La giornata di ieri può essere considerata come di assestamento, una giornata all’interno della quale non abbiamo avuto pubblicazioni macroeconomiche o notizie rilevanti.
Abbiamo avuto dunque modo di assistere alla distribuzione dei flussi di breve periodo che non sono andati a rispettare logiche correlative e che hanno premiato l’euro e lo yen (anche se vedere scendere quest’ultimo può non sembrare una cosa buona, “da premio”, ma è quello che vogliono i giapponesi, per cui vogliamo etichettarlo così), oltre che le borse americane, che dopo dei tentativi di avvicinamento ai supporti, sono riuscite a tornare vicine ai livelli di massimo relativi fatti segnare nelle scorse settimane.
Siamo di fronte a mercati in attesa di nuove notizie, in attesa di capire se ci si può andare a sbilanciare prendendo posizionamenti strutturali di medio periodo che ora, risultano fattibili, parlando del valutario, soprattutto sulla valuta nipponica, che non è ancora partita con correzioni rialziste degne di nota.
Basti pensare a tutti i cross yen che, guidati dai movimenti del UsdJpy hanno macinato veramente molta strada e non sembrano, per il momento, volersi fermare o ritracciare in maniera importante.
Ci troviamo vicini a livelli di forte attenzione sia su UsdJpy, che si è avvicinato ieri a quota 100.00, un’importantissima soglia psicologica che può essere paragonata, idealmente, alla parità su altri cambi, sia sull’EurJpy, che grazie anche alla salita dell’EurUsd ha raggiunto quota 130.00, un livello che non si vedeva da oltre 3 anni (gennaio 2010).
Oggi sarà una giornata in cui le logiche tecniche potrebbero prevalere, con gli unici dati in arrivo sui versanti canadese e britannico e che, seppur non importanti, potrebbero portare ad aumenti di volatilità da tenere in considerazione.
E’ prevista infatti, alle ore 10.30, la pubblicazione dei dati sulla produzione industriale e manifatturiera inglese, oltre che ai dati immobiliari canadesi nel pomeriggio, a partire dalle 14.15.
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Sul fronte materie prime non abbiamo nessuna grossa novità da evidenziare, con il petrolio in recupero tecnico durante la mattinata di ieri, dove le resistenze statiche hanno funzionato respingendo le quotazioni che, dopo aver compiuto dei minimi crescenti rispetto ai tentativi di rottura ribassista compiuti venerdì, hanno nuovamente puntato le aree di resistenza passanti intorno a a 93.70 per tentare delle rotture che hanno portato i prezzi sulla media mobile a 100 periodi, che insieme ai minimi precedenti fatti segnare a 94 ¼ rappresenta ora la principale area da seguire per evitare di assistere a risalite che potrebbero spingersi fino a 94.80.
L’oro invece, ha vissuto momenti di restrizione di volatilità che ora restituiscono 1,580.00 e 1,565.00 come primi punti sui quali valutare potenziali rotture, che potrebbero spingere i prezzi per circa 5/7 dollari, da una parte o dall’altra.
Un’ultima nota sull’inflazione cinese, pubblicata questa notte sotto le attese degli analisti. Un 2.1% contro un precedente 3.2% ed una previsione di 2.5% che, secondo la nostra interpretazione, si va ad incastrare bene all’interno del quadro prospettico che vuole la Cina continuare a crescere ma senza andare a stressare la capacità di crescita al massimo, bensì andando a rendere tale evoluzione sostenibile.
L’impatto sul dollaro australiano non è stato notevole, ma insieme alla comunicazione arrivataci, che prevede la piena convertibilità di dollari australiani in yuan cinesi, senza passare dal dollaro (a quanto pare domani il primo trade, i market maker sono già pronti), abbiamo motivi sufficienti per inserire il cambio in watchlist.
EUR/USD
Buona tenuta dei supporti individuati sull’euro, che hanno portato al raggiungimento ed al superamento di 1.3000. Ci troviamo ora di fronte ad una divergenza ribassista individuabile su un grafico orario (stocastico 10-6-3), con i prezzi sopra la media mobile a 21 periodi che potrebbe fare da supporto dinamico, vista la maggior importanza ricoperta dall’indicatore rispetto all’oscillatore. Seguiamo dunque potenziali arrivi in area 1.3025, dove potremo capire da che parte vorranno andare i prezzi. In caso di approfondimento sotto la media oraria è possibile valutare estensioni fino ai punti precedenti di interesse, con 1.29 ¾ come livello ultimo di attenzione, che se superato può portare all’interno dell’area supportava indicata ieri, tra 1.2950 e 1.2965 (dove eventualmente cominciare a valutare acquisti di euro, tenendo conto che se dovessimo scendere sotto 1.2940, si aprirebbero le strade per uno scenario ribassista di breve periodo, con target sulla figura. In caso di tenuta dei primi supporti invece è possibile rivedere i massimi che se superati possono portare verso 1.3110.
USD/JPY
Raggiunta e superata l’area di target posta a 99.30 dopo la tenuta dei supporti sul UsdJpy. Ci troviamo ora di fronte a potenziali tentativi di correzione che possono prendere corpe nel momento in cui dovessimo superare a ribasso l’area di 98 ¾, data dagli ultimi punti di consolidamento prima di formare nuovi massimi. In questo caso, è possibile attendere tentativi di raggiungimento di 98.00, che rappresenta ancora il supporto principale da seguire per continuare a vedere salite del dollaro (o meglio, discese dello yen). Dovessero tenere i supporti è possibile assistere a tentativi di superamento del livello di 100.00 yen per ogni dollaro americano, con potenziali target, in caso di superamento di 100.30, in area 101.30.
EUR/JPY
Tenuta dei supporti anche su EurJpy, che è andato a formare nuovi massimi, fermatisi proprio sul livello di 130.00. Anche qui ci troviamo in divergenza ribassista, con la media a 21 oraria che potrebbe dar fastidio ai movimenti correttivi, che potrebbero prendere corpo nel momento in cui dovessimo superare a ribasso 128.75, con potenziali accelerazioni verso le aree di supporto individuate ieri, tra 127.25 e 127.50. Questi rappresentano i supporti principali da seguire e dove, come sull’EurUsd iniziare a valutare nuovi acquisti di moneta unica europea. In caso di tenuta dei primi supporti è possibile ipotizzare salite verso i massimi, che se superati di una quarantina di punti, potrebbero portare dapprima al test di 131.20, per poi valutare estensioni verso 134.00 (tecnicamente i punti sono questi e sono presi da un giornaliero, chiaramente andremo a dettagliare meglio le analisi all’interno delle prossime giornate, su grafici più brevi).
GBP/USD
Sulla sterlina invece, la configurazione rialzista studiata ieri in mattinata non è andata a buon fine, ma la strategia difensiva che prevedeva delle discese nel caso in cui fossimo scesi sotto 1.5280, con potenziali target verso 1.5250, che rappresenta la resistenza che per tutto il mese di marzo ha contenuto i tentativi di risalita della sterlina, ha dato buoni frutti. Siamo ora su questo livello, che rappresenta per il momento un importante supporto dove eventualmente valutare nuovi acquisti di pound, con potenziali obiettivi verso 1.5340 (in caso di superamento di 1.5310 il movimento diventa più probabile). Per valutare scenari ribassisti, attendiamo una discesa sotto 1.5235, con primi punti di attenzione sulla figura.
AUD/USD
Rottura delle resistenze indicate in area 1.0390 (che nelle prime ore della mattinata avevano tenuto, provando a spingere i prezzi sonno 1.03 ¾, senza tuttavia riuscirci) per il dollaro australiano, con accelerazioni dapprima verso 1.0400 e poi sull’1.0425, che ha contenuto le quotazioni, riportandole sotto 1.0400 prima di lasciare spazio a nuovi massimio. Siamo anche qui in divergenza ribassista, con le medie orarie che stanno incrociando a ribasso. Seguiamo dunque potenziali correzioni verso 1.0400, che potrebbero prendere corpo nel momento in cui dovessimo superare a ribasso l’area di 1.0425. Se i primi supporti dovessero tenere, possiamo attenderci dapprima il raggiungimento di 1.0450, dato da massimi di questa notte, per poi valutare rotture verso 1.0480, nel caso di superamento di 60.
Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst