Durante la seduta asiatica il mercato dei cambi si è stabilizzato, perché gli investitori diventano più prudenti man mano che ci avviciniamo al giorno delle elezioni negli USA.
L'indice del dollaro, che misura la forza dell’USD rispetto a un paniere di valute, si è mosso in una fascia molto ristretta (97,70 – 97,83) a Tokyo, con il calare della volatilità in una vasta gamma di classi di asset.
Dopo essere sceso a 1,1028 lunedì, il cambio EUR/USD si è consolidato leggermente al rialzo, intorno a 1,1040.
L’indice sull’inversione del rischio delta-25 a una settimana, che una settimana fa era balzato al 2,30% dallo 0,25%, suggerisce che gli investitori hanno iniziato a comprare in modo massiccio protezione contro una svalutazione inaspettata dell’USD.
Un comportamento simile si è registrato per l’USD/JPY e l’USD/CHF; gli investitori hanno, infatti, comprato in modo massiccio protezione contro i ribassi.
Gli indici sull’inversione di rischio delta 25 a una settimana per le due coppie sono scesi rispettivamente al -3,74% e al -2,30%.
Proprio come la moneta unica, l’USD/JPY ha annaspato in Asia, scambiando intorno a 104,50.
L’USD/CHF si è mosso fra 0,9740 e 0,9753.
Le valute considerate rifugi sicuri come il franco svizzero e lo yen giapponese sono esposte in modo significativo a rischi al rialzo, perché gli investitori tendono a cercare rifugi negli asset sicuri.
Dopo aver testato il livello a 1,0755 durante la seduta USA di ieri, l’EUR/CHF stamattina ha recuperato leggermente, salendo dello 0,15%, a 1,0772.
Le deboli cifre sull’inflazione svizzera diffuse ieri non sono riuscite a far diminuire le forti pressioni a comprare CHF. A ottobre l’EUR/CHF ha ceduto il 2%.
Sul mercato azionario, il rally di sollievo sta perdendo slancio perché gli investitori di tutto il mondo attendono l’esito delle elezioni negli USA. Il Nikkei giapponese è rimasto invariato a 17.171 punti, mentre il più ampio indice Topix ha guadagnato lo 0,05%.
Nella Cina continentale, le deboli figure commerciali – a ottobre le esportazioni sono calate, in dollari, del 7,3% e le importazioni dell’1,4% – non hanno inciso sull’umore degli investitori.
Gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen sono saliti rispettivamente dello 0,46% e dello 0,66%. In Europa, stamattina i future sono contrastati perché gli investitori consolidano le loro posizioni.
Il Footsie è rimasto invariato, il DAX ha guadagnato un marginale 0,03% e l’SMI è scivolato dello 0,03%.
Anche i future USA sono contrastati, con l’S&P in calo dello 0,15%, il Nasdaq dello 0,16% e il Dow Jones in rialzo dello 0,61%.
Oggi gli operatori monitoreranno la produzione industriale e manifatturiera nel Regno Unito; l’indice NFIB sulle prospettive delle aziende, i nuovi cantieri residenziali, il dato JOLTS sulle posizioni aperte e il discorso di Evans (Fed) negli USA.