L’oro, andato in selloff insieme al dollaro USA ed ai titoli azionari la scorsa settimana, ha lanciato dei segnali davvero contrastanti. Investitori ed analisti hanno faticato a trovarvi un senso.
Ad esempio, ECL SALES ha lasciato un commento sotto un articolo di ieri in cui si legge: “L’oro era sceso anche nel 2008 insieme al mercato azionario. Tutte le classi di asset erano scese insieme”.
Sebbene possa essere in parte vero, la grossa differenza è che il dollaro stava schizzando, rendendo l’oro più costoso. Ora, il dollaro è andato in selloff insieme al metallo prezioso. Quindi, cosa sta trattenendo giù l’oro?
In un altro commento, di Anthony Dadlani, si legge: “ci sono state vendite di panico con l’oro colpito su un mercato avverso al rischio. È stato fonte di capitale per le margin call”. Ed è vero che molti effettivamente affermano che sia così.
Ma ciò significherebbe che gli stessi investitori che avevano abbastanza fiducia da investire sui titoli azionari temevano anche il rischio ed hanno richiesto l’oro. A dire il vero, ci sono coperture, ma bastano a portare l’oro al massimo dal 2012? Anche se così fosse, la ripresa di oggi dei future potrebbe suggerire che le margin call sono state soddisfatte.
L’oro si trova al momento in una posizione ideale per una ripresa ma, ancora una volta, lo sono anche i titoli azionari. Possono schizzare insieme? L’hanno fatto, dopo la vittoria di Trump. Un aspetto che sicuramente renderebbe più leggera l’ascesa del metallo prezioso sarebbe l’eventualità che il dollaro continui a scendere dopo l’annuncio di un taglio dei tassi da parte della Fed, scendendo attraverso una linea di trend in salita dall’inizio dell’anno.
L’oro è sceso dal massimo di 7 anni all’apice di un precedente pattern di continuazione, il cui picco coincideva con i massimi di agosto-settembre. Anche la DMA su 50 ha fornito ulteriore supporto.
Venerdì, il metallo prezioso ha toccato il massimo del pattern ed è schizzato di un intero punto percentuale. Oggi, l’oro ha proseguito la salita, cancellando circa metà delle perdite di venerdì, formando un altro calo nella crescente serie di massimi e minimi.
Finora, il tutto dipinge un quadro molto rialzista. Gli unici segnali di avvertimento sono gli indicatori RSI e MACD, che forniscono segnali ribassisti. Noi, tuttavia, pensiamo che le disordinate dinamiche di mercato siano responsabili di questi segnali contrastanti e siamo più fiduciosi nel prestare attenzione al fulcro dell’analisi tecnica, l’azione di prezzo.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero aspettare che il mercato abbia senso (con l’oro in salita quando i titoli azionari scendono) e che gli indicatori tecnici si allineino, con gli indici MACD e RSI che diventano rialzisti, prima di rischiare una posizione.
I trader moderati potrebbero rischiare una posizione long se il prezzo dovesse tornare verso il supporto di 1.570 dollari del minimo di ieri, o almeno verso il livello di 1.590 dollari dei massimi di fine gennaio.
I trader aggressivi potrebbero entrare con una posizione long quando vogliono, ammesso che comprendano il rischio di un calo verso il pattern.
Esempio di trading
- Entrata: 1.600 dollari
- Stop-Loss: 1.570 dollari
- Rischio: 30 dollari
- Obiettivo: 1.690 dollari
- Ricompensa: 90 dollari
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:3