Mercoledì pomeriggio il franco svizzero ha subito un duro colpo, dopo che Sergio Mattarella ha nominato Giuseppe Conte primo ministro: la coppia USD/CHF è salita più dello 0,6%, a 0,9978.
Analogamente, l’EUR/CHF è lievitato da 1,1581 a 1,1660, in rialzo dello 0,68%.
Le perdite del franco si sono rivelate però passeggere, perché poi è ripresa la svalutazione del biglietto verde.
Nel breve termine, ci aspettiamo che l’apprezzamento del franco contro l’euro si attenui, poiché l’incertezza generata dalle elezioni italiane passerà in secondo piano.
Ciò nonostante, Lega e Movimento 5 Stelle hanno promesso di attuare una serie di misure che faranno aumentare il deficit del paese (annullamento della riforma delle pensioni, flat tax, aumento della spesa pubblica, ecc.), facendo rizzare i capelli agli investitori.
Crediamo quindi che, nel medio termine, ci potrebbero essere nuove pressioni all’acquisto per il franco svizzero contro l’euro.
Le cose cambiano completamente per l’USD/CHF, perché i fondamentali non sostengono un ulteriore apprezzamento del dollaro.
Ultimamente i tassi d’interesse USA hanno cominciato a scendere, il rendimento del titolo a 2 anni è calato al 2,51% e quello del decennale è scivolato sotto la soglia del 3%.
Le tensioni commerciali fra la Cina e gli USA sono rientrate, perché l’amministrazione Trump sta facendo marcia indietro. Inoltre, le ultime manovre geopolitiche di Trump hanno influito negativamente sulle relazioni fra gli USA e gran parte degli alleati.