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Oro e greggio alle prese con un dollaro incerto

Pubblicato 07.09.2021, 11:48
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Dopo settimane di rally, oro egreggio entrano in una fase di inflessione, con la mossa al ribasso del dollaro che potrebbe fermarsi.

Il biglietto verde cerca di rimettersi in piedi negli scambi asiatici di mezzogiorno di questo martedì, nonostante l’orrendo report sull’occupazione di agosto pubblicato venerdì che secondo qualcuno avrebbe potuto essere “buono date le circostanze”.

Il report ha rivelato un dato pari a 235.000 posti di lavoro, quasi il 70% al di sotto dei 733.000 stimati. Ciononostante, il tasso di disoccupazione è sceso di 0,2 punti percentuali al 5,2%. È stata una consolazione per la Fed, che aspetta ormai quasi da due anni di riportare il tasso di disoccupazione al 4% o meno, il suo obiettivo di piena occupazione.

Tuttavia, in pochi si aspettano che la banca centrale sia vicina al tapering dei suoi acquisti mensili di bond ed altri asset da 120 miliardi di dollari, in vigore dallo scoppio della pandemia di COVID nel marzo 2020.

Prima del report sull’occupazione di agosto, si pensava che la Fed fosse pronta ad annunciare una battuta di arresto nel suo supporto all’economia. Stimolo mensile a parte, la banca centrale ha anche lasciato i tassi di interesse praticamente a zero negli ultimi 18 mesi.

Il Federal Open Market Committee, o FOMC, si incontrerà il 21-22 settembre per decidere dei tassi e di altre questioni. Nessuno sano di mente si aspetta che il FOMC sia così interventista da annunciare un tapering o un aumento dei tassi a questo punto, con la variante Delta del COVID che minaccia in diversi modi l’economia.

Sia la banca centrale dell’Australia che del Canada dovrebbero rinviare il tapering dei loro rispettivi stimoli questa settimana.

 

Gold Weekly

Grafico settimanale oro

 

Grafici tutti gentilmente forniti da SK Charting.

L’oro scende negli scambi asiatici di questo martedì mattina, ma resta sopra il livello di 1.800 dollari.

L’analista tecnico Sunil Kumar Dixit di SK Charting, a Kolkata, India, afferma che l’oro potrebbe aver toccato un tetto per ora, e aggiunge:

“Il range di 1.825-1.835 dollari sembra stare facendo da zona di resistenza per l’oro”.

“Fino a quando l’oro riuscirà a restare sotto il livello di Fibonacci di 1.825 dollari e sotto i 1.826 dollari, la chiusura della settimana prima, i venditori cercheranno di tenerlo soppresso e ritesterà la Banda di Bollinger media di 1.818 dollari”.

Dixit spiega che i venditori dell’oro si concentreranno anche sui 1811 dollari, la media mobile esponenziale su 5 settimane, e sui 1.798 dollari, la confluenza della EMA su 50 settimane e del livello di Fibonacci del 50%.

Aggiunge:

“Al contrario, un consolidamento sopra la EMA su 50 settimane di 1.798 dollari potrebbe dare energia al prossimo rialzo dell’oro, puntando a 1.860 dollari, il livello di Fibonacci del 23,6% prima di testare il livello di 1.900 dollari. La lettura di 53/38 dell’indice di forza relativa, RSI, stocastico, inoltre, offre abbastanza spazio per la volatilità”.

 

Oil Weekly

Grafico settimanale del greggio

 

Sul fronte del greggio, i prezzi sono traballanti, con gli investitori preoccupati per la domanda dopo i netti tagli dell’Arabia Saudita ai prezzi dei contratti per l’Asia.

Il greggio West Texas Intermediate, o WTI, scambiato a New York, il riferimento dei future del greggio USA, scende di 17 centesimi o dello 0,3%, a 69,12 dollari al barile. La scorsa settimana, il WTI era salito dello 0,8%.

Il Brent scambiato a Londra, il riferimento globale, sale di 31 centesimi, o dello 0,4%, a 72,53 dollari. Nella settimana appena terminata, il Brent era sceso dello 0,1%.

Spiega Dixit:

“Una debolezza sotto i 68,30 dollari potrebbe spingere il greggio giù verso i 67,30 dollari e farlo arrivare a 65,38”.

Se non dovesse riuscire a restare sopra i 65,38 dollari potrebbe innescarsi un brusco sell-off, esponendo la EMA su 50 settimane di 59,70 dollari.

Al contrario, uno slancio di acquisto sopra i 69,30 dollari, potrebbe aiutare il greggio a superare il massimo della settimana precedente di 70,75 dollari ed estendere il rally a 72,50 dollari, dice.

“Tuttavia, riconquistare le aree superiori a 74,50 dollari potrebbe essere piuttosto difficile e raggiungere i 77 dollari al barile richiederebbe una raffica di forti fondamentali”.

 

 

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

 

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