L’INFLAZIONE NON FA PIU’ PAURA?
Oggi alle 13.30 ora italiana, saranno rilasciati i dati aggiornati sui prezzi al consumo degli USA.
Le attese sono per un calo dell’inflazione globale al 6%, mentre la stima è al 5.5% per quanto riguarda quella core.
Dovrebbe quindi essere confermato quel processo di disinflazione citato dal presidente Powell, nel meeting della FED dello scorso primo febbraio.
Ma gli eventi degli ultimi giorni potrebbero ridimensionare gli effetti di questi dati sui mercati.
Gli investitori oramai si aspettano una banca centrale USA ferma al prossimo appuntamento del 22 marzo, la probabilità di tassi invariati è al 76% nel momento in cui scrivo.
Ed anche la traiettoria dei tassi nei prossimi mesi è vista al ribasso dal mercato.
LA PAURA SUI GRAFICI
È praticamente il primo momento critico dei mercati azionari in questo 2023, dopo un inizio molto promettente, soprattutto in Europa.
I grafici giornalieri Heikin-Ashi dei principali indici europei e dell’inglese Ftse100 sembrano in fotocopia (da sinistra in alto FtseMib, Dax, Eurostox e poi in basso Cac40, Ibex35 e Ftse100).
A Wall Street, i grafici daily Heikin-Ashi, erano già in una fase di debolezza.
EFFETTO BOOM SUI RENDIMENTI!
Nel mercato obbligazionario si sono visti dei movimenti molto interessanti, anche se qualcosa si era mosso ben prima dei fallimenti bancari americani.
La discesa dei rendimenti negli USA ed in Europa (vedi i grafici in basso, a partire da sinistra con il decennale americano, tedesco ed italiano) è partita all’inizio della settimana scorsa.
Giovedì 16 marzo, la BCE confermerà il rialzo dei tassi di 0.50 anticipato nel documento pubblicato nel meeting di febbraio scorso?
Il mercato lo ritiene poco probabile.
EU-O-RO INSIEME AL RIALZO!
Le notizie del week end dagli USA hanno avuto un impatto notevole sull’oro, tornato prepotentemente sopra i 1.900 dollari.
Con il sistema bancario in calo di fiducia, il caro vecchio lingotto torna ad essere attraente.
C’è da dire che il rialzo è dovuto anche alla svalutazione del dollaro USA, infatti, anche l’euro ne ha approfittato per riportarsi sopra 1.07.
Se questo articolo ti è piaciuto, clicca su "SEGUI" in alto per ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo contenuto qui su Investing.com.