Investire sui mercati di questi tempi non è facile, soprattutto da un punto di vista emotivo. Sempre più pessimismo, sempre più incertezza, ma come sempre la storia ci insegna che è normale in questi periodi, fa parte della natura umana.
Da inizio anno, vedi immagine sotto, ad eccezione delle materie prime e di poche altre asset class, vediamo come tutti gli investimenti siano in perdita. Addirittura era dal 1976 che entrambe le asset class principali (bond e azioni) non erano in calo di oltre il 10%, insomma non proprio un grandissimo inizio.
Se poi prendiamo il simbolo dell’euforia pre-calo (non possiamo parlare ancora di crollo, non sarebbe corretto), ovvero le meme stocks, ecco qui ci rendiamo che probabilmente più di qualche investitore (se così vogliamo chiamare i vari tiktokers e compagnia bella) è ormai già fuori dal mercato.
Succede sempre così, ogni volta, è successo con i tech negli anni 2000, con le Nifty-fifty negli anni 70, con i subprime nel 2008, e nel 2022 con le meme stocks.
Veniamo alle notizie buone
Non si può essere investitori senza essere ottimisti, e senza credere che nei prossimi ANNI (non giorni, mi raccomando) le cose andranno sempre meglio.
Del resto il calo attuale a cosa è dovuto? Semplice, sono già stati prezzati degli scenari estremamente cupi, ovvero:
- La Fed che alza i tassi a dismisura (nella riunione di questa settimana ci si attende dello 0.5%)
- L’inflazione che resta elevata e non fornisce segnali di calo
- L’economia che rallenta nuovamente (vedi dati cinesi)
- Il Covid che torna a dare problemi
- Il conflitto in Ucraina che si allarga
- Le aziende (quotate) che presentano utili e fatturati in calo
Come vedete, OGNI VOLTA, in ogni maledettissimo calo, ci saranno SEMPRE delle cose che ci fanno dire “ecco vedi, è rischioso investire in una situazione come questa”.
Eppure ancora, SEMPRE, la storia ci dimostra che proprio chi pianifica correttamente, riesce a resistere meglio finanziariamente ed emotivamente ai cali, poi raccoglie il vero premio dei rendimenti nel medio-lungo termine, è sempre stato così, e sarà sempre così.
Veniamo quindi ad alcune notizie che potremmo interpretare come positive in questo contesto.
Qui sotto, abbiamo l’evoluzione nel corso dell’anno dei principali indici americani (S&P 500 e NASDAQ Composite) in anni simili al 2022, ovvero anni dove i primi mesi dell’anno sono andati davvero male.
Quello che notiamo, è che salvo alcune eccezioni, storicamente le probabilità ci dicono che è più facile assistere ad una ripresa nel corso dell’anno piuttosto che ad ulteriori cali.
Non ne abbiamo la certezza, ma solo maggiori probabilità.
La cosa di cui però possiamo essere decisamente più sicuri (più vicini ad una sorta di certezza) è che dopo 5 anni (vedi tabella sopra del Nasdaq) solo 2 volte su 12 i rendimenti erano ancora negativi. E ricordiamoci che si parte dall’ipotesi che ti trovi sui massimi e ti prendi la correzione in pieno, quindi se entro ad esempio dopo i primi cali, chiaramente aumentano anche le probabilità di migliorare questa statistica.
Ultima nota positiva, ma non meno importante, in un momento di pessimismo generalizzato, come sempre accade, Warren Buffett investe 51 dei suoi circa 145 Miliardi di liquidità, andando a scommettere in parte su settori energetici e petroliferi, in parte su settore assicurativo.
Ma ciò che importa davvero, è che questo “utilizzo” di liquidità avviene dopo un accumulo molto duraturo della stessa negli anni, perciò ancora una volta chiediamoci perché.
Avidi quando gli altri sono spaventati, cauti quando gli altri sono euforici. E’ una strategia “contrarian” ma ancora una volta chiediamoci: cosa succederà ai mercati nei prossimi mesi se tutte le cose elencate sopra da scenario “cupo” fossero solo un po' meglio di ciò che tutti si aspettano?
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"