Matteo Paganini, 9 dicembre 2013
INTRO
Forza di euro dopo che la BCE non ha portato nessuna modifica alla propria politica monetaria e dopo che Draghi si è mostrato meno dovish del previsto e dati sull’occupazione americana che hanno portato a reazioni miste sul dollaro e sulle borse. Cerchiamo di capirci qualcosa.
Tapering assodato?
Il tema della settimana è stato senza ombra di dubbio l’euro. Forte come ci attendevamo e come abbiamo sottolineato settimana scorsa. La decisione della BCE di non procedere ad un taglio dei tassi sui depositi (rimasti allo 0%) e lo stucchevole vizio di evitare di fornire risposte mirate su temi importanti di politica monetaria, mantenendosi fedeli ai copioni di comunicazione generali stilati le scorse volte, ha impattato sulla quotazione della moneta unica, salita nuovamente oltre 1.3600 contro il dollaro americano. Salita proseguita dopo la pubblicazione dei Non Farm Payrolls americani che hanno mostrato per il secondo mese di fila la creazione di circa 200.000 nuovi posti di lavoro (203.000 per la precisione, con la rivisitazione a ribasso del dato precedente da 204.000 a 200.000), con la disoccupazione scesa al 7%. Inizialmente il dollaro americano ha tentato delle salite contro le maggiori valute mondiali e le borse americane hanno abbozzato una discesa, in linea con le aspettative tapering-oriented. Gli investitori infatti hanno acquistato la divisa americana (il che fa senso se paragonato alla bontà del dato) e hanno venduto le borse in quanto la diminuzione della disoccupazione ha fatto pensare che la riduzione degli acquisti di asset al fine di sostenere l’economia potesse avvenire nel mese di dicembre (17 e 18, per il qual meeting molti analisti si attendono una riduzione simbolica del tapering, da 5 a 10 miliardi), fattore che porterebbe ad avere meno liquidità sui mercati e che quindi potrebbe portare a discese delle borse sulle quali si è cercato di entrare corti da subito. Dopo poco tempo la situazione si è completamente girata, mostrando il dollaro tornare a scendere contro tutto (tranne che contro lo yen giapponese che rimane venduto e rispetto a quanto visto settimana scorsa ha toccato nuovi minimi) e le borse salire, a testimonianza del fatto che ora la maggior parte degli investitori si sta schierando dalla nostra parte, ossia a favore di chi vede il tapering rimandato al 2014. A meno che… si sta cercando di far compiere l’ultimo colpo di coda alle borse cercando di portarle su livelli superiori, per essere vendute in maniera massiccia mercoledì della prossima settimana e facendo passare un cattivo natale a tutti gli azionisti e le aziende che fanno parte dei listini americani (la nostra stima, a livello probabilistico, che questo accada si muove su un 15/20%).
QUADRO TECNICO
EUR/USD: ci stiamo muovendo sopra la media mobile a 21 periodi oraria con il mercato che tra 1.3690 e fino a quando si manterrà sopra quota 1.3675 potrebbe offrire buone possibilità di valutare acquisti di moneta unica, tenendo conto che un ritorno sotto l’area rappresentata da 1.3660 potrebbe portare a tentativi di discesa verso 1.3635m ed in estensione 1.3610. Una ripartenza sopra 1.3745 diviene necessaria per valutare ulteriori approfondimenti verso l’alto, con primi target in zona 1.3775.
USD/JPY: mercato che dopo aver toccato quota 103.20 ha corretto durante la notte andando a testare la media mobile a 21 periodi oraria che ha funto da supporto dinamico e che insieme a 102.80 rappresenta una buona area di supporto. Nel caso in cui i prezzi non dovessero formare nuovi massimi e dovessero superare l’area di 102.70, potrebbe essere possibile valutare la formazione di una figura a pera cotta, con primi target posti tra 102.40 e 102.50, mentre in tutta l’area compresa tra 102.70 e 102.80 potrebbe essere una buona idea pensare a vendite di yen per rivedere i massimi. In caso di ripartenza diretta oltre 103.20 è possibile attendersi tentativi di sfondamento dei massimi precedenti passanti per 103.35, con potenziali estensioni verso 60.
EUR/JPY: superato il 140.70 ipotizzato i prezzi si stanno ora muovendo sopra area 141.00, con la media mobile a 21 oraria che sta funzionando da supporto dinamico. Come su UsdJpy è possibile assistere alla formazione di una pera cotta ribassista, con trigger area passante tra 140.60 e 140.75, area dove potrebbe essere il caso di valutare acquisti di euro per il buon R/R offerto. In caso di ripartenza oltre 141.35 è possibile attendersi tentativi di raggiungimento dei massimi di venerdì ed in caso di superamento di area 141.85 il mercato potrebbe dare il la a buone salite, con primi target ipotizzabili a 142.40.
GBP/USD: sterlina all’interno di una canale ribassista individuabile su un grafico orario, con i prezzi che potrebbero trovare delle resistenze nell’area che passa tra 1.6370 e 1.6390 dove si potrebbe considerare la possibilità di valutare vendite di sterline tenendo conto che un ritorno sopra 1.6415 potrebbe portare a salite del mercato che però, data la confusione dei punti tecnici precedenti, non ci fa considerare un’operatività in stop e reverse fino a quando non dovessero essere superate le aree passanti per 1.6425/40 (troppa confusione di inversioni per cercare di capire dove possono essere posizionati gli ordini principali). Curare la lateralità potrebbe essere la migliore idea, anche se il cable non rappresenta certo il miglior cambio sul quale pensare ad un’operatività per oggi.
AUD/USD: apertura in gap rialzista per l’australiano dopo i dati sull’export cinese che hanno battuto i precedenti e le aspettative (rispettivamente posizionatisi a 5.6% e 7.0%) facendo segnare un 12.7%, prima di cominciare una buona correzione che sta proseguendo anche durante queste prime ore della mattina e che se dovesse oltrepassare area 0.9030 potrebbe fornire la possibilità di valutare estensioni verso i minimi, sui quali valutare eventualmente ulteriori approfondimenti verso 0.8960 (tolleranza da valutare su 0.8975). Fino a quando il mercato si manterrà sopra 0.9045 sarà possibile valutare eventuali acquisti (con un buon R/R) per tentare di rimanere nella lateralità data dal canale, seppur sporco, rialzista orario.
Ger30 (Dax): dax vicino a livelli di potenziale resistenza dati dalla media a 100 oraria ma soprattutto dai punti precedenti passanti tra 9,240 e 9,265, sui quali potrebbero crearsi delle opportunità di valutare vendite dell’indice , considerando che una salita sopra 9,285 potrebbe rappresentare una ripartenza definitiva verso oltre 9,300. In caso di ripartenza diretta sotto 9,170 potrebbero crearsi opportunità per valutare vendite con primi target in area 9,140 ed in estensione 9,110.
XAU/USD (oro): oro molto combattuto a che fino a quando non si avvicinerà ai confini di 1,222.50 o di 1,235.75 non dovrà a nostro parere essere considerato per un’operatività intraday. In caso di rottura di questi livelli (che non rappresentano comunque dei potenziali forti punti di svolta data la confusione tecnica) è possibile attendersi delle accelerazioni nell’ordine dei 5/7 dollari.