La moneta unica ha esteso i guadagni di mercoledì con l’EUR/USD rompendo finalmente la resistenza a 1.1745 al rialzo e l'EUR/CHF in salita a 1.16.
Il fatto che l'euro non stia subendo pressioni più significative potrebbe essere sorprendente, specialmente dopo che il nuovo governo italiano ha guadagnato il voto di fiducia del Senato.
Tuttavia, Giuseppe Conte, il primo ministro, ha detto che il suo governo non ha intenzione di lasciare l'Eurozona ma ha chiesto una ridistribuzione dei richiedenti asilo in tutta l'UE.
Nel suo primo discorso davanti al Senato, ha ribadito gli appelli anti-austerità della coalizione e un atteggiamento più amichevole nei confronti della Russia.
Anche se tutto sembra andare bene nel mercato FX, lo stesso non si può dire per il mercato obbligazionario.
Infatti, i rendimenti italiani sono aumentati ulteriormente ieri e la mossa è proseguita mercoledì, con i tassi a 2 e 10 anni in rialzo dell'1,49% e del 2,96%, rispettivamente.
I partecipanti al mercato hanno inoltre scaricato le azioni italiane mentre il FTSE MIB è sceso di oltre l'1%, durante la mattinata europea.
Pertanto, sembra che gli investitori non credano che la situazione italiana influirà negativamente sull'intera UE ma rimarrà contenuta in Italia.
Gli investitori stanno fuggendo dagli asset italiani ma non da quelli europei, almeno per ora.
In tale contesto, preferiremmo rimanere prudenti riguardo al ritorno dell’EUR/CHF intorno a 1.20 a breve termine.
D'altra parte, crediamo che ci sia spazio per ulteriori apprezzamenti nell’EUR/USD in quanto la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi alleati peserà sul biglietto verde.