Allarme utili Q3: ecco i titoli più sopravvalutati in questo momentoVedi i sopravvalutati

Nike cambia Ceo e il titolo spicca il volo. Ripescato l’ex Hill

Pubblicato 20.09.2024, 16:57
GS
-
DBKGn
-
NKE
-
Rialzo dell’8% in apertura a Wall Street. Alla guida viene chiamato Eliott Hill, 60 anni, in pensione dal 2020 dopo circa 30 anni in azienda. Dovrà ricostruire i rapporti con i grossisti e puntare a un rinnovo tecnologico dei prodotti

Licenziamento immediato per l’attuale Ceo John Donahoe

L’azione Nike (NYSE:NKE) ha aperto la seduta di venerdì 20 settembre in rialzo dell’8% a 87,5 dollari. E’ l’effetto del cambio di management annunciato il giorno prima con il licenziamento immediato del Ceo John Donahoe, che viene sostituito dall’ex Elliott Hill, un dirigente di lungo corso di Nike che aveva scelto di andare in pensione nel 2020.

Oggi Hill, 60 anni, viene ripescato per le qualità che aveva dimostrato negli anni in cui era stato “presidente dei consumatori e del mercato”. Assumerà la carica di Ceo a partire dal 14 ottobre, mentre l’uscente Donahoe andrà in pensione e rimarrà consigliere della società fino alla fine di gennaio 2025.
Mentre a Wall Street Nike sale, a Francoforte i suoi principali rivali, Adidas e Puma, scendono rispettivamente  del 3,7% e del 5,6%.

Dall’inizio dell’anno quotazioni in calo del 25%


Dall’inizio dell’anno le quotazioni di Nike sono scese del 25% a causa del calo delle vendite e delle defezioni dei clienti verso marchi di atletica emergenti come On e Hoka, oltre che verso i concorrenti più affermati. Donahoe, ex capo di eBay e consulente di Bain, è ritenuto oggi il responsabile di questa caduta. Ma non bisogna dimenticare che quando prese il comando dell’azienda, quattro anni fa, il gruppo fatturava 37,4 miliardi di dollari con un utile di 2,5 miliardi. A maggio Nike ha chiuso il bilancio 2023-2024 con ricavi pari a 51,3 miliardi e un utile di 5,7 miliardi, inferiore solo del 5% al record storico dei profitti segnato nel 2021-2022 con 6 miliardi di dollari. 
Ma quello era stato l’anno del boom innescato dalla pandemia, che aveva visto la popolazione di mezzo mondo, chiusa per mesi e mesi in casa, scegliere l’abbigliamento sportivo per sostituire il formale abbigliamento da ufficio, e le vendite online erano esplose. 

 Sneaker, quotazioni a confronto dall’inizio dell’anno


Anche Adidas aveva realizzato nel 2021 un utile record di 2,1 miliardi di euro, mai più eguagliato: nel 2023 il gruppo tedesco delle tre strisce ha chiuso con una perdita di 75 milioni e per quest’anno gli analisti stimano profitti a 622 milioni di euro. Solo Puma ha mantenuto un trend di ricavi in continua crescita dal 2020 a oggi, anche se si tratta di una crescita modesta, e la Borsa non la sta comunque premiando. 

Goldman Sachs (NYSE:GS) e Deutsche Bank (ETR:DBKGn) confermano il Buy


Gli investitori si aspettano che il nuovo Ceo di Nike acceleri lo sviluppo dei prodotti e integri una maggiore quantità di tecnologia innovativa nelle sneaker, il prodotto che un tempo definiva il marchio. Secondo Bloomberg, “la decisione di riportare in azienda un dirigente di lunga data, piuttosto che scegliere un top manager esterno, evidenzia la disperazione dell'azienda nell'invertire un crollo delle vendite che ha danneggiato le quotazioni di Borsa, il morale dei dipendenti e il prestigio globale del marchio”.
“Hill rappresenta la speranza di un reset strategico e di una rinascita culturale”, dice Adam Calamar, gestore di portafoglio presso Jensen Investment Management, che detiene azioni Nike dal 2011. Goldman Sachs e Deutsche Bank hanno entrambe confermato la raccomandazione Buy, con target price rispettivamente a 105 dollari e a 92 dollari.

Un anno terribile fra taglio costi e profit warning

Donahoe è arrivato in Nike come il secondo outsider chiamato a guidare l'azienda nel suo mezzo secolo di storia aziendale. Arrivò alla sede di Beaverton, nell'Oregon, sapendo ben poco di sneaker e streetwear. Ma sapeva bene come tagliare i costi.
Il suo piano annunciato l'anno scorso, che prevedeva una riduzione dei costi per 2 miliardi di dollari e il licenziamento del 2% della forza lavoro di Nike, ha intaccato il morale dei dipendenti.
Donahoe è finito sulla graticola dallo scorso dicembre, quando Nike ha tagliato le previsioni di fatturato. La situazione è peggiorata a giugno con l’annuncio che i ricavi del nuovo anno fiscale sarebbero stati inferiori alle aspettative.
Gli appelli degli investitori per un cambio di gestione di Nike si sono fatti più forti dopo il profit warning di giugno, che ha portato al peggior ribasso del titolo in un solo giorno, con una perdita del 20%.
All'epoca, il cofondatore Phil Knight rilasciò una dichiarazione a sostegno del suo Ceo: “Sono ottimista sul futuro di Nike e John Donahoe ha la mia incrollabile fiducia e il mio pieno sostegno”, disse.
Da allora Donahoe ha fatto ricorso all'aiuto di dirigenti Nike in pensione. L'azienda ha riassunto Tom Peddie come vicepresidente dei partner di mercato per aiutare a ricucire i rapporti logori con i rivenditori come Foot Locker e Macy’s. L'azienda ha cercato di cambiare l'immagine con un'azione di marketing supplementare durante le Olimpiadi di Parigi, ma le vendite non sono tornate a crescere. 

Al nuovo Ceo Hill uno stipendio minimo di 1,5 milioni di dollari


Hill riceverà uno stipendio base di 1,5 milioni di dollari in qualità di Ceo e potrebbe ricevere bonus annuali pari al 200% di tale importo in caso di raggiungimento degli obiettivi, secondo quanto riportato in un documento normativo. L'azienda gli ha anche offerto un premio annuale di incentivazione a lungo termine di 15,5 milioni di dollari, e riceverà un pagamento in contanti una tantum di 4 milioni di dollari e azioni per un valore di 3 milioni di dollari.



Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.