 0,65% venerdì scorso, lunedì mattina la moneta unica ha compiuto un rimbalzo, raggiungendo quota 1,1728, in rialzo dello 0,55% nel corso della seduta.
Sono scese significativamente anche le pressioni a vendere titoli di Stato italiani, il rendimento del titolo a scadenza biennale è sceso di 15 punti base, allo 0,335%, mentre quello del decennale ha ceduto 9,5 punti, scivolando al 2,365%. Sul mercato azionario, l’indice FTSE MIB è balzato a 22.760 punti, in rialzo di 340 punti o dell’1,50%.
Bloccando la formazione del governo, il presidente italiano ha giocato la carta della cautela, temendo che potesse mettere a rischio l’appartenenza del paese all’Unione Europea. Anche se al momento la pressione sembra essersi attenuta, per l’Italia i guai sono tutt’altro che finiti.
Il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno infatti chiesto nuove elezioni, sostenendo che Mattarella non ha rispettato la decisione della gente di avere un governo di coalizione euroscettico e contro l’establishment.
Molto probabilmente Sergio Mattarella sarà oggetto di una richiesta di impeachment da parte dei partiti populisti.
Nel breve termine le incertezze forse sono rientrate, ma in un’ottica di più lungo termine le cose cambiano, perché il caos politico potrebbe aumentare in vista di nuove elezioni.
Per ora la moneta unica riprende fiato, l’EUR/USD è salito dello 0,40%, a 1,17, mentre l’EUR/CHF è risalito a 1,16.