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Oro: il bottom di 1600 dollari probabilmente sarà temporaneo

Pubblicato 05.03.2021, 15:10
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La prima cosa da fare è dimenticarsi l’impatto che il report sull’occupazione USA di febbraio avrà sul prezzo dell’oro dopo di oggi. Dimenticatevelo, perché l’impatto molto probabilmente sarà “temporaneo”, come dice il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell.

Lo dico perché è questo il termine che Powell ha usato per esprimere la sua nonchalance circa l’aumento delle pressioni sui prezzi in un’economia ancora compromessa dal COVID-19.

Il capo della Fed ha affermato, durante un evento sull’occupazione organizzato ieri dal Wall Street Journal, che c’è “differenza tra un’impennata isolata dei prezzi e l’inflazione in atto”, prima di aggiungere che “un aumento temporaneo dell’inflazione non influenzerà l’inflazione su un periodo più lungo”.

L’opinione di Powell circa l’inflazione a breve termine, e l’idea che l’America non tornerà alla massima occupazione quest’anno né tanto presto, ha spinto i rendimenti dei bond USA, misurati dai Buoni del Tesoro di riferimento a 10 anni, molto in alto, insieme al dollaro.

I prezzi dei titoli a Wall Street, nel frattempo, sono scesi, con gli investitori preoccupati per la sopravvalutazione degli straordinari titoli tech come Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT) ed Amazon (NASDAQ:AMZN).

L’oro, che si stava già sciogliendo a fuoco lento nelle ultime due settimane, è stato travolto dal tonfo del mercato azionario, malgrado il suo cosiddetto status di rifugio dall’inflazione. L’imminente approvazione al Senato del pacchetto di aiuti per il coronavirus da 1,9 mila miliardi di dollari proposto dal Presidente Joseph Biden, che dovrebbe consentire agli USA di avere un deficit di bilancio maggiore ed un rapporto debito/PIL più alto (entrambi aspetti positivi per l’oro) è stata ignorata.

Tutto questo è successo perché Powell ha escluso che la banca centrale statunitense, sotto la sua guida, aumenterà immediatamente gli acquisti di bond per ridimensionare l’impennata dei rendimenti. E questo per via della sua idea che qualunque pressione inflazionaria gli Stati Uniti vedranno quest’anno sarà temporanea, il che dovrebbe tecnicamente avvantaggiare l’oro. Il termine è diventato uno dei preferiti del capo della Fed nell’era della pandemia: lo ha utilizzato tre volte solo nell’ultimo mese per dire che non si farà convincere ad intervenire da forze economiche temporanee.

Anche il dato sull’occupazione sarà temporaneo per l’oro

Seguendo la stessa logica, vi imploro di guardare oltre il dato sull’occupazione di febbraio che sarà pubblicato oggi se volete azzardare una direzione (o meglio ancora un bottom) per l’oro nel territorio dei 1.600 dollari l’oncia. Sarà, come direbbe Powell, temporaneo nel quadro più grande di un’economia che ancora fatica a tornare all’occupazione ottimale, e ci sono molte altre variabili che decideranno le prospettive degli asset legati al rischio e degli asset rifugio (sempre che l’oro possa ancora essere definito tale, come ho detto un mese fa).

Presumibilmente, maggiore sarà la crescita dell’occupazione a febbraio, minore sarà l’appeal dell’oro; e viceversa. Tuttavia, non dimenticate che l’occupazione è la cosa più difficile da sviluppare in un’economia e spesso l’ultima a riprendersi dopo una prolungata devastazione. Per quel che vale, sono stati persi 227.000 posti di lavoro a dicembre, prima di un incremento di 49.000 unità a gennaio. Perciò, fino a quando non si stabilizzerà, potrebbe non necessariamente essere il miglior indicatore per l’oro.

Dal momento che non ci sono fondamentali credibili a cui appigliare una previsione sull’oro, qual è almeno la stima dal punto di vista tecnico?

Ci sono vari punti di “dolore” e “sollievo” per il metallo giallo che molti indovini, me compreso, prospettano (terrò la mia previsione per ultima).

Cominciamo con Sunil Kumar Dixit di SK Dixit Charting a Kolkata, India. Secondo lui il prezzo spot dell’oro, sui cui gli hedge fund si basano di più che sui future per la direzione dell’oro, tornerà al massimo a 1.843 dollari e, nel peggiore dei casi, crollerà a 1.460 dollari.

 

Gold Daily

Grafico giornaliero oro

 

Grafici gentilmente forniti da SK Dixit Charting

“Oro in ginocchio … tremante”

Secondo Dixit, “all’oro sono cedute le ginocchia e sta tremando”. Aggiunge:

“Non siamo ancora al bottom. L’unico supporto tecnico affidabile è la media mobile semplice su 100 giorni sui grafici settimanali, che indica 1.646 dollari. Questo supporto ha abbastanza potenziale da rispingere su l’oro di almeno 100 o 150 dollari, se non 200”.

“Il balzo da questo supporto critico di 1.646 dollari può aiutare l’oro a ritestare la media mobile esponenziale su 50 settimane a 1790 dollari e persino la media mobile semplice su 20 settimane a 1.843 dollari”.

 

Gold Weekly

Grafico settimanale oro

 

Ma soltanto una decisa chiusura settimanale sopra 1.868 dollari può segnalare un’inversione affidabile ed un importante bottom per l’oro, puntualizza Dixit.

Altrimenti, ci saranno rischi peggiori, prima per i tori e poi per gli orsi, ha aggiunto, spiegando:

“Seguendo la prevalente e tentacolare debolezza dell’oro, la scia ribassista potrebbe esporlo alla media mobile esponenziale su 50 mesi di 1.530 dollari prima che il metallo tocchi la media mobile semplice su 200 settimane di 1.460 dollari. Se ciò dovesse succedere, si tratterà di un doppio bottom. Questo potenziale doppio bottom risulterà in un’inversione esplosiva che innescherà il prossimo rally dei tori verso altezze allarmanti”.

 

Gold Monthly

Grafico mensile oro

 

Malgrado un’eventuale ripresa da questi livelli, bisogna ricordare una cosa: un calo a 1.460 dollari cancellerà quasi completamente tutti i guadagni dell’oro arrivati sulla scia dei timori per il COVID-19. Nel marzo 2020, l’oro spot ha visto un bottom a 1.451,50 dollari poco prima che iniziasse un epico rally di 4 mesi e mezzo che ha aggiunto quasi 600 dollari al prezzo, arrivando al massimo storico di 2.073,41 dollari ad agosto.

Dhwani Mehta, in un post su FXStreet, afferma che l’oro sta testando la parte inferiore di un potenziale falling wedge, con il supporto chiave a 1.687 dollari.

Nella sua nota, scrive:

“È necessaria una candela di quattro ore che chiuda al di sotto di questo per confermare l’infrazione al ribasso, aprendo la strada ad un calo verso il minimo del giugno 2020 di 1.671 dollari”.

Jeffrey Halley, esperto senior di strategie per l’Asia Pacifica per OANDA, nota che l’oro è precariamente ancorato sopra il suo supporto di Fibonacci del 61,80% a 1.689 dollari l’oncia.

“Una chiusura settimanale sotto quel livello stasera sarà un significativo segnale tecnico ribassista. Preparerà l’oro ad ulteriori perdite verso la regione dei 1.600 dollari l’oncia nella prossima settimana”.

Una “sintesi del sentimento dei clienti” di IG pubblicata ieri, intanto, mostra che i trader sono netti long sull’oro ad un rapporto di +5,85 (è long l’85,41% dei trader), il che di solito è una lettura ribassista.

Aggiunge IG:

“Solitamente adottiamo una visione contraria rispetto al sentimento predominante, e il fatto che i trader siano netti long suggerisce che i prezzi potrebbero continuare a scendere. I trader sono più netti long rispetto a ieri ed alla settimana scorsa, e la combinazione del posizionamento attuale e dei recenti cambiamenti ci offre una più solida base di trading contraria ribassista sull’oro dal punto di vista del sentimento”.

Investing.com consiglia “Strong Sell”

Da parte mia, non sorprende che le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com indichino “Strong Sell” sul contratto di aprile dei future COMEX dell’oro.

Se il contratto dovesse estendere il trend ribassista, è previsto un supporto di Fibonacci su tre livelli, prima a 1.690,31, poi a 1.682,89 ed infine a 1.669,30 dollari.

Nel caso di una ripresa, si prevede la formazione di una resistenza di Fibonacci su tre livelli: prima a 1.716,29, poi a 1.724,31 ed infine a 1.737,30 dollari.

Ad ogni modo, il punto di pivot tra i due è pari a 1.703,30 dollari.

Come per tutte le proiezioni tecniche, vi invitiamo a seguire le stime ma mitigandole con i fondamentali (e con moderazione), quando possibile.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. In quanto analista di Investing.com, presenta opinioni differenti e variabili di mercato. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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