Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com.
- Il settore energetico è in testa per il secondo trimestre consecutivo
- Tutti i settori registrano guadagni nel secondo trimestre e sul primo semestre del 2021
- Il frumento MGE traina al rialzo, gas naturale ed etanolo entrambi su di oltre il 30%
- Legname, rodio e farina di soia registrano perdite percentuali a doppia cifra
- I tori delle materie prime continuano a spingere su i prezzi
La classe di asset delle materie prime è schizzata del 10,76% nel secondo trimestre 2021 e del 20,32% sui primi sei mesi dell’anno al 30 giugno 2021. Tre materie prime sono salite a nuovi massimi storici nel secondo trimestre: il legname è arrivato ad oltre 1700 dollari per migliaia di piedi tavolari, il rame è salito a quasi 4,90 dollari la libbra e il palladio ha testato il livello di oltre 3000 dollari l’oncia. Il vertice FOMC di giugno ha comportato il calo di molte materie prime. La banca centrale ha alzato la stima sulla crescita del PIL dal 6,5% al 7% per il 2021 ed ha alzato le aspettative sull’inflazione al 3,4%. Sulla scia dei dati sull’indice IPC di maggio, la Fed è sembrata pronta a preparare il terreno ad un tapering del quantitative easing e ad un aumento dei tassi dei Fondi Fed sul breve termine nei prossimi mesi. Sette membri della commissione si aspettano una riduzione del credito nel 2022.
I prezzi delle materie prime possono essere scesi a giugno, ma hanno comunque segnato un rialzo nel secondo trimestre, salendo ancora di più rispetto alla fine del primo trimestre 2021.
Il mercato rialzista delle materie prime, asset sensibili all’inflazione, resta decisamente intatto alla fine del giugno 2021.
Il settore energetico è in testa per il secondo trimestre consecutivo
Il settore delle materie prime energetiche, che comprende greggio, prodotti petroliferi, gas naturale ed etanolo, è schizzato del 25,08% nel secondo trimestre e del 52,60% nel primo semestre 2021. I risultati trimestrali e semestrali al 30 giugno sono stati straordinari:
- Greggio NYMEX: +24,19% nel secondo trimestre e +51,42 sull’anno in corso
- Greggio Brent: +20,15% nel secondo trimestre e +44,98 sull’anno in corso
- Benzina: +14,40% nel secondo trimestre e +58,98 sull’anno in corso
- Combustibile da riscaldamento (Raffinati): +20,26% nel secondo trimestre e +43,42 sull’anno in corso
- Gas naturale: +39,95% nel secondo trimestre e +43,76 sull’anno in corso
I future del greggio NYMEX sono saliti al livello più alto dall’ottobre 2018, mentre il gas naturale ha raggiunto il massimo dal dicembre 2018. Intanto, l’etanolo ha raggiunto il prezzo più alto dall’aprile 2014. Nel 2014, il greggio si attestava ad oltre 100 dollari al barile, la benzina sopra i 3 dollari al gallone al dettaglio e il gas naturale aveva toccato il picco di oltre 6,40 dollari per MMBtu.
Il carbone termico con consegna a Rotterdam è schizzato al prezzo più alto di un decennio nel secondo trimestre.
Tutti i settori registrano guadagni nel secondo trimestre e sul primo semestre del 2021
Tutti e sei i settori delle materie prime hanno registrato guadagni nel secondo trimestre e sono risultati superiori ai livelli di fine dicembre 2020:
- Settore energetico: +25,08% nel secondo trimestre e +52,60 sull’anno in corso
- Metalli: +13,26% nel secondo trimestre e +23,14 sull’anno in corso
- Materie prime “soft”: +12,0% nel secondo trimestre e +6,50 sull’anno in corso
- Cereali: +7,71% nel secondo trimestre e +14,82 sull’anno in corso
- Proteine animali: +5,09% nel secondo trimestre e +23,64 sull’anno in corso
- Metalli preziosi: +1,55% nel secondo trimestre e +1,25 sull’anno in corso
Il frumento MGE traina al rialzo, gas naturale ed etanolo entrambi su di oltre il 30%
L’indice Baltic Dry freight index ha visto un’impennata del 68,06%, con la domanda di materie prime sfuse schizzata nel secondo trimestre. L’indice ha registrato +147,66% nel primo semestre del 2021. Oltre all’aumento dei prezzi delle materie prime sulla scia della domanda, i prezzi del carburante più alti hanno spinto l’indice al massimo da anni. Nel secondo trimestre, i future del frumento MGE Spring hanno trainato il rialzo con un’impennata del 42,24%.
Grafico giornaliero frumento Spring
Fonte: Barchart
Il grafico mostra l’ascesa dei future del frumento primaverile che rispecchia le condizioni di siccità nella regione Pacifica Nordoccidentale degli USA negli ultimi mesi, che hanno portato il prezzo ad oltre 8 dollari al bushel. Il frumento MGE è salito al massimo dal 2013.
Grafico mensile gas naturale
Fonte: CQG
I future del gas naturale sono schizzati del 39,95% nel secondo trimestre e del 43,76% nel 2021 al 30 giugno. Il grafico mensile mostra il passaggio dai minimi di 1,432 dollari per MMBtu di fine giugno 2020, un minimo di un quarto di secolo, al massimo di 3,814 dollari nel secondo trimestre 2021.Il gas naturale ha raggiunto il massimo dal dicembre 2018, con il prossimo livello di resistenza tecnica al picco del novembre 2018 di 4,929 dollari per MMBtu.
Grafico mensile etanolo
Fonte: CQG
L’etanolo si piazza al terzo posto tra le materie prime nel secondo trimestre, con un balzo del 31,56% e del 73,06% rispetto al livello della fine del 2020. I future dell’etanolo sono saliti al massimo dal 2014. Il cambiamento della politica energetica statunitense sotto il governo Biden verso una via più “verde” ha supportato i prezzi del biocarburante nel secondo trimestre.
Molte materie prime hanno registrato guadagni percentuali a doppia cifra nel secondo trimestre. Minerale di ferro, caffè, granturco, stagno LME, greggio NYMEX, olio di soia, combustibile da riscaldamento e greggio Brent sono tutti schizzati di oltre il 20% nel secondo trimestre. Zucchero, piombo LME, benzina, nichel LME, alluminio LME e frumento KCBT hanno tutti registrato oltre +10% nel secondo trimestre. I vincitori hanno superato gli sconfitti nella classe di asset delle materie prime con un margine di oltre 5,6:1.
Legname, rodio e farina di soia registrano perdite percentuali a doppia cifra
Tra gli sconfitti a doppia cifra percentuale troviamo legname, rodio e farina di soia nel secondo trimestre. Anche il legname era schizzato ad un nuovo massimo storico di oltre 1700 dollari per migliaia di piedi tavolati prima che il rally parabolico implodesse.
Grafico mensile legname
Fonte: CQG
Il grafico mensile mostra la selvaggia oscillazione di prezzo che ha portato il legname sotto il livello di 800 dollari alla fine del secondo trimestre. Prima del 2017, i future del legname non erano mai stati scambiati sopra i 493,50 dollari per migliaia di piedi tavolari. Il legname è crollato del 29,05% nel secondo trimestre e del 17,99% rispetto al prezzo di chiusura 2020 il 30 giugno.
Grafico mensile rodio
Fonte: Kitco
Dopo aver raggiunto un nuovo massimo storico al livello di 28.800 dollari l’oncia nel secondo trimestre, il rodio ha visto una correzione chiudendo con una perdita del 23,20% sul trimestre. Il rodio, il metallo del gruppo platino scambiato solo sul mercato fisico, segna comunque un’impennata del 23,87% sul primo semestre del 2021 a fine giugno.
Grafico mensile soia
Fonte: CQG
La farina di soia, un prodotto della macinazione della soia, registra un tonfo dell’11,27% nel secondo trimestre e del 12,55% rispetto al livello di chiusura di fine 2020 il 30 giugno. Anche i future di platino e riso grezzo sono scesi nel secondo trimestre.
I tori delle materie prime continuano a spingere su i prezzi
La marea di liquidità delle banche centrali, i tassi di interesse storicamente bassi e lo tsunami di stimoli governativi hanno acceso le pressioni inflazionarie che hanno spinto su i prezzi delle materie prime nel primo semestre 2021.
La Fed è sembrata preparare il terreno all’inasprimento del credito al vertice FOMC di giugno, pesando sui prezzi di alcune materie prime, mentre altre hanno continuato ad apprezzarsi. I metalli sono scesi dopo il vertice di giugno, ma gli energetici hanno continuato a salire. Il cambiamento della politica energetica USA ha avuto un impatto più sostanziale sui prezzi rispetto alla politica ed alla retorica della banca centrale.
Entrando nel terzo trimestre, aspettiamoci molta volatilità sui mercati in tutte le classi di asset. Sebbene i prezzi delle materie prime siano schizzati negli ultimi mesi, non è garantito che i rally proseguiranno. La cura per i prezzi alti nella classe di asset delle materie prime è sempre prezzi alti, con la produzione in aumento, le scorte che cominciano a salire e i consumatori che cercano dei sostituti. Tuttavia, il trend resta il vostro migliore amico su tutti i mercati e rimane al rialzo nei primi giorni del terzo trimestre.