Cari lettori di Investing.com,
prima di analizzare le opportunità per questa settimana un rapido aggiornamento sulle operazioni pubblicate nell’articolo della settimana precedente
EUR/USD: l’inizio di ottava è stato caratterizzato da un movimento short ma mercoledì i prezzi hanno iniziato a spingere verso l’alto fino a raggiungere la trend line presa in esame nel precedente articolo ma entrare a mercato non è stato fattibile.
AUD/USD: come da previsione il mercato aveva già scontato il rialzo dei tassi USA per cui si è verificato un apprezzamento del dollaro australiano che ci ha permesso un guadagno di 180 pips.
NZD/USD: come nel caso del cugino Aussie anche il dollaro neozelandese si è apprezzato e attualmente stiamo gestendo l’operazione in trailing stop; per dovere di cronaca va detto che le recenti dichiarazioni del governatore Wheeler che vuole un dollaro neozelandese debole portano a pensare che sia prudente chiudere l’operazione e cercare eventualmente ingressi short.
CAD/JPY: i trader cauti non saranno entrati a mercati e hanno fatto bene perché il movimento long è stato invalidato da un forte apprezzamento della moneta giapponese che ha spinto al ribasso il cross
DAX: la settimana è stata caratterizzata da alti e bassi sull’indice tedesco però il gap up preso in esame nel precedente articolo non è stato chiuso per cui la situazione va ancora monitorata.
Adesso passiamo agli spunti operativi per questa settimana che mercoledì alle ore 21 sarà movimentata dal rilascio dei tassi di interesse da parte della banca neozelandese mentre giovedì ci sarà il discorso di Janet Yellen, presidente della FED.
EUR/USD: il prezzo ha raggiunto la resistenza in area 1.0800 e sembra che voglia tornare a guardare a sud del grafico per cui si può entrare a mercato al ribasso se la quotazione si riporta al di sotto della trend line dinamica tracciata in rosso sul grafico. Il cambio è tutt’altro che facile da tradare in questo periodo perché le ultime dichiarazioni dei membri della BCE hanno fatto intendere che ci sarà un tapering cioè una riduzione degli stimoli da parte della Banca Centrale, ma allo stesso tempo il ministro del tesoro americano Mnuchin ha affermato che un dollaro forte nel medio-lungo periodo è segnale di buona salute dell’economia a stelle e strisce. Di conseguenza le due valute sono nell’occhio del ciclone e per questo motivo suggerisco operazioni molto oculate con size ridotte e soprattutto appena c’è un piccolo guadagno marcate stretto i prezzi in trailing stop.
GBP/USD: il cambio ha raggiunto una micro area di resistenza in zona 1.2410 e in caso di rottura di tale livello si può entrare al rialzo mentre in caso di rimbalzo si entra al ribasso perché la quotazione dovrebbe ritornare verso il mega supporto post Brexit in zona 1.2039. In base alle dichiarazioni di analisti e hedge fund sembra che la sterlina abbia già prezzato la Brexit per cui potrebbe essere la valuta dell’anno e si prevede un ritorno delle quotazioni fino all’area 1.4000-1.4500. Questo può essere un buon spunto operativo per quei trader lungimiranti che non hanno fretta di realizzare il profitto e soprattutto che dispongono di un buon capitale da investire.
GBP/CHF: venerdì si è verificato il rimbalzo sulla trend line dinamica tracciata in rosso sul grafico e si può quindi entrare long con target sulla resistenza di area 1.2624; l’operazione è confortata dalla candela verde Heikin ashi che si è formata nella seduta di venerdì, dallo stocastico che è uscito dall’area di ipervenduto e dai due cambi contro il dollaro da cui deriva la quotazione del cross perché GBP/USD ha un’impostazione di breve al rialzo mentre USD/CHF è al ribasso.
NZD/JPY: il cross si trova sul supporto nonché livello tondo 79.00 e quindi adesso bisogna semplicemente attendere il rimbalzo per entrare long o la rottura del livello per entrare short; personalmente prevedo un movimento short perché il dollaro neozelandese dovrebbe svalutarsi in base alle parole del governatore Wheeler che vuole la sua moneta debole per favorire le esportazioni.
USD/SGD: il cambio si trova su un bel livello in area 1.4000 e nell'ultima seduta di venerdì sembrava aver rimbalzato; attualmente il dollaro di Singapore ha ripreso vigore ed è tornato ad apprezzarsi per cui suggerisco di monitorare la situazione per un ingresso short se alla chiusura di questa sera verrà confermata la rottura del livello o per un ingresso long se le quotazioni ritorneranno al di sopra del supporto.
Grazie a tutti per l'attenzione e vi aspetto il prossimo lunedì con altri interessanti spunti operativi.