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E’ la settimana delle elezioni di “mid term” USA, pertanto è probabile che i mercati mostreranno molta cautela in questa fase iniziale.
Attualmente sembra essere tornata la correlazione rendimenti obbligazionari / forza del dollaro subentrata nuovamente dopo i dati sul mercato del lavoro statunitense di venerdì scorso, dati che hanno confermato una solida crescita occupazionale e una disoccupazione ai minimi storici.
Ciò che ha stupito maggiormente è stata la crescita dei salari che su base annuale è balzata al 3,1%, ovvero ai massimi da nove anni.
Dati che hanno spinto i rendimenti dei Treasury all’insù (oltre il 3,2% il rendimento a 10 anni) e conseguentemente verso un apprezzamento del Dollaro.
Tutto farebbe propendere in direzione di un rally del biglietto verde ma vi sono almeno un paio di questioni che ne impediscono il decollo: le elezioni e la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. In quest’ultimo caso proseguono dichiarazioni contrastanti, anche se ultimamente sembrano propendere verso un possible accordo.
In tema di geopolitica internazionale, la questione Brexit sta guidando la Sterlina al rialzo. L’apertura in gap è avvenuta grazie a nuove dichiarazioni del fine settimana orientate verso un imminente accordo.
Ricordiamoci poi che stanno entrando in vigore le sanzioni americane contro l'Iran e che il Future Petrolio Greggio WTI è sui minimi delle ultime settimane (si sta riavvicinando ai 60$ al barile) ma gli USA hanno già annunciato esenzioni per vari Stati. Interessante evidenziare come lo spread WTI/Brent si è ampliato nuovamente, raggiungendo circa $ 10.
Wall Street chiudeva la settimana scorsa al ribasso, un ribasso dettato dal fatto che dati così positivi sul mercato del lavoro potrebbero spingere la Fed verso una posizione più aggressive dell’attuale.
L'indice S&P 500 chiudeva perdendo lo 0,6% a 2723 punti, calo che è proseguito sui futures di circa lo 0,2%, con evidenti ripercussioni sull’azionario asiatico ( Nikkei -1,5%, Shanghai Composite -0,5%). Per quanto riguarda i mercati europei registriamo estrema cautela dopo oltre un’ora di contrattazione.
Il dato più importante del calendario economico odierno è rappresentato dal PMI dei servizi del Regno Unito e successivamente degli USA.
Il primo, alle 10:30, prevede un lieve calo a 53,4 (da 53,9 di settembre), l’ISM delle ore 16 (si torna alla sincronia con l’Europa) prevede un lieve calo a 59,3 (dall’incredibile 61,6).