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Materie prime: dopo un 2021 forte, sentimento positivo spingerà i prezzi nel 2022

Pubblicato 07.01.2022, 14:42
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com

La pandemia globale ha fatto crollare i prezzi delle materie prime ai minimi pluriennali nel 2020, preparando il terrendo ad una ripresa spettacolare nel 2021.

La maggior parte dei prezzi delle materie prime è salita nel 2021 ed ha continuato a mostrare trend rialzisti alla fine dell’anno. Il trend è sempre il nostro migliore amico sui mercati e probabilmente persisterà nel 2022.

Vincitori del Q4

30 delle 41 maggiori materie prime hanno registrato rialzi nell’ultimo trimestre del 2021. Q4 2021 Winners

Fonte: Exchange Settlement Prices

Il mercato illiquido del legname risulta in testa, con un balzo di quasi l’83% sui tre mesi. 12 materie prime hanno segnato aumenti percentuali a due cifre nel Q4.

Gli sconfitti dell’ultimo trimestre del 2021

11 materie prime hanno registrato perdite dal 30 settembre al 31 dicembre 2021.

 

Q4 2021 Losers

 

Fonte: Exchange Settlement Prices

L’indice Baltic Dry Index (BDI) che monitora i tassi di spedizione è sceso nei mesi invernali. Tuttavia, ha raggiunto il prezzo più alto da molti anni nel 2021 ed è risultato comunque più alto del prezzo alla fine del 2020 il 31 dicembre.

Il carbone ha segnato la seconda peggiore performance, con un crollo di oltre il 46%, ma il prezzo aveva raggiunto il massimo storico ad ottobre prima di scendere. Il gas naturale è schizzato a 6,466 dollari per MMBtu ad ottobre, il prezzo più alto dal febbraio 2014, prima di scendere e crollare di oltre il 36% sul trimestre.

Ironicamente, ad eccezione del cacao, tutte le materie prime scese nel Q4 avevano registrato dei rialzi nel 2021. Dieci su 11 hanno segnato un rialzo percentuale a due cifre sull’anno.

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I vincitori dalla fine del 2020

Nel 2021, 33 materie prime hanno registrato guadagni, con solo 8 sconfitti sull’anno.

2021 Winners

Fonte: Exchange Settlement Prices

Stagno LME e avena risultano in testa. Entrambi i mercati soffrono per l’illiquidità, che tende ad esacerbare i movimenti di prezzo. 32 materie prime hanno visto rialzi percentuali a due cifre e 33 sono balzate di oltre il 50% sull’anno.

Alcune materie prime sono scese sull’anno terminato il 31 dicembre 2021

Ci sono stati 4 sconfitti a due cifre percentuali nel 2021 su 8 materie prime scese dalla fine del 2020.

2021 Losers

Fonte: Exchange Settlement Prices

Il minerale di ferro ha visto le perdite peggiori, ma il prezzo era schizzato di oltre il 72% nel 2020. I prezzi dei metalli preziosi sono scesi, con ribassi per palladio, argento, platino, rodio ed oro nel 2021, dopo gli straordinari guadagni del 2020. La farina di soia ha visto un’impennata del 43% nel 2020, mentre il cacao era salito di appena il 2,24% nel 2020.

La morale della favola è che l’azione di prezzo della classe di asset delle materie prime è stata fortemente rialzista nel 2021. L’insieme delle 29 materie prime maggiori e più liquide scambiate sui mercati future e forward USA e britannici è balzato del 4,73% nel Q4 e del 26,79% nel 2021.

3 motivi per il rally - 3 motivi per cui continuerà nel 2022

Dopo la crisi finanziaria globale del 2008, banche centrali e governi hanno fornito liquidità e stimolo per stabilizzare l’economia. Gli strumenti di stabilizzazione hanno portato ad un rally delle materie prime durato fino al 2011-2012.

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Sebbene la pandemia globale del 2020 sia stato un evento differente, gli strumenti sono stati gli stessi. L’unica differenza è stata che l’ondata di liquidità e lo tsunami di stimolo sono stati di gran lunga maggiori nel 2020 e nel 2021 rispetto al 2008 e 2009.

Albert Einstein diceva che la follia sta nel fare continuamente la stessa cosa aspettandosi un risultato diverso. Tre fattori, a parte il confronto tra 2008 e 2020, supportano prezzi delle materie prime più alti nel 2022:

  • L’inflazione resta un chiaro e presente pericolo nel 2022.
  • La Fed prevede un tasso Fed Fund dello 0,90% nel 2022 e dell’1,6% nel 2023. Anche se l’inflazione scendesse, i tassi di interesse resterebbero in territorio negativo per il prossimo anno.
  • Il trend è sempre il nostro migliore amico sui mercati. All’inizio del 2022, il trend della classe di asset delle materie prime resta rialzista.

L’ascesa dei prezzi delle materie prime è stata una corsa a staffetta rialzista, con una materia prima che ha ceduto la torcia all’altra dai minimi del 2020. I mercati rialzisti raramente si muovono in linea retta e le correzioni possono essere brutali, come abbiamo visto per molte materie prime nell’anno appena trascorso. Il legname è crollato da oltre 1.700 dollari per 1.000 piedi tavolari del maggio 2021 a meno di 500 dollari ad agosto. Il rame è sceso da quasi 4,90 dollari a meno di 4 dollari nello stesso periodo. Il greggio NYMEX è passato dagli oltre 85 dollari dell’ottobre 2021 a meno di 63 dollari al barile ad inizio dicembre. Una serie di altre materie prime ha registrato correzioni, ma nessuna si è avvicinata ai minimi del 2020.

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Mi aspetto massimi e minimi più alti nella classe di asset anche nel 2022. Comprare sulla debolezza di prezzo probabilmente sarà l’approccio ottimale, in quanto le pressioni inflazionarie non si ridurranno tanto presto.

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