I prezzi in Usa salgono sopra le attese all'8,3%. È vero che si registra un calo dal mese precedente ma la base di paragone, aprile 2021 aveva già mostrato un incremento. Gli economisti si aspettano una Fed più aggressiva e temono una stretta economica. Crollano le crypto. Bene le indicazioni di StM e Poste Italiane (BIT:PST).
Mercati europei in ritardo
Ieri chiusura in forte calo per il Nasdaq. Il dato dell’inflazione Usa apre la strada a un Fed aggressiva. I quotidiani finanziari parlano di possibili rialzi di 75 punti base, anche se a nostro parere Powell rimarrà sui 50 punti. Ma perché il dato di un’inflazione in calo dall’8,5% all’8,3% fa male ai mercati?
Le attese erano inferiori, pari all’8,1% perché per la prima volta dopo 12 mesi il tasso di inflazione di aprile 2022 si confrontava con una base alta, nell’aprile 2021 l’inflazione era salita del 4,2%. Questo significa che l’incremento è comunque importante.
Oggi i mercati europei seguono la debolezza Usa con un giorno di ritardo. Calo di Saipem (BIT:SPMI) su cui manteniamo la posizione short per un aumento di capitale fortemente diluitivo 2 miliardi su un miliardo di capitalizzazione.
Bene le indicazioni di Stm (EPA:STM) con ricavi a 20 miliardi nel 2025-2027. I ricavi dovrebbero crescere nonostante uno dei maggiori clienti Apple (NASDAQ:AAPL) si prepara a produrre chip in casa propria.
Sopra le attese anche i numeri di Poste Italiane.
Nel video il crollo delle crypto, cerchiamo di capire quali sono i loro punti deboli e i punti di forza.
Forte calo dei rendimenti sugli obbligazionari segno che il mercato inizia a scontare la possibilità di un deciso rallentamento della crescita economica.