- MRNA è un titolo eccezionalmente difficile da valutare, data l’enorme incertezza riguardo al suo vaccino per il COVID-19 ed altri farmaci in produzione
- Ma c’è l’ipotesi che il valore aziendale di oltre 35 miliardi di dollari sia troppo alto
- L’adozione di vaccinazioni annuali e il successo dei farmaci in via di realizzazione possono cambiare le cose
Alcuni investitori hanno sentito parlare per la prima volta di Moderna (NASDAQ:MRNA) all’inizio della pandemia di coronavirus nel 2020. Ma la società era nota sul mercato già prima.
Moderna ha debuttato in borsa a fine 2018. La sua offerta pubblica iniziale all’epoca era stata la più grande nella storia del settore biotech. Come società privata, Moderna era valutata circa 7 miliardi di dollari. Post-IPO, la sua valutazione era lievemente più alta.
Il focus della società sulla tecnologia a mRNA (RNA messaggero) ha alimentato l’ottimismo degli investitori. Ha anche portato alla sua affermazione sul settore, grazie alla partnership con Merck (NYSE:MRK) (ed al suo finanziamento da 125 milioni di dollari) per sviluppare un vaccino contro il cancro.
C’era un reale ottimismo nei confronti di Moderna prima che sviluppasse un vaccino contro il coronavirus in tempi record. Questo ottimismo dovrebbe esserci anche ora. E il successo di Moderna nello sviluppare e commercializzare il suo vaccino contro il coronavirus Spikevax dovrebbe rafforzare questo ottimismo.
Ma c’è un problema: la valutazione. Moderna era valutata quasi 8 miliardi di dollari al momento dell’IPO. Alla fine del 2019, la market cap era scesa a quasi 7 miliardi, compresi poco più di un miliardo di dollari in liquidità, gran parte della quale sarebbe stata spesa per lo sviluppo dei prodotti e per l’approvazione.
Nonostante un crollo di quasi il 75% dal massimo storico dell’agosto 2021, Moderna ha ancora una market cap di 51 miliardi di dollari. Il suo valore aziendale è di circa 37 miliardi di dollari.
Dalla sua IPO, il valore aziendale di Moderna è aumentato di circa 30 miliardi. È difficile far tornare i conti.
Il futuro dello Spikevax
Da un lato, una valutazione da 37 miliardi sembra un affare. Negli ultimi sei trimestri, Moderna ha generato flussi di cassa disponibili di 16 miliardi di dollari.
Ma, ovviamente, questo ha coinciso con il lancio del vaccino in tutto il mondo. La domanda iniziale è stata forte; ma non è più così.
Quest’estate, Moderna ha buttato circa 30 milioni di dosi. Anche i governi ne hanno gettato via milioni. Moderna stessa ha ammesso dopo i risultati del secondo trimestre che il nuovo coronavirus è passato alla fase endemica. Non solo Moderna: dopo il lancio del suo vaccino, Novavax (NASDAQ:NVAX) il mese scorso ha dimezzato le stime sul fatturato 2022.
Resta da vedere come sarà la domanda da qui in avanti. Il governo statunitense dovrebbe consigliare vaccinazioni annuali, come per il vaccino per l’influenza. Ma sembra difficile che il governo pagherà i vaccini in futuro, dopo un contratto da 1,8 miliardi di dollari che rappresenta quasi il 10% dei ricavi stimati di Moderna quest’anno.
Sicuramente se ne può discutere. Persino gli analisti di Wall Street che seguono la compagnia sembrano incerti. Le stime sugli utili per azione del 2023 vanno da un profitto di 15,39 dollari ad una perdita di 4,23 dollari.
Una cifra a metà del range, ipotizzando una crescita minima da qui in poi, potrebbe supportare l’attuale valutazione: un profitto di 8 dollari per azione implicherebbe profitti totali di poco più di 3 miliardi. Un multiplo di 12x (sempre ipotizzando una crescita minima) porterebbe a quella valutazione da 37 miliardi e suggerirebbe che i prodotti in via di realizzazione sono disponibili praticamente gratis.
I prodotti in via di realizzazione bastano?
Ma 8 dollari ad azione sono tutt’altro che garantiti, considerato l’andamento della domanda. E preoccupano anche i farmaci in cantiere.
L’IPO di Moderna era stata ben accolta, certo. Ma fino a quando la compagnia non ha cominciato a sviluppare lo Spikevax, gli investitori erano perlopiù indifferenti. La società ha chiuso il 2019 con un crollo del 15% dal suo prezzo IPO di 23 dollari. Nello stesso periodo, l’SPDR® S&P Biotech ETF (NYSE:XBI) è balzato del 18%.
Moderna ha tre prodotti che hanno raggiunto le sperimentazioni di Fase 3.
L’adozione dello Spikevax potrebbe sorprendere al rialzo. Il successo di uno degli altri prodotti della compagnia potrebbe cambiare le cose per il titolo. Il supporto ha tenuto intorno ai 120 dollari per gran parte di quest’anno; gli investitori sembrano considerarlo un prezzo al quale il titolo MRNA è troppo economico e sul lungo periodo potrebbero avere ragione.
Ma questi investitori stanno correndo il rischio. C’è molta incertezza, sia per Spikevax che per il resto del portafoglio prodotti. Sarebbe bello vedere un prezzo più economico insieme a questa incertezza.
Nota: Al momento della scrittura, Vince Martin non ha posizioni su nessuno dei nomi menzionati.