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Morning adviser, Mercati ancora in congestione

Pubblicato 29.07.2013, 11:43
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Matteo Paganini, 29 luglio 2013

INTRO

La settimana appena conclusa ci ha riservato diversi ribaltamenti di fronte che sono andati ad alternarsi all’interno di range di medio periodo, mostrando una volatilità contenuta, se ci concentriamo sul medio periodo (non sono state effettuate rotture importanti), ma abbastanza consistente se invece ragioniamo sul breve termine, in quanto i movimenti direzionali di breve periodo non si sono certo fatti attendere.

Quale il comportamento del dollaro americano?

Di fronte a questo scenario, abbiamo assistito alla pubblicazione di alcuni dati macroeconomici importanti, che hanno inciso maggiormente sull’andamento delle borse americane piuttosto che sul dollaro americano, che ha mostrato un paio di giornate dove è stato utilizzato come valuta di finanziamento da sfruttare per acquistare rischio, di fronte a quelle che possono essere considerate la continuazione delle notizie non così cattive sul fronte americano. Venerdì l’ultima prova di ciò, in seguito alla pubblicazione dell’indice di fiducia stilato dall’Università del Michigan: 85.1 contro un precedente di 83.9 ed attese pari a 84.00. Dopo un tentativo di partenza a ribasso per lo S&P500, durante il quale il dollaro è andato a rafforzarsi lievemente, l’indice ha trovato i propri supporti in area 1,675.00 (livello coincidente con dei minimi statici precedenti) ed è ripartito in maniera veemente raggiungendo l’area di massimo precedente, in area 1,693.00, per poi fermarsi nuovamente e questo movimento è coinciso con una discesa del dollaro americano sotto i supporti (il DJ FXCM Dollar Index è arrivato a quota 10,700 punti). Questa settimana avremo diversi dati in pubblicazione, con il culmine che sarà raggiunto venerdì con la comunicazione della situazione occupazionale americana).

Le banche centrali d’Europa all’opera

Gli ultimi incontri della BoE hanno portato a forti aumenti di volatilità contro la sterlina inglese, che dopo aver visto Carney, il nuovo governatore dell’istituto centrale che arriva dalla Bank of Canada, non aver modificato di una virgola il piano di QE in atto, è andata ad estendere in maniera pesante le perdite che stava già facendo segnare. La Banca Centrale Europea sarà però l’osservata speciale in quanto, dopo le parole di Draghi, che ha fatto intendere di voler perpetuare una politica accomodante per l’area euro, andando a divergere da quanto fatto trapelare dagli Stati Uniti, alcuni analisti iniziano a ragionare su un potenziale taglio di tassi. A nostro parere, come detto più volte, siamo già in estremo ritardo con una mossa che non ha più scusanti, dato il livello di inflazione, che rimarrà verosimilmente ancorato in maniera forte nel medio periodo sotto il 2%. Anche un taglio sui depositi (come suggerito da più di due mesi al direttivo BCE) si rende necessario per smuovere la situazione del mercato del credito, vedremo cosa deciderà il buon Draghi.

QUADRO TECNICO

EUR/USD
buona la tenuta di 1.3250, livello di supporto statico e dinamico individuato venerdì, che ha riportato i prezzi intorno a 1.3300. Ci troviamo ora in congestione tra 1.3250 e 1.3300 e crediamo che si possa assistere a rotture da una parte o dall’altra del range, che potrebbero spingersi verso 1.3230, livello da valutare per eventuali rotture ribassiste più consistenti (che potrebbero avvenire nel caso in cui la divergenza ribassista presente su un grafico orario non dovesse incontrare delle interferenze date dai punti di supporto principali). Per quanto riguarda eventuali rialzi, continuiamo a seguire con attenzione l’area compresa tra 1.3310 e 1.3330, all’interno della quale potremmo arrivare in fretta in caso di rottura di area 1.3300, ma che fino a quando non superata, non dovrebbe farci considerare la rottura come definitiva (attenzione a possibili frenate in qualsiasi parte del range individuato).

USD/JPY
dopo aver lavorato bene su un time frame a 4 ore, torniamo sull’orario, dove notiamo che i prezzi si sono ben mantenuti sotto la media mobile a 21 periodi e che hanno raggiunto tutte le aree di target ipotizzate dopo la rottura ribassista del canale lievemente ascendente che abbiamo studiato la settimana scorsa (se vi ricordate, lo stocastico a 4 ore suggeriva potenziali continuazioni della discesa). Siamo ora con una potenziale divergenza rialzista in formazione e con l’area che passa intorno a 98.35 che potrebbe fare da resistenza. Se dovesse saltare questo livello, il mercato avrebbe spazio di correzione fino a quando lo stocastico orario non dovesse arrivare in zona di ipercomprato (o girare a ribasso). Un superamento di 97.55 potrebbe invece aprire la strada verso 97.20 ed in estensione figura.

EUR/JPY
buono il quadro tecnico visto sull’EurJpy, che ha raggiunto e superato i target forniti intorno a 130.30. Siamo ancora sotto la media a 21 periodi e anche qui curiamo la potenziale formazione di una divergenza rialzista su un grafico orario. I livelli da seguire, come sul UsdJpy risultano, a nostra parere, 130.30 (che potrebbe infastidire l’eventuale divergenza) e 130.70, livello di resistenza statico importante, mentre per quanto riguarda eventuali ribassi, sotto 129.60 è possibile assistere ad accelerazioni verso 129.30 e 129.00.

GBP/USD
abbastanza contenuta la volatilità sulla sterlina venerdì, che si è mossa all’interno di un piccolo range, senza rompere né a rialzo né a ribasso. E’ possibile continuare a curare l’area di supporto statica passante a 1.5350, livello che potrebbe, insieme alla media a 100 oraria, fungere da supporto per i prezzi che potrebbero tentare un riavvicinamento ai massimi. Per curare delle rotture riproponiamo i livelli di settimana scorsa (raggiungere a step 1.5475 e 1.5525 in caso di superamento dei massimi). Dovessimo assistere al superamento a ribasso di 1.5330, è possibile che i prezzi tentino delle estensioni verso la figura.

AUD/USD
molto bella la divergenza ribassista individuata venerdì mattina, che ha riportato i prezzi esattamente all’interno dell’area compresa tra le due medie orarie a 21 e 100 periodi, che hanno funzionato egregiamente da supporto. Siamo ora sopra i minimi raggiunti sulla divergenza e sotto i massimi: seguiamo queste due aree per assistere ad aumenti di volatilità da poter cogliere, tenendo conto che su un grafico orario è in corso una leggera divergenza ribassista e che, in caso di superamento di 0.9215 è possibile attendersi tentativi di discesa verso 0.9185, livello principale da seguire per continuazioni del movimento. Sopra 0.9290 è possibile attendersi tentativi di rottura definitiva, da valutare sopra 0.9325.


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