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Morning adviser, consolidamento in attesa del FOMC

Pubblicato 17.09.2013, 08:48
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Matteo Paganini, 17 settembre 2013

INTRO

Giornata di consolidamento e di lieve correzione quella vista ieri, dopo la big news in grado di far aprire i mercati in gap domenica sera, a sfavore del dollaro americano- Non ci sono stati ripensamenti da parte di Larry Summers, un ormai ex possibile candidato alla guida della Fed, uno dei più hawkish e quindi tutti gli investitori sono ora concentrati sul meeting che comincerà durante la giornata di domani e che terminerà alle ore 20.00 di mercoledì, orario nel quale sapremo finalmente che intenzioni hanno i membri del del FOMC per quanto riguarda il cosiddetto assottigliamento del piano da 85 miliardi al mese di acquisti di titoli di stato e MBS, il così conosciuto Quantitative Easing.

Oggi torna qualche dato

Sebbene l’attenzione principale degli investitori, al momento, sia concentrata sulla decisione del FOMC, non possiamo non prestare attenzione, per la giornata di oggi, ad alcuni dati macro che verranno rilasciati a partire dalle ore 10.30. In Inghilterra ci verrà comunicata l’inflazione, attesa a 2.7% contro il precedente 2.8% e questo dato potrebbe portare a buoni aumenti di volatilità, considerando il fatto che pur essendo in discesa rispetto ai mesi passati, ci troviamo ancora sopra livelli di attenzione per le altre economie, che stanno vivendo delle fasi di disinflazione più importanti. Non dobbiamo escludere che, in caso di pubblicazioni inferiori rispetto alle aspettative, il pound possa soffrire nel breve periodo, non tanto a causa del fatto che si vedrebbero potenziali interventi di politica monetaria restrittiva spostati più in là nel tempo, quanto perché in un mercato così concentrato sul breve periodo, qualsiasi pubblicazione sulla sterlina di un certo rilievo può essere sfruttata come market mover di breve per prendere profitto sui movimenti di salita visti o per far estendere il movimento a rialzo, sfruttando un dato macro ed unendolo a criteri tecnici. Nel caso di un inflazione superiore alle attese, non escludiamo di poter assistere a nuovi massimi da parte del cable. Sarà poi il turno dello ZEW tedesco, atteso a 45 contro un precedente 42, che presumibilmente potrebbe far reagire la moneta unica nel senso della bontà del dato pubblicato, per poi arrivare al CPI americano che, paradossalmente invece, potrebbe non portare a grosse sorprese a meno di un miglioramento sostanziale, poco probabile (attese a 1.6% vs precedente 2.0%). Un dato superiore alle aspettative, che dovesse riportarsi verso il 2%, potrebbe risultare supportivo per il dollaro e pesare sulle borse americane, che potrebbero cominciare ad essere vendute in attesa di quello che potrebbe essere l’effettivo inizio del tapering QE USA (limiti da centrare sul fronte occupazione 6.5% e inflazione 2.5%).

QUADRO TECNICO

EUR/USD: rottura a ribasso della congestione durante la mattina, tenuta della media a 21 oraria e ripartenza verso nuovi massimi, fermatasi poco sopra 1.3385. Dopo questi movimenti il mercato ha raggiunto i supporti in area 1.3325 (punti precedenti) senza superarli ed ora ci muoviamo all’interno di un fazzoletto di punti, che ci restituiscono 1.3365 e 1.3315 come livelli da curare per accelerazioni verso i punti precedenti, rispettivamente posti a1.3385 e 1.3290. Superati questi il mercato potrebbe spingersi verso 1.3400/20 (dove ci potremmo fermare da un momento all’altro) e 1.3250 (considerare l’area di 1.3280 come trigger).

USD/JPY: su UsdJpy i punti tecnici visti ieri non sono stati rispettati con precisione ma l’impostazione grafica non permetteva interpretazioni all’interno dell’intraday migliori di quelle viste. Poco male, il mercato si è mosso di pochi punti (meno di 10) oltre i punti visti ed è intervenuta la media mobile a 100 periodi come livello di resistenza dinamica, che può fornire, insieme ad una divergenza ribassista oraria formatasi, degli spunti ribassisti fino a quando lo stocastico non dovesse girare a rialzo (situazione valida in caso di rottura ribassista di area 99.00). Ieri credevamo che un ritorno sopra 99.30 potesse aprire le strade verso 50, continuiamo a seguire questo livello, pur essendo stati formati massimi lievemente superiori.

EUR/JPY: su EurJpy manteniamo esattamente la stessa view di ieri, che riportiamo per intero (anche la considerazione sulla non chiarezza tecnica permane in validità). Tecnicamente non siamo impostati in maniera molto chiara guardando un grafico orario, anche se l’area passante tra 132.20 e 132.35 rappresenta una buona resistenza dinamica da poter sfruttare dai trader di breve. Un suo superamento (da considerare operativamente sopra 132.50 oggi) potrebbe portare a tentativi di ripresa, difficilmente valutabili per delle posizioni long, a meno che i prezzi non superino l’area di 132.75. Un approfondimento diretto sotto 131.85 potrebbe riproporre i minimi.

GBP/USD: discesa sotto la media a 21 oraria ma tenuta dei supporti statici per il cable che oggi potrebbe essere protagonista nella mattinata. La rottura della piccolissima congestione notturna è già avvenuta stamattina e curiamo l’area di 1.5935 prima di pensare ad approfondimenti rialzisti, che se dovessero superare i massimi precedenti, potrebbero portare verso 1.6000. Un ritorno sotto 1.5885 potrebbe riportare verso 1.5860, buon supporto dato da punti precedenti e dalla media a 100 oraria.

AUD/USD: la rottura di 0.9360 ha portato a buone accelerazioni a rialzo, che non si sono tuttavia sviluppate per la strada ipotizzata pari a circa 40 punti ma hanno fornito la possibilità di proteggersi quando il mercato era dalla nostra parte. Siamo ora sopra la media a 100 oraria in una situazione difficilmente interpretabile su un grafico orario. Su un 4 ore è ancora in atto una divergenza ribassista completatasi ieri, che in caso di superamento di area 0.9275 potrebbe essere seguita fino ai minimi precedenti che, se dovessero saltare, potrebbero lasciare spazio verso la media a 100 a 4 ore. In caso di ripartenza sopra 0.9360 potremmo attenderci tentativi di estensione verso i massimi.

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